Le Omelie di Padre Aldo Bergamaschi
La Pentecoste

Giovanni 20,19-23


di Padre Aldo Bergamaschi

11 maggio 2008

Omelia pronunciata il 7 giugno 1987

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.
Giovanni 20,19-23

Oggi sono quasi costretto a dirvi che anche la Pentecoste, dopo l’Ascensione, é una festa costruita a tavolino.
Voi mi direte: Ma non é l’inizio della Chiesa? Certo, il passo l’avete udito, e avete udito come Luca porta Gesù su un monte, poi lo fa scendere dietro alla rupe ecc. Egli imbastisce un racconto che é capibile dalla mentalità infantile, ma ripeto, quella costruzione purtroppo, é una costruzione storiografica. Sarebbe una cattiva interpretazione della Risurrezione.
Ora abbiamo qui la Pentecoste, ecco 1a prima domanda :1o Spirito Santo quando é disceso la sera stessa della Risurrezione, come dice Giovanni, oppure 50 giorni dopo la Risurrezione, come dice Luca l’evangelista?
Diciamo che Luca ha cercato di modificare una situazione che si é venuta a creare dopo la scomparsa di Gesù, scomparsa impropria perché sappiamo che cosa vuol dire la Risurrezione, cioè che Gesù non é più presente fisicamente tra noi, ma é presente con il Suo Spirito.
Allora Luca ha messo in ordine le cose circa il corpo di Gesù immaginando l’Ascensione. In questo caso avremmo l’inizio della Chiesa, e qui facciamo un attimo una sosta. Ci sono dei teologi i quali sostengono che la Chiesa non sarebbe stata fondata da Gesù Cristo. Guardate che andiamo nel delicato, vi avverto subito che io non sono fra questi e la mia critica é su di un altro punto.
Io credo, invece, che sia stato Gesù a fondare la Chiesa, ma ecco il punto, devo distinguere dai teologi, diciamo di osservanza. Egli ha fondato la Chiesa, ma non come raccontano loro, cioè non come la prefabbricazione di un bel sistema, come probabilmente lo hanno costruito lungo i secoli.
La Chiesa è stata fondata da Gesù e annuncia che ci sono degli uomini, primi gli Apostoli, che credono in Lui. Il fatto di credere in Lui, di confluire mediante una conversione, costituisce ciò che dal punto di vista della obiettività, cioè come frutto, come risultato, costituisce la Chiesa.
Allora voi vedete in quale senso; non nel senso che Egli lo ha fatto con un colpo di bacchetta magica o coi cosiddetti "carismi". Non a caso Paolo, diventa piuttosto critico nei confronti di questi "carismi", e non a caso non é presente il giorno della Pentecoste. Questo non bisogna mai dimenticarlo. Quel medesimo Paolo che, pur non essendo stato presente alla discesa dello Spirito Santo, è diventato colui che ha dato l’interpretazione più esatta del pensiero di Gesù, più di quanto non lo abbiano fatto gli altri Apostoli. Paolo non é presente in questo giorno che viene descritto perché, fra l’altro, non si era ancora convertito. Dunque, come vedete, lo Spirito Santo opera anche al di fuori di quella struttura, qui invece si tende a costruire, a giustificare e a legittimare una struttura.
Mi rendo conto come tutte le società hanno bisogno di questo. Prendete pure anche il socialismo reale, la cosa che non si può mettere in dubbio é la struttura gerarchica, é una struttura, è il cervello, è la memoria che incarna il socialismo. Questo non si può mettere in dubbio, così come un cattolico non può mettere in dubbio la struttura gerarchica di Papi, Vescovi, Cardinali, ecc. Tutto questo é inaccettabile, d’accordo? Allora, si faranno le critiche circa i modi di gestire, ma la struttura no! Il problema é di vedere se la Chiesa é una struttura simile a quelle, o se c’é qualche cosa d’altro.
Ora voglio farvi toccare con mano come la Chiesa si sia interposta fra Gesù Cristo e il credente in maniera che io disapprovo, per cui, é diventata un "medium quod".
Anziché essere il risultato di una conversione, é diventata una struttura di comodo dove si decide i1 bene e il male, quando invece, il bene e il male deve essere deciso da una conversione. Chi si converte a Cristo, non dovrebbe aver bisogno di sentirsi dire: per essere cattolici, o meglio cristiani, si deve fare questo e quest’altro. Se uno é convertito sul serio, un secondo é convertito sul serio, e un terzo ancora è convertito sul serio: quei tre non potranno non avere la stessa visione del mondo e lo stesso metodo di soluzione per i problemi che la natura umana, abbandonata a se stessa, non potrà mai risolvere.
Abbiamo il caso de11’universalismo cristiano; il testo 1’ho qui davanti sunteggiato, sarebbe g1i Atti degli Apostoli, sempre Luca, Pietro, nonostante la Pentecoste, si pone il caso del rapporto fra gli Ebrei e i Genti1i, sono della stessa razza ? No, non sono della stessa razza perché, altro é un Ebreo e altro é un Gentile e altro é un Greco. Poi la distinzione successiva: ci sono i liberi, ci sono gli schiavi, ci sono gli uomini, ci sono le donne. Vedete come queste idee gli furono poi raddrizzate da Paolo, il quale, pur non essendo presente il giorno della Pentecoste, aveva capito meglio di loro il pensiero di Gesù. Paolo, se voi ricordate, dice che alla visione di Gesù questi dualismi scompaiono, vale a dire, che il messaggio di Gesù non vede più divisioni dualistiche.
Un giorno Pietro si trova a Giaffa e ha una visione, cosi dice lui, sente una voce che gli dice: mangia tutto quello che ti é posto davanti; giacché un lenzuolo era caduto dal cielo e dentro a questo lenzuolo vi erano quadrupedi, rettili e uccelli. Ma Pietro dice: non sia mai che io mangi gli animali impuri, ma la voce dice: no Pietro, animali impuri non ne esistono, perché Colui che li ha creati, intende darli all’uomo perché possa mangiarli. Ora qui viene adombrato il fatto che non esistono razze umane, così come non esistono le razze animali, d’accordo?
Ecco il punto grosso da guadagnare, voi sapete che non é lecito per un Giudeo unirsi o incontrarsi con persona di altra razza, ma Dio ha mostrato che non si deve dire profano o immondo nessun uomo. Bene, questo é i1 primo equivoco in cui il concetto di Chiesa, relativamente a quello voluto da Gesù, comincia a cadere.
Pietro avrebbe dovuto alzarsi e dire: non ho avuto una visione, ho sentito una voce, Gesù mi ha detto che tutti gli uomini sono eguali e dobbiamo amarci gli uni gli i altri come fratelli e così via. Questo è il punto debole che fa dire a quei teologi, che il gruppo che costituisce la propria legittimità mediante visioni, mediante voci che vengono dall’alto, sono esattamente come nel Vecchio Testamento.
Ora io suddito dell’insegnamento di Gesù, sia pure attraverso Pietro, ma di un insegnamento che scavalca il messaggio di Gesù e fonda la sua autorità attraverso delle visioni e delle voci? Questo non lo accetterò mai. E d’altra parte, tutti coloro che fondano dei nuovi movimenti, se voi vedete, agiscono cosi. Credo che alla radice dei Mormoni - per esempio - ci sia un certo Smith, il quale dice di aver trovato un libro in una grotta e questo 1ibro era scritto da Dio. Ecco io queste cose, francamente, non le posso accettare. Accetto solo, ripeto, l’unica voce di Dio al mondo, l’unica parola di Dio al mondo - Gesù Cristo - e null’altro.
Signori maestri, dovrebbero chiedere i giovani, noi non vogliamo più programmi in cui si dice che, per poter comunicare con il nostro prossimo, dobbiamo imparare tre o quattro lingue - cosa, questa impossibile dal punto di vista didattico - voi adulti dovete mettervi d’accordo per trovare una lingua unica con la quale noi, finalmente, possiamo comunicare direttamente, esprimere i nostri pensieri e tentare di costruire una fratellanza che la democrazia non é riuscita a costruire.
Allora posso anche capire il significato della Pentecoste, il significato di questa “lingua di fuoco”.



Domenica, 11 maggio 2008