Parlando con la gente ...

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Parlando con la gente ...

Messaggiodi Stefania » 30 mag 2009, 10:49

Mi piacerebbe iniziare un confronto tra noi riguardo le opinioni che sentiamo in giro su questo argomento.
Quante volte ci siamo trovate a parlarne con persone che ritenevamo particolarmente "conservatrici" e invece ci hanno riservato delle sorprese?
Quante volte invece ci siamo trovate a parlarne con persone che pensavamo ci avrebbero capito, invece si sono dimostrate "taglienti" come spade?
Cosa pensa davvero la gente?
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Re: Parlando con la gente ...

Messaggiodi Paola » 30 mag 2009, 18:16

Praticamente quasi tutti i giorni mi trovo ad affrontare questo argomento con la "gente".
Constato sempre che in linea di massima l'argomento non gli interessa più di tanto e la cosa che più mi manda in bestia e che sono veramente ignoranti (nel senso che ignorano) la verità dei fatti!!!
Per molti (quasi tutti) addirittura Pietro non era sposato e quando gli faccio notare che non è così perchè nella bibbia si parla della suocera di Pietro, mi si contesta che se anche fosse stato sposato, ha lasciato tutto, moglie compresa per seguire Gesù!
Cosa ci si aspetta di più a questo punto, quando la "massa" è stata formata così "ad arte"???
Questa è una battaglia educativa che dobiamo fare.
Bisogna rieducare alla verità!!!
E mi rendo sempre conto che non è facile, ma comunque non impossibile. Ci vuole solo molta pazienza...
Paola
 

Re: Parlando con la gente ...

Messaggiodi mara57 » 31 mag 2009, 19:42

carissime/i,
purtroppo ha ragione Paola: "fuori" non c'è la consapevolezza e la preparazione che servirebbero per affrontare le nostre problematiche. Io trovo che spesso non ci si interroga neanche sulle Sacre Scritture ascoltate la domenica a messa . Alcuni confondono la Chiesa con la fede e la religione, come se fossero la stessa cosa. Figuriamoci : il prete rimane cristallizzato nella chiesa EDIFICIO E ISTITUZIONE. a volte mi viene detto :" se hanno fatto una scelta, la devono mantenere a qualunque costo" e a nulla serve che io cominci a spiegare le ragioni storiche ed economiche che hanno portato la chiesa ad operare una sorta di "castrazione" ; non serve neanche spiegare che Gesù non ha mai detto che per servire il Padre bisogna rimanere celibi; non riesce facile poi neanche ammettere che se il celibato fosse un dono "per il Regno" o per il servizio al prossimo, sarebbe veramente efficace soltanto se SCELTO e non imposto.
mA NON PENSATE CHE QUESTO SUCCEDA SOLTANTO FRA PERSONE POCO CONSAPEVOLI ED EMANCIPATE !
Io poi sono rimasta delusa dall'atteggiamento delle componenti il gruppo donne della mia comunità di base : quando bisognava decidere quale argomento affrontare ,sviluppare ed eventualmente proporre al prossimo convegno, ho provato a dire che approvavo il tema proposto dal gruppo di Bologna - le donne vicine a Gesù - perchè ci avrebbe consentito di affrontare il problema delle donne dei preti, vittime del loro amore/non amore, mi sono sentita rispondere con una punta di fastidio, che l'argomento è vecchio e loro ne hanno parlato tanto tempo fa e ora non ne hanno voglia. Poi hanno liquidato la questione consigliandomi la lettura di alcuni libri ( che ovviamente avevo già letto) con fare condiscendente verso colei che ancora si illude di amare un prete. certo , questo è passato in comunità : pensano che sia stata l'ingenua che si è innamorata senza speranza perchè lui non ammetterà mai la verità e cioè che mi ha cercato, voluto, preso e poi buttato via. Ma al di là del caso specifico, la cosa paurosa secondo me è che certe cose avvengano anche in una comunità di base, figuriamoci in ambienti dove il tradizionale indottrinamento non viene filtrato da nessuna alternativa !
Salute e pace a tutti
Mara
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Re: Parlando con la gente ...

Messaggiodi ornella » 1 giu 2009, 8:29

Care tutte,
sia Paola che Mara hanno ragione: la mia esperienza è analoga e di più, ho avuto modo di sentire voci, un tantino stupite quando non scandalizzate, che mi chiedevano il motivo per cui mi interessassi ai problemi di "queste donne", o, per parafrasare il nome ben scelto di un sito che pare stia per chiudere, di "donne così".
Questo dovrebbe essere uno stimolo in più a produrre un libro (qualcuna potrebbe dire "l'ennesimo") pensando bene a come volerlo scrivere, perché c'è ancora, eccome se c'è, necessità e urgenza di continuare a sensibilzzare sull'argomento. In molti discutono, sia a livello divulgativo che a livello teologico, a proposito e anche a sproposito, della questione celibataria... e noi donne? Come dovremmo impostare la questione per noi stesse, in quanto figlie di Dio, non in quanto vittime indirette del celibato imposto dalla chiesa cattolica? Come dovremmo porci? Allineandoci comunque a quello che scrivono altri o piuttosto partendo dalla "svalutazione" che è una costante della donna come testa pensante nella nostra chiesa? Pensare a dire di noi spetta a noi soltanto, riunendo con un collante che abbia un qualche significato i cocci, e relativi scritti, sparsi delle troppe vite vissute "all'ombra" di un presbitero.
Pensateci su... .
Un abbraccio affettuoso
Ornella
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Re: Parlando con la gente ...

Messaggiodi Stefania » 5 giu 2009, 22:29

La mia esperienza, invece, è piuttosto diversificata.
Quando frequentavo ancora un certo tipo di ambiente "clericale" - salvo poi constatare che il problema esisteva, e anche parecchio ... - se ne parlava sottovoce, ma, ufficialmente, il prete E' e DEVE RESTARE celibe, punto e basta. Alla domanda "perché, dove sta scritto?"
Lo dice la chiesa, non ti basta? E comunque ci sono i famosi "eunuchi per il regno dei cieli" ... quindi, chiuso il discorso. E se pensi il contrario sei un'eretica.
In seguito, alcune persone più "libere" mi hanno chiesto "come ci si potesse innamorare di un prete", come a dire che la sua è una categoria off-limits.
(Intendiamoci, oggi me lo chiedo anch'io, per svariati motivi, ma non certo per le ragioni che suscitavano la loro domanda).
Oggi, credo che, a livello trasversale, il problema non interessi proprio a nessuno. Chi non ne viene toccato non se lo pone. Diciamo che forse è un po' il male del secolo ... Anzi, è un argomento dichiaratamente scomodo e quindi è preferibile non affrontarlo se non con i consueti ammiccamenti e battutine sul prete che ha l'amante, ma più a mo' di barzelletta che altro.
Quando ho accennato alla sofferenza che sta dietro a queste storie, ho suscitato spesso una qualche ilarità ... Della serie "che potevate aspettarvi, d'altronde, ve la siete scelta difficile". Lungi però dal chiedersi l'origine di questo problema o magari solo così pour-parler approfondire gli aspetti religiosi o psicologici che questo tema raccoglie.
Ultimamente però, ho sentito delle signore anziane che conversavano per strada e una di loro diceva non proprio a bassa voce: "Certo... sono uomini come gli altri. Secondo me dovrebbero sposarsi!" Questa è stata davvero una sorpresa.
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Re: Parlando con la gente ...

Messaggiodi ornella » 6 giu 2009, 7:43

Cara Stefania,
nella mia esperienza, quando tenti di approfondire un attimo l'argomento, sono donne che fanno la morale alle congeneri, per la serie "ma non lo sanno che un prete non è libero?" Oppure: "ma li lascino in pace, ci sono tanti uomini al mondo, proprio lì devono andare a parare?" Protezionimo e maternalismo diffusi che di fatto puntano il dito SOLO sulle donne. E quando, all'atto pratico, io replico facendo presente che nessuna è tanto autolesionista da ficcarsi in una situazione dalla quale ricava solo sofferenze, non gliene frega niente. Se poi aggiungo che il prete in questione basterebbe che dicesse un "no" chiaro e semplice, e soprattutto che non tenesse un atteggiamento ambiguo, il risultato, non ridere perché c'è da piangere, è che "è un uomo anche lui... ". Già, ci manca solo che aggiungano che "l'uomo è cacciatore" e tutto il corollario di barzellette da bar sport. Ed è spesso gente cui non ho bisogno di parlare di come fosse lo status dei preti prima dell'obbligo celibatario e neanche del fatto che stiamo parlando di una regola e non di un dogma intoccabile. Capisco che io posso riferire esperienze ristrette, da piccole comunità, però la cosa che più mi infastidisce è che proprio delle donne, neanche giovanissime, spesso madri con figlie in situazioni che, a voler applicare il loro metro di giudizio in famiglia, sono da anni in situazioni "irregolari", siano così tranchant quando si parla di questo argomento. Riguardo al corollario direi gossipparo dei pettegolezzi parrocchiali, te ne risparmio. Ha ragione un mio amico prete quando mi dice, ironizzando, che "le pie donne sono la nostra assicurazione sulla vita...". Riguardo ai maschi, la reazione è simile: un occhio di riguardo per il prete, un po' di pena mista al disprezzo per quanto siamo "stupide" noi donne, corretto poi in "certe donne" visto che gliene parla una donna... .
Le poche e i pochi che ho trovato aperti all'argomento, sono non credenti, che non si fanno remore a dire chiaro e tondo che sarebbe ora che un prete potesse sposarsi, sapere quel che significa lavorare per mantenersi e conoscere la fatica di educare dei figli suoi ventiquattro ore al giorno, invece che ergersi a giudice dell'educazione di quelli degli altri.
Un saluto affettuoso a tutte/i
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Re: Parlando con la gente ...

Messaggiodi antonella carisio » 21 giu 2009, 11:25

Ciao a tutti/e. Devo dire che la mia esperienza in questo senso è abbastanza positiva. Le persone con cui ho affrontato l'argomento, almeno nel 90% dei casi, si sono dette favorevoli all'abolizione del celibato, tutte sostengono che i preti e le suore sono uomini e donne ed è assurdo proibire loro il matrimonio. Il vero problema è che a parole siamo tutti bravi ma poi nessuno è disposto a fare alcunchè per cambiare veramente le cose. Non mi riferisco solo al celibato ma a tutte le assurdità che la chiesa ci passa come verità assolute o come regole divine, per fare un esempio il divieto dei sacramenti ai divorziati... Dobbiamo sensibilizzare l'opinione pubblica e far si che diventi attiva in questa "lotta" per far rivivere il Vangelo.
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Re: Parlando con la gente ...

Messaggiodi lostris » 2 lug 2010, 15:37

ciao a tutte/i,
la mia esperienza a riguardo è varia. in generale, non ho mai trovato un muro che si rifiutasse di affrontare il tema, sia nel mondo clericale che in quello laico.
Generalmente la difesa del celibato più diffusa che ho sentito, riguarda la conciliazione tra famiglia e "cura delle anime" che secondo tanti sarebbe impossibile per un prete. La famiglia diventerebbe la priorità assoluta, che toglierebbe spazio alla pastorale etc.i confronti con le chiese cristiane di altra confessione fanno fatica ad essere accettate e quasi nessuno sa dell'esistenza all'interno del mondo cattolico dei preti sposati. quando lo dici, rimangono basiti... :o .
c'è poi il fronte dell'indifferenti che comprende moltissimi,anche cattolici, che di questa questione proprio non si interessano e non si sentono coinvolti (come su tante altre...). parlando con loro, emerge come non ci sarebbe alcun problema se il prete potesse deicdere se sposarsi o no e non ci fosse l'obbligo del celibato. anzi, sotto sotto si sussurra che sarebbe finalmente un passo in avanti per questa chiesa così lenta a cambiare.
ne parlo spesso anche con i diretti interessati, cioè preti. devo dire che mi sono un po' stufata perhcè da tutti emerge la consapevolezza che è una questione storica, che il vangelo non c'entra nulla etc e personalemente sarebbero anche d'accordo se ci fosse possibilità di scelta. certo, i più disponibili a fare questo tipo di discorso sono quelli un po' out (ovvero fuori dal circuito clericale), e/o molto studiati (tipo gesuiti)per cui sanno bene che non ci sono scuse che tengano, e/o preti anziani! sono discussioni interessanti che entrano in merito non solo alla dimensione storica dell'argomento, ma anche alla questione più affettiva/relazionale. però rimangono belle discussioni, non ci sono poi azioni ufficiali che io conosca, per non "uscire dalla madre chiesa, perchè i tempi non sono pienamente maturi o perchè si lavora ad altri livelli su queste cose"(un'eccezione c'è...ad una messa di natale o altra festa, non ricordo, il prete ha pregato perchè il celibato finisse!!!detta così può risultare banale, ma era una preghiera ben contestualizzata.)
credo come dice Stefania che tanto dipenda dal tipo di persone che si frequentano.i pareri cambiano molto a seconda degli ambienti! non ho sentito esplicitamente discorsi maschilisti o di accusa verso le donne, ma piuttosto una non considerazione della sofferenza che tutto ciò comporta.questa è la parte che più non si affronta e che anch'io all'inizio non raccontavo e ignoravo. forse la parte emotiva, come in tante altre questioni, è la parte più ignorata mentre è parte integrante dei processi della vita, anche di quella dei preti e delle donne. ma attualmente si fa molta fatica a prendere seriamente in mano il mondo dei sentimenti e non cadere invece nelle emozioni di pancia e sentimentalismi vari o nel razionalismo puro...
ciao!
lostris
 
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