La parola ci interpella - Approfondimenti
Dalla religione all’Etica

di Mario Mariotti


IO penso che tutto quello che il Signore ha detto e fatto sia valido in sé, senza pezze d’appoggio, e questo perché é dalla Verità. Far dipendere il credere cristiano dalla resurrezione del Signore, per me, é alienante; per me San Paolo sbaglia. É la Verità a dar forza a Cristo, non la sua resurrezione. Dato poi che Dio é Spirito, il corpo risorto di Gesù non ha posto, fa fatica a trovare un posto. Poi, anche trovato il posto al corpo, dopo l’Ascensione il problema resta, o diventa, il trovare dei corpi che materializzino lo Spirito, dopo l’assassinio del Signore, in questo nostro mondo, che ha estremo bisogno di Amore incarnato. La resurrezione, a sua volta è strutturale allo Spirito, che trasmigra di corpo in corpo, di tralcio in tralcio, perché Lui é eterno, e i tralci, i corpi, provvisori. Le religioni, con tutte le loro specificità separano la creatura dal Creatore, dividono gli uomini fra loro, nascondono il fatto che noi siamo, sapendolo o ignorandolo, del e nel Creatore. Il problema non é fra Dio e l’uomo, é fra l’uomo e l’uomo. L’egoismo umano, che persegue la salvezza personale sbocca nelle religioni, che pongono in subordine il rapporto uomo-uomo.
Chi si adegua allo Spirito, chi si pone alla sequela del Signore, chi si apre alla compassione e si pone nella situazione dell’ altro, delle altre creature, ha come sbocco l’entrata nella dimensione etica. Lo Spirito alita dove vuole, il Signore é laico-paradigma di laicità amorosa, la Verità ha il proprio valore intrinseco a sé stessa: “fai agli altri ciò che vorresti ricevere da loro": questo é il comandamento che può unificare il genere umano e farlo progredire verso un mondo in cui tutti abbino il necessario e la gioia.
­Le religioni fanno parte dell’infanzia dell’umanità. L’ecumenismo é una tappa provvisoria, che deve portare al superamento delle religioni e far sì che gli uomini vivano dei rapporti etici fra loro. Gesù può essere considerato un profeta ebreo, assassinato dai custodi della Legge di Mosé perché diceva che Dio é padre, e che il sabato é per l’Uomo. Gesù é paradigma del superamento della religione, è paradigma del sabato per l’Uomo, della laicità fraterna e solidale, espressa dall’ “Amatevi fra voi come io vi ho amato” Egli é paradigma della condizione umana, che può dire "sì" all’Amore amando; Egli é paradigma della condizione umana, della nostra condizione, di "corpus Domini". Egli voleva liberarci dalla religione, dalle religioni, rivelando un Padre, attraverso Sé stesso, portatore di amore incondizionato, gratuito verso le proprie creature.
Il cristianesimo non é affatto un "credere". Questo é un verbo che é stato messo nelle stratificazioni successive dei Vangeli, probabilmente perché i ricchi potessero pensare di essere salvati dal Signore nonostante la loro ricchezza, che é omissione di condivisione, cioè omissione di incarnazione d’Amore. Il cristianesimo é una prassi, é un modo di vivere diverso dalla logica egoistica e religiosa di questo mondo, ed é trasversale a tutti i tempi ed a tutte le culture. Il verbo giusto non é credere, é amare, che poi, a sua volta, si traduce in condividere. Chi ama, dà sé stesso allo Spirito; Esso opera attraverso colui che ama, il tralcio porta frutto, i viventi ricevono il frutto dell’Amore incarnato.
L’Amore non può raggiungere le creature se non incarnandosi nelle creature che amano e condividono con le altre creature. Gesù é questo messaggio: Dio ha bisogno dell’uomo, per fare arrivare a lui il Proprio amore per lui.
Questo messaggio dirompente é troppo duro per gli uomini, immersi nell"infanzia religiosa del proprio spirito, per cui, pian piano, del laico Gesù, che voleva liberarci dalle religioni, é stato fatto il fondatore di un’altra religione, che si, é strutturata in istituzione e in dottrina, in modo che l’Amore é stato pervertito in potere, e la Verità é stata non servita, ma usata dall’uomo contro l’uomo. (i santi inquisitori dei secoli passati devono solo sperare nell’Altzaimer di Belzebove, che: li arrostisca senza troppe comp1icazioni, non mettendo in pratica la fantasia blasfema dei torturatori in nome di Dio cioè di loro stessi, maestri insuperabili, sia della Gestapo che della CIA, con le quali condivideranno la loro condanna per l’eternità). ­
Il pensare alla propria salvezza é religione; il pensare a quella degli altri é incarnazione dello Spirito, per dare una risposta positiva all’affamato ed all’assetato. L’incarnazione dello Spirito dei Valori, della Verità é strutturalmente laica, perché si gioca nel rapporto delle creature con le altre creature.
Dalla superstizione alla religione, da quest’ultima alla filosofia, e infine all’Etica: ecco la crescita del genere umano, ecco il passaggio dal rapporto dare-avere con la Divinità alla gratuità dell’impegno per fare la felicità degli altri, noi strumenti dell’amore di Dio per loro. Se e quando amiamo, noi siamo strutturalmente figli di Dio come Gesù, e dato che Gesù si pone come Colui che serve, ecco che l’uomo viene indicato come il dio di Dio, ed il rapporto positivo fra gli uomini, l’Etica, diventa l’obiettivo unificante del genere umano.
L’Etica, a sua volta, essendo dalla Verità ed essendo la Verità, non ha bisogno di pezze d’appoggio, di miracoli, di resurrezioni. Essa é lo Spirito, attivato nell’uomo dalla compassione per la sofferenza universale, e Lui usa l’intelligenza per rendere efficace l’incarnazione dell’Amore, l’incarnazione di Sé stesso, perché non solo gli uomini, ma tutti i viventi abbiano la vita, il necessario e la gioia, anche i minimi, e l’abbiano in abbondanza, travolti dalla ricchezza inesauribile dei frutti dell’Amore incarnato.

Mario Mariotti



Lunedì, 29 settembre 2008