É di queste settimane la notizia che in Iran una ragazzetta di quindici anni sarebbe stata lapidata da suo padre, e da altre persone complici di lui, perché avrebbe disonorato il padre stesso con una condotta da adultera (!?!). . Ammesso che la notizia sia vera, e potrebbe anche esserlo, data la cultura religiosa di quel Paese, ma potrebbe anche, non esserlo, perché, non essendoci più i comunisti a mangiare preti e frati e poppanti a tre al paio, oggi quella mansione la svolgono gli stati-canaglia secondo gli USA, i probiviri del pianeta, e lIran é il primo fra loro; ammesso questo, a me é venuto di riflettere su alcune cose. La prima é che gli iraniani, oggi vivono la cultura religiosa degli Ebrei al tempo di Gesù. In quella cultura, che aveva la Legge di Mosé quale fondamento, le adultere venivano lapidate, e nessuna punizione veniva riservata a coloro che le avevano rese tali, cioè adultere. Altra cosa: lepisodio di Gesù con ladultera. Gli scribi e i farisei, che stavano per linciare una povera disgraziata, per mettere in difficoltà il Signore gli avevano chiesto se la cosa era giusta, cioè se la Legge di Mosé era giusta. Nella versione ufficiale Gesù é fatto passare come il buono che perdona la cattiva, e tutto continua a procedere irregolarmente. Immaginiamoci, invece, cosa avrebbe potuto pensare Lui della cosa e quanto poteva indignarlo. Però, se avesse detto che quel precetto della legge di Mosé era una porcata, un assassinio legale, dato che per gli Ebrei Mosé era circa o anche di più di quello che é il papa per i cattolici, anche Lui sarebbe stato subito linciato, lapidato, con lo sconto del due per uno. Il Signore, allora, deve mediare il linguaggio, per poter portare a termine la sua missione, che sappiamo bene alla fine avrà lo stesso esito tragico; e in quel momento si limita a far capire che la violenza non va mai usata, e che nessuno é nella condizione di essere né giudice né esecutore della pena di morte. Altra cosa che poi deve far riflettere, é lepisodio evangelico della trasfigurazione sul Monte Tabor. Qui Gesù, Mosé ed Elia avrebbero conversato piacevolmente fra loro, sotto lo sguardo sbigottito di Pietro, che avrebbe voluto fare tre tende per loro e prendere residenza perpetua in quel luogo. Ora, se mettiamo in relazione questo episodio col precedente, non ci possiamo non rendere conto che lepisodio é sospetto e che Pietro prende due abbagli. Il primo è che fra Mosé e il Signore non cé proprio né parentela né affinità, perché il primo é quello che prescrive il linciaggio, la lapidazione, e il Secondo é la Personificazione della mitezza e della non-violenza; e il secondo é quello che lAmore e la Condivisione, di cui Gesù é paradigma, non devono restare nel clima spiritualizzato e virtuale del Monte Tabor, ma incarnarsi, attraverso di noi in questo nostro concreto mondo, per farlo evolvere verso il Regno. Può allora sorgere il sospetto che lepisodio della trasfigurazione sia stato creato per fondare la tesi della omogeneità-continuità fra la logica dellAlleanza e quella dellIncarnazione. In altri termini si cerca di tradurre in religione il messaggio di Colui che voleva liberarci dalla religione stessa, ed introdurci in quella laicità fraterna e solidale che unifica “lAmatevi fra voi come Dio vi ama" nel: Fate agli altri ciò che vorreste ricevere da loro. Facendo questo, non si lapida più nessuno, non ci si divide in religioni, tutti sono prossimo, cittadini di questo nostro Pianeta, che oggi é a rischio di collasso per sfruttamento da capitalismo, mercato e competizione, e ci si avvia verso la cultura del necessario e leconomia di comunione, di cui la famiglia é paradigma, da costruirsi in questo nostro mondo, e non nellAlto dei cieli. Mario Mariotti
Lunedì, 07 aprile 2008
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