Niente soldi per i diritti umani.

La reazione di Flavio Lotti e Grazia Bellini: uno scandalo inammissibile.


di Tavola della Pace

L’onorevole Giulietti denuncia: la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati minaccia di affossare la legge sull’educazione ai diritti umani e alla pace proposta dalla Perugia-Assisi.


Comunicato stampa

In una intervista comparsa oggi sul sito www.perlapace.it l’onorevole Giuseppe Giulietti denuncia il tentativo di affossare la proposta di legge sui diritti umani in discussione alla Camera su proposta della Tavola della pace, del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, del Centro Diritti Umani dell’Università di Padova e dell’associazione “Articolo 21”.

“La novità non positiva, ha dichiarato l’on. Giulietti, è che venerdì, in Commissione bilancio, quella stessa proposta di legge condivisa da tutti, ha rischiato di essere affossata. Alla Commissione bilancio sono giunti tre pareri negativi da parte del Ministero degli Affari Esteri. In sostanza è venuto fuori che i soldi previsti per la nuova legge devono essere spesi per altro, quindi non c’è spazio in bilancio per i diritti umani. La votazione, per puro caso, è stata rinviata, ma se si fosse votato ieri, la proposta di legge sarebbe stata definitivamente affossata. Non riesco ancora a spiegarmi come sia potuto accadere. Penso ci siano resistenze burocratico-amministrative. Altrimenti, come si spiega che una proposta che ha il sostegno di tutti rischi poi di non vedere nemmeno la luce? Non è possibile che si arrivi a un così ampio consenso, da parte dei politici, della società, del mondo della cultura e poi arrivare all’affossamento della legge.”

“I fatti denunciati dell’on. Giulietti sono stupefacenti”, hanno dichiarato Flavio Lotti e Grazia Bellini coordinatori della Tavola della pace. “Il Ministero degli Affari Esteri, dopo aver espresso il suo consenso in Commissione Esteri lo nega in Commissione Bilancio. Com’è possibile un atteggiamento così contraddittorio? Chiediamo al Ministro degli Esteri Massimo D’Alema di chiarire qual è la posizione autentica del suo Ministero. E chiediamo a tutti i parlamentari firmatari e ai loro gruppi di fare ogni sforzo per accelerare l’iter parlamentare e l’approvazione della legge per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questa è stata una delle richieste più concrete della Marcia Perugia-Assisi e dei 200mila dello scorso 7 ottobre. Manca meno di un mese al 10 dicembre, giorno in cui prenderà il via l’Anno dei diritti umani promosso dall’Onu, e la legge, presentata il 3 maggio 2007, non ha ancora passato l’esame della Camera. E’ uno scandalo inammissibile.”


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Brevi note sulla proposta di Legge sui diritti umani.

La legge è frutto di una iniziativa della Tavola della pace, del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, del Centro Diritti Umani dell’Università di Padova e dell’associazione “Articolo 21”.

La legge prevede lo stanziamento di due milioni di euro per promuovere, in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, una straordinaria azione educativa e formativa per la pace e i diritti umani (“l’anno dei diritti umani” 10 dicembre 2007-10 dicembre 2008) che rafforzi il protagonismo della scuola, delle Università, delle organizzazioni della società civile, degli Enti Locali, dei sindacati, dei mezzi d’informazione e comunicazione a cominciare dal servizio pubblico radiotelevisivo.

La legge si pone inoltre l’obiettivo di stimolare una riflessione approfondita ed un esame dello stato attuale della promozione e della protezione dei diritti umani nel mondo, per favorire ulteriori progressi nel riconoscimento e nella tutela di questi diritti e per intensificare l’informazione e l’educazione in questo campo.

L’approvazione entro il 10 dicembre 2007 della Legge dei diritti umani è stata chiesta a gran voce dai 200mila partecipanti alla Marcia per la pace Perugia-Assisi del 7 ottobre scorso.

La legge è stata presentata dall’onorevole Giuseppe Giulietti ed è stata immediatamente sottoscritta da oltre centocinquanta deputati e senatori di quasi tutte le forze politiche.

L’Onu, in vista del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ha chiesto a tutti i governi di identificare o creare le opportune strutture e di predisporre programmi nazionali che assicurino il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche, dei Parlamenti, delle istituzioni accademiche e culturali, degli enti locali e regionali delle scuole e della società civile nel suo insieme.

La legge in discussione alla Camera dei Deputati affida la gestione dell’Anno dei diritti umani al Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità, il quale dovrebbe agire di concerto con i Ministeri degli Affari Esteri e della Pubblica Istruzione. Il Ministero per i Diritti e le pari opportunità dovrebbe istituire il “Comitato nazionale per le celebrazioni del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, del quale dovrebbero far parte, oltre ai rappresentanti degli altri ministeri interessati, anche i rappresentanti dei due rami del Parlamento, degli Enti di governo locale e regionale, in particolare del Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani, delle Università che hanno istituito Centri specializzati sui diritti umani e Corsi di laurea in materia, delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni non governative.

Per il programma, spetterà al Comitato stesso elaborare un ampio ed articolato progetto, rispondente all’obiettivo della celebrazione. Le finalità saranno essenzialmente quelle di: a) promuovere la conoscenza della Dichiarazione Universale e del Diritto internazionale dei diritti umani nella scuola di ogni ordine e grado e nella pubblica amministrazione; b) promuovere l’insegnamento dei diritti umani a tutti i livelli educativi; c) contribuire ad una maggiore consapevolezza pubblica delle questioni relative a tutti i diritti umani attraverso attività quali l’informazione, l’educazione, la formazione e la ricerca; d) promuovere la ratifica di quelle convenzioni internazionali sui diritti umani di cui l’Italia ancora non fa parte; e) sostenere la creazione e lo sviluppo di istituzioni nazionali indipendenti per la promozione e la protezione dei diritti umani; f) promuovere un attento esame dello stato di attuazione in Italia delle norme internazionali in materia di diritti umani.

In aggiunta alle cerimonie ufficiali il programma comporterà dunque: attività di formazione e di educazione; produzione e diffusione di materiale informativo e scientifico; progetti congiunti con le istituzioni delle Nazioni Unite operanti in Italia ed aventi attinenza con i diritti umani; esame e promozione di possibili progressi nel nostro Paese, quali ad esempio, ratifiche di accordi internazionali ancora non ratificati, rafforzamento dell’insegnamento dei diritti umani nelle scuole, nelle Università; appositi programmi sui media, in particolare per quanto riguarda il Servizio pubblico Radiotelevisivo; raccordo con le organizzazioni non governative operanti nei diversi settori dei diritti umani; attività pubblicistiche attraverso i mezzi d’informazione e comunicazione.



Lunedě, 12 novembre 2007