Poesia
25 APRILE

di Eleonora Bellini

Per i sopravvissuti che la notte
rivivono gli incendi dei paesi,
per i fucilati caduti sui monti
o nelle piazze, per gli scampati
nascosti nelle viscere nere dei camini,
per chi il giorno della strage
incontrò una donna e prese
un’altra via - lo ricorda
oggi come miracolo di pianto -
questo è il giorno della festa

(nel tempo dell’uomo, relativo,
per un mattino chi è morto torna vivo,
appare in un corteo, svolta
dietro l’angolo, salta
una transenna, si perde
come il pensiero dentro un’emozione)

"festa d’aprile", passi sulla strada,
musica e bandiere: minoranze
in marcia. Si ode
il battito d’ali della dignità.

Borgo Ticino, 25 aprile 2008


Eleonora Bellini



Sabato, 26 aprile 2008