Una poesia per la visita di Bush a Roma
che possono spararmi io armi non ne ho

di Boris Vian

Riceviamo da Franca Maria Bagnoli (francamaria@gmail.com) questa poesia. Nella lettera di accompagnamento così ci scrive:
Caro Direttore, ti invio questa bellissima poesia di Boris Vian. Potrebbe diventare uno striscione portato a Roma e indirizzato a Bush.
Basta con le guerre preventive ed infinite.
Saluti di pace. Franca




In piena facoltà
egregio presidente
le scrivo la presente
che spero leggerà

la cartolina qui
mi dice terra terra
di andare a far la guerra
quest’altro Lunedì

Ma io non sono qui
egregio presidente
per ammazzar la gente
più o meno come me

io non ce l’ho con lei
sia detto per inciso
ma sento che ho deciso
e che diserterò

Ho avuto solo guai
da quando sono nato
e i figli che ho allevato
han pianto insieme a me

mia mamma e mio papà
ormai son sotto terra
e a loro della guerra
non gliene fregherà

Quand’ero in prigionia
qualcuno mi ha rubato
mia moglie, il mio passato
la mia migliore età

domani mi alzerò
e chiuderò la porta
sulla stagione morta
e mi incamminerò

Vivrò di carità
sulle strade di Spagna,
di Francia e di Bretagna
e a tutti griderò

di non partire più
e di non obbedire
per andare a morire
per non importa chi

Per cui se servirà
del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro
se vi divertirà

e dica pure ai suoi
se vengono a cercarmi
che possono spararmi
io armi non ne ho

(Traduzione di G. Calabrese)
Note:
La version initiale des 2 derniers vers était:

"que je tiendrai une arme ,
et que je sais tirer ..."

Boris Vian a accepté la modification de son ami Mouloudji pour conserver le côté pacifiste de la chanson !

Nota:
La versione iniziale degli ultimi due versi era:

"che impugnerò un fucile
e che so sparare..."

Boris Vian accettò la modifica proposta dal suo amico Mouloudji, per conservare lo spirito pacifista della canzone



Giovedì, 07 giugno 2007