Le Omelie di Padre Aldo Bergamaschi
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama

di Aldo Bergamaschi

27 aprile 2008

Pronunciata il 27 maggio1984

Giovanni 14,15-21

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; io pregherò il padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più, voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e, anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.


I comandamenti di Gesù non sono leggi, ma sono ideali di perfezione assoluta cui l’uomo é chiamato. Gesù non dice se mi amate osservate i miei comandamenti, Gesù dice. “Se mi amate osserverete i miei comandamenti”. Non si tratta di un comando, perché l’amore non si comanda, ma di una constatazione. Chiunque si comporta così, raggiunge il massimo della perfezione: Egli è figlio di Dio, e se é figlio di Dio rende possibile la salvezza quaggiù. E la salvezza quaggiù, diciamolo, consiste nel rettificare in certo modo i nostri rapporti, che ahimé, sono tutti da lupo a lupo.
Qualcuno domanderà quali sono i Suoi comandamenti, i Suoi comandamenti sono due, non centinaia, non so quanti siano i canoni di diritto canonico, i canoni della legge erano circa seicentoquaranta, che un ebreo doveva osservare all’epoca di Gesù per essere in ordine con la legge, ma i comandamenti sono due: “Ama Dio con tutto il cuore e il prossimo tuo come te stesso”, che poi sono uno solo perchè il secondo è simile al primo, poiché sono legati per la vita e per la morte.
Ma se poi vogliamo proprio sapere quale è il comandamento di Gesù, é sufficiente ricordarsi il legame che esiste in questa affermazione, in questa proposizione: “Amatevi come io ho amato voi”, e Gesù come ha amato noi? Una sola parola, ha amato noi - senza profitto alcuno - perché tutti i nostri amori hanno nello sfondo un qualche profitto, anche nella struttura familiare. Resta vero questo principio se il matrimonio non è visto come il capitolo di questo precetto fondamentale di Gesù, anzi, mi pare di avervi già detto che Gesù non abbia neanche istituito il matrimonio, mi sto confermando in questa opinione.
Credo che anche per due che vogliono unirsi in matrimonio - e qui ho dei grossi dubbi per quanti siano ancora al mondo quelli che credono nel matrimonio monogamico - già questo fatto di accettare il concetto di matrimonio, sarebbe un modo di verificare la prima constatazione di Gesù, per chi voglia essere perfetto
Ma per osservare questo comandamento, occorre amare Lui! Diversamente non si riuscirà mai a praticare quell’ideale di vita, perché la natura umana, con le sole sue forze, non è capace di osservarlo, non è capace cioè di raggiungere quel traguardo, ed è poi anche da dubitare che uno se lo ponga come traguardo.
Questa mattina voglio trattare il tema del sesso, perché assieme agli altri due, il danaro e il potere, sarebbero i tre pivot di tutta la nostra esistenza, perchè queste tre parole, sesso, danaro, potere sono decisive.
Dunque dicevo raggiungere quel1a vetta: “Amatevi come io ho amato voi”, si può raggiungere solo amando Lui. Alla radice di questo tipo di amore ci deve essere l’amore a Lui. Così come certi sacrifici, tanto per fare un esempio, relativi alla cura del bambino; solo una madre che ama il bambino in un certo modo, li può fare. I sacrifici che mia madre ha fatto, che le vostre madri hanno fatto per allevarci, certamente con le sole forze della natura umana, non si possono fare se non c’é alla radice quella carica di amore, che poi non é sempre cosi perfetta come sta dicendo Gesù, rispetto appunto ai traguardi da Lui costituiti. La madre che si sveglia di notte per accudire al bambino che piange, non é una schiava, anzi é libera, anzi è nel massimo cerchio della libertà, perché quello che sta facendo non é una imposizione di legge, ma é la legge dell’amore. Dove regna l’amore la legge non é più sentita come legge ma come verità. L’amore crea delle nuove leggi, vale a dire, dei nuovi rapporti.
Ora, per osservare i suoi comandamenti bisogna amarlo. Portiamo la controprova: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama”. Voi mi direte: ma non é una ripetizione? No è una prova è la controprova.
Chi li accoglie, cioè, chi li fa suo i e non li concepisce come un comando eteronomo che viene dall’esterno da parte di una qualche dittatura, da parte di una qualche legge che é sempre dualisticamente opposta alla coscienza, ma li fa suoi e li osserva.
Tutto ciò tende a ripulire la dinamica dell’amore cristiano dal sentimentalismo. Esempio: quei certi mariti che dopo tre anni di matrimonio dicono di amare la moglie e intanto stanno con altre donne e quella poverina si distrugge e dice quasi piangendo: come è possibile che tu mi ami se ti comporti in maniera difforme da come concepisco io l’amore? E lui, il filosofo: ma questo cara é proprio il tuo errore, se tu mi ami lasciami fare ciò che desidero. Non ci sono repliche in questa situazione, tutto é spaccato fin dall’inizio. L’amore a Cristo si misura sulla fedeltà, non sulla proclamazione.
Il sentimento ha le sue radici nella funzione biologica e indipendentemente dal nostro consenso. Si alza si abbassa si gonfia si estende. Molti di noi infatti sono condannati a ritenersi poco cristiani quando non sentono emozioni della fede, e sono condannati a credersi buoni cristiani quando sentono molte emozioni, ma la pratica dei comandamenti di Gesù é tutt’altra cosa.
Ho qui le Lettere Persiane di Montesquieu scritte nel 1721, alla settantacinquesima troviamo un’analisi brutale di ciò che é la religione sotto questo profilo. Dunque, lettere persiane scritte in immaginazione, sentite alcune battute da due musulmani, i quali guardano dall’esterno la religione cristiana. “Debbo dirti - scrive l’uno all’altro - che non ho notato nei cristiani quella profonda fede nella loro religione, che si trova fra noi musulmani. Per loro c’é una bella differenza dal professare una religione al credervi, dal credervi a esserne convinti, dall’esserne convinti a metterla in pratica”. Ecco l’analisi più bella sotto l’aspetto concettuale della frase di Gesù: “Se mi amate osserverete i miei comandamenti”.
E ora sentite in dieci righe l’analisi della situazione di quello che ho chiamato il sentimentalismo. Un giorno uno mi disse, “Io credo nell’immortalità dell’anima per semestri, le mie opinioni dipendono assolutamente dalla costituzione del mio corpo a seconda che io ho più o meno spiriti animali, che il mio stomaco digerisca bene o male, che respiri un’aria sottile o pesante, che mi nutri di carni leggere o sostanziose, io sono via via spinozista, (Spinoza non ammetteva distinzione fra Dio e materia) o sociniano, (i sociniani negavano la trinità,) cattolico, empio, oppure devoto. Quando vicino al mio letto c’è il medico, il confessore si trova in vantaggio, so impedire alla religione di affliggermi quando sto bene, ma le permetto di consolarmi quando sono malato. Quando non ho più niente a sperare da una parte, allora la religione si presenta e guadagna con le sue promesse, allora sono disposto ad abbandonarmivi e a morire nella speranza”
Ecco la diagnosi perfetta di un cristianesimo in cui si é perduto il rapporto con la persona Gesù Cristo. Era il 1721, voi direte, e adesso? Adesso non é meglio. I rapporti del credente con Gesù sono platonici, Cristo é supremo come Maometto lo é per il musulmano, come Napoleone lo era per un francese dell’epoca sua. I rapporti con la Chiesa sono schizofrenici, si credono globalmente le verità di fede ma il 50% non condivide l’insegnamento in materia di etica familiare e sessuale, laddove gli insegnamenti sono più precisi che negli altri settori. Voglio dire, per quanto riguarda la sessualità e la famiglia, voi vedete che gli insegnamenti della Chiesa cattolica sono più precisi che non negli altri due campi, come vi dicevo, il danaro, il potere. Non si capisce più quale sia l’insegnamento della Chiesa, eppure é proprio in questo settore dove c’é la maggiore resistenza e la maggiore contestazione.
Vorrei fare una parentesi, oggi é la giornata della stampa cattolica, l’Avvenire. In questi giorni sto curando il “Diario di Primo Mazzolari”, il quale negli anni 1929, 30, 31, si era trovato a dissentire dalla stampa cattolica, che tutt’ora è la medesima. Mazzolari non se la sentiva di entrare nel flusso della stampa cattolica, e la stampa cattolica l’ha poi ripagato non accettando mai articoli suoi. Adesso, a distanza di cinquant’anni, noi vediamo chi aveva ragione.
Manzoni diceva: “Quando voglio leggere la stampa cattolica leggo il Vangelo perché il resto é tutta una opinabilità”. La stampa cattolica, era tutta protesa nel demonizzare i cattolici come lui, che non accettavano il potere temporale e che avevano quelle certe opinioni e si chiamavano in gergo Cattolici Liberali. Dopo è diventato uno scrittore cattolico, ma se io vi dicessi in che cosa consiste il suo cattolicesimo qualcuno si ritraerebbe subito.
Ho qui una ricerca fatta in Belgio, l’ho trovata su un giornale laico e l’ho trovata su agenzie indipendenti, sentite: il 46% dei cattolici praticanti ritiene che il divorzio sia un affare privato che riguarda solo gli interessati, il 44% ammette che il divorziato possa risposarsi, il 57% è favorevole all’uso dei contraccettivi, solo il 23% pensa che l’aborto sia un crimine, il 65% ritiene che vi siano dei casi che l’eutanasia sia ammissibile. Allora dobbiamo riportare il credente alla sorgente, o dobbiamo continuare ad affliggerlo con il quadro istituzionale. Io non sono qui per dire che tutte queste contestazioni sono pulite, si capisce che costoro non si appellano al messaggio evangelico, ma si appellano ad altre visioni della vita o del mondo, allora io dissento da costoro.
Commento degli esperti: la Chiesa é attraversata dalle stesse onde della società moderna, si é creato un fossato fra le esigenze ecclesiastiche ed evangeliche e la vita quotidiana, io lo credo bene. Un teologo però risponde: “Essa si sente investita da una missione speciale e quindi non ammette discussione alcuna sulla sua identità”. Ma mi domando se non si tratti dell’ultimo ridotto, in cui la chiesa gerarchica pensa di conservare il potere.
Per me la grande sciagura, ve l’ho già detto altre volte, é la caduta del cristianesimo in religione.
L’immediatezza é il trionfo del gruppo e allora voi vedete santa e cattolica, perchè lì si, se si vuol sapere la verità del nostro gruppo e cosi via...
Questo è il proscenio la dove si gioca la immediatezza, e il rapporto con Cristo, invece, è tutto in ibernazione. Da qui, la non osservanza dei Suoi comandamenti.

27 maggio 1984



Lunedì, 28 aprile 2008