I miracoli laici

di Mario Mariotti

Prendiamo il miracolo religioso e proviamo a riflettere sulla logica che vi sottende. C'è una persona malata, ad esempio di cancro, e si trova in compagnia di migliaia  di altre persone che vivono la sua stessa condizione. A forza di preghiere a Dio, alla Madonna ed ai santi protettori che intercedono presso di Lui a suo favore, caso rarissimo, evento più che eccezionale, il malato di un male incurabile si ritrova guarito. Quale logica sottende a questa miracolosa guarigione? Dio, o Maria o i santi presso di Lui hanno concesso la grazia: il miracolato vivrà; tutti gli altri avranno un destino diverso. Javè il Giusto ha messo la giustizia in freezer, si è scelto un eletto, ha lasciato tutti gli altri al loro destino.
Prendiamo adesso il miracolo laico. Scoperta della penicillina? Milioni se non miliardi di persone ad aver salva la vita guarendo da malattie tipo tubercolosi, polmonite ed altre, che condannavano il malato a delle agonie atroci (penso alla TBC). Messa a punto degli anestetici? Milioni se non miliardi di persone poste al riparo dal dolore straziante che accompagnava gli interventi chirurgici quando essi anestetici erano sconosciuti. Proviamo a pensare a cui era sottoposto colui al quale veniva amputato un arto che andava in cancrena; e ci sarebbe solo da spararsi! Messa a punto delle tecniche chirurgiche per i trapianti di medicinali specifici tipo eparina per prevenire le embolie a seguito degli interventi stessi; di medicinali specifici. per ogni sorta di malattie, vedi polichemioterapia per curare l'haneniasi, o le chemioterapie che allungano la vita agli ammalati di cancro? Ebbene, tutte queste conquiste della scienza, per me sono dei veri e propri miracoli laici, che includono una qualità essa pure miracolosa: non riguardano uno solo, non riguardano un miracolato, ma riguardano tutti, tutti gli ammalati di TBC, tutti gli operati, tutti i malati che possono godere dei miracolosi frutti della ricerca medica, cioè dei risultati ottenuti da lei.
Ora io provo a chiedere ai miei lettori: secondo voi in quale dei due modi Dio sta intervenendo nella vita degli uomini, delle Sue creature?
Col miracolo concesso eccezionalmente ad un eletto, o col miracolo laico della ricerca, per mettere a punto gli strumenti che rendano possibile l'incarnazione dell'Amore a favore di tutte quante le. Sue creature? Quale Dio é sotteso al miracolo? Quale Dio è sotteso alle conquiste della scienza che producono i miracoli laici descritti più sopra? Io non ho dubbi,e dalla mia parte ci sta quella Parola che dice: "Se voi amerete ,e condividerete, farete dei miracoli più grandi dei miei." A dire questo è il Signore; ed è Lui a dirci che i veri miracoli sono quelli laici.
E se la gente si fosse presa il disturbo di riflettere su queste Sue parole, i monasteri si sarebbero trasformati in centri di ricerca scientifica, e tutti i fedeli, dentro e soprattutto fuori dai monasteri, l’avrebbero piantata di importunare il Padre buono, ma non onnipotente, con defatiganti preghiere, liturgie, sacramenti e sante Messe, nelle quali la Parola "mandata" viene resa inefficace dalla logica dell'Uno che paga per tutti, e quindi perdona sempre e comunque tutto e tutti, anche quelli che rifiutano di incarnare la Parola stessa!
Ed ora proviamo a passare ad un'altra riflessione che dimostra che noi, di Dio, non abbiamo ancora capito quasi niente! Noi continuiamo a pregare Dio perché ci conceda la pace, e non ci rendiamo conto che questa preghiera è semplicemente assurda. Potrà mai, Dio, avere il potere di concedere o di non concedere a noi il dono della pace? E se Dio avesse questo potere,    e non lo esercitasse e non ci concedesse questo dono, che Dio sarebbe?
Il fatto è che, anche e soprattutto la pace è un miracolo laico; e che essa ha delle precondizioni precise che ne rendono possibile l'esistenza: la nostra conversione personale da una soggettività strutturalmente maligna a quella strutturalmente solidale, basata sull'incarnazione, da parte
nostra, dell'amare e condividere; dall'incarnazione, da parte nostra di Dio. Dalla compassione all'amare; dall'amare al condividere; dal condividere la giustizia; da quest'ultima, finalmente, la pace.
Prendiamo allora tutta la religione, la teologia, la casta sacerdotale, gli ordini monastici, le liturgie, i sacramenti: sono tutti ricerca di Dio, colloquio con Dio, preghiera a Dio, la realtà è rovesciata, la direzione è contraria a quella che ci ha fatto conoscere il Signore. L'uomo non sa,
o rifiuta, di essere in Dio, di essere la mano del Suo amore, e pensa solo a tenersi buono non un Padre, ma l'Altissimo, col quale pensa che dovrà fare i conti alla fine della vita.
Ma non é forse stato Dio stesso in Gesù a dirci che Lui non è venuto per farsi servire, ma per servire, e per servire l'uomo; e che noi dobbiamo fare come ha fatto Lui, cioè servire l'uomo e le altre creature della terra dei viventi?
Non emerge allora, con chiarezza, che la religione è un negativo, che è un idolo che mette Dio in cassa-integrazione e si sostituisce a Lui, mentre Gesù è il paradigma laico del rapporto positivo che noi dobbiamo avere con l'affamato e l'assetato?
Ultima pénnellata per rinforzare la nostra Lede! Dio perdona sempre e comunque; noi dobbiamo pregare sempre, prima e dopo i pasti? Bene! La nostra soggettività strutturalmente maligna, probabilmente colposa, prosegue imperterrita in attesa della patria celeste. Anche qui non ci siamo proprio per niente Il "perdona sempre e comunque” falsa la realtà, e ci prepara brutte sorprese.
La verità è che la vita eterna è già qui fra noi, oggi, in tempo reale; ed è in coloro che amano, condividono, lavorano per il bene comune; ed è già in noi stessi quando generiamo il Signore amando, condividendo, lavorando per il bene comune.
Dio perdona, ma siamo noi ad autoescluderci da Lui quando e se ci impegnamo ad accumulare sesterzi per l'al di qua, ed indulgenze plenarie per L'al di là. Se facciamo questo, siamo semplicemente già morti! Ci disperderemo nel nulla, come il fumo della Geenna ...



Sabato 30 Luglio,2016 Ore: 18:12