La parola ci interpella
Il Dio dell’Alleanza

di Mario Mariotti

Passiamo adesso al Dio dell’alleanza, dell’Antico testamento, al Dio che libera il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto,e lo conduce nella terra promessa di Israele.

Qui c’è un Dio che,fra tutti i popoli, ne sceglie uno, che diventa popolo eletto; si allea con lui, lo aiuta contro i suoi nemici, che sono nemici esterni, cioè un altro popolo; usa la violenza mettendo in atto questo aiuto, fa morire i primogeniti dei nemici, fa sgozzare gli agnellini in modo che il loro sangue blocchi l’ira dell’angelo sterminatore, apre le acque del mare per far passare gli eletti e le richiude facendo annegare cavalli e cavalieri che inseguivano i fuggitivi.

Questo è il Dio religioso, il Dio dell’alleanza dell’Antico Testamento. Non appare forse più che evidente che questo Dio non ha niente ma proprio niente da spartire col Dio di Gesù?

Per Quest’ultimo tutti sono figli, come per noi tutti devono essere prossimo, e quindi l’Alleanza é con tutti, e non esistono gli eletti. Poi c’é il rifiuto assoluto della violenza, rifiuto che non vacilla nep­pure quando il Signore sta per essere assassinato dai custodi della Leg­ge. Il Signore si determina come l’incarnazione della non-violenza, di chi resiste e rimane vittima della malvagità ma,nello stesso momento, fa apparire con chiarezza cristallina ed estrema chi incarna il Bene e chi il male.

Poi c’è il messaggio che i nemici non sono esterni, ma interni al cuore dell’uomo, per cui l’esodo è un’operazione faticosa e dolorosa che va condotta all’interno di noi stessi, che dobbiamo superare le tentazioni della ricchezza, del potere, della strumentalizzazione degli altri viventi, ed infine anche l’accezione religiosa del nostro rapporto con Dio, per approdare all’etica laica del fare agli altri ciò che vorremmo ricevere da loro, il che equivale al "comandamento nuovo" dell’amarci fra noi come Lui ci ama, come Dio ci ama.



Mercoledė, 19 marzo 2008