La parola ci interpella
Gesù, laico compagno

di Mario Mariotti

LA storia di una vita può essere la storia di una conversione. La conversione consiste nel passaggio da uma concezione religiosa della realtà, (da una parte Dio, dall’altra l’uomo, e fra i due la casta sacerdotale a mediare il rapporto), alla presa di coscienza di essere noi le mani di Dio, di essere noi il "corpus Domini", di essere noi gli strumenti indispensabili all’esistenza ed operatività dello Spirito nel mondo.

Questa conversione, questo passaggio dalla religione alla laicità fraterna e solidale, di cui il Signore é paradigma, per quando riguarda me stesso é stato indotto dalla comunione con i viventi in difficoltà, che mi ha fatto considerare incompatibili le presenze contemporanee, in Dio, della onnipotenza e della bontà, e mi ha spinto a scegliere la bontà; ed é stato indotto, questo passaggio, anche dal rapporto solidale continuativo con le realtà di miseria e oppressione dei popoli del Sud del mondo, che subiscono una tale violenza da parte dei meccanismi strutturali del capitalismo privato, del mercato e del debito estero,da trovarsi vittime di un vero e proprio olocausto, e non si può chiamare altrimenti una situazione che vede soccombere milioni di piccini per mancanza di uno spicciolo.

Vivendo per anni e tuttora questo tipo di rapporto, questo tipo di comunione, mi sono ritrovato cambiato, sono come rinato anche se vecchio, e adesso sono portato a vedere con occhi nuovi tutte le cose. Prima avevo la lettura religiosa della realtà, adesso capisco la negativita del condizionamento religioso, che era partito con la mia introduzione al cristianesimo religioso attraverso la "dottrina" (oggi si dice catechesi), e la partecipazione alla liturgia ed ai sacramenti.

Quello é stato un "imprinting" micidiale, dal quale ho fatto un’enorme fatica a liberarmi, e dal quale non sono certo ancora libero del tutto, dato che la nostra naturalità, egocentrica ed egoistica, per quanto riguarda il mistero, la paura della sofferenza e della morte, fa, tende a fare appello sempre alla religione, e a concepire Dio in termini religiosi. La comunione con i viventi in difficoltà e coi piccini della grande favela del Sud, miei inconsapevoli maestri di etica e teologia, hanno prodotto in me la rivoluzione copernicana dalla logica religiosa alla laicità fraterna, solidale e condivisionista. Ecco la nuova lettura che ho ricevuto in dono.



Martedì, 18 marzo 2008