Passiamo adesso al Dio dellalleanza, dellAntico testamento, al Dio che libera il suo popolo dalla schiavitù dellEgitto,e lo conduce nella terra promessa di Israele.
Qui cè un Dio che,fra tutti i popoli, ne sceglie uno, che diventa popolo eletto; si allea con lui, lo aiuta contro i suoi nemici, che sono nemici esterni, cioè un altro popolo; usa la violenza mettendo in atto questo aiuto, fa morire i primogeniti dei nemici, fa sgozzare gli agnellini in modo che il loro sangue blocchi lira dellangelo sterminatore, apre le acque del mare per far passare gli eletti e le richiude facendo annegare cavalli e cavalieri che inseguivano i fuggitivi.
Questo è il Dio religioso, il Dio dellalleanza dellAntico Testamento. Non appare forse più che evidente che questo Dio non ha niente ma proprio niente da spartire col Dio di Gesù?
Per Questultimo tutti sono figli, come per noi tutti devono essere prossimo, e quindi lAlleanza é con tutti, e non esistono gli eletti. Poi cé il rifiuto assoluto della violenza, rifiuto che non vacilla neppure quando il Signore sta per essere assassinato dai custodi della Legge. Il Signore si determina come lincarnazione della non-violenza, di chi resiste e rimane vittima della malvagità ma,nello stesso momento, fa apparire con chiarezza cristallina ed estrema chi incarna il Bene e chi il male.
Poi cè il messaggio che i nemici non sono esterni, ma interni al cuore delluomo, per cui lesodo è unoperazione faticosa e dolorosa che va condotta allinterno di noi stessi, che dobbiamo superare le tentazioni della ricchezza, del potere, della strumentalizzazione degli altri viventi, ed infine anche laccezione religiosa del nostro rapporto con Dio, per approdare alletica laica del fare agli altri ciò che vorremmo ricevere da loro, il che equivale al "comandamento nuovo" dellamarci fra noi come Lui ci ama, come Dio ci ama.
Mercoledė, 19 marzo 2008
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