Congresso Movimento Nonviolento
Un passo in avanti

di Mao Valpiana

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: mao@sis.it) per questo intervento scritto subito dopo la conclusione del XXII congresso del Movimento Nonviolento svoltosi dal primo al 4 novembre 2007.

Mao (Massimo) Valpiana e’ una delle figure piu’ belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e’ nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e’ impegnato nel Movimento Nonviolento (si e’ diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e’ membro del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l’altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e’ stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un’azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e’ stato assolto); e’ inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell’Obiezione di Coscienza); e’ stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta’ con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita’ su nostra richiesta, e’ nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e’ in cammino"; una sua ampia intervista e’ nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007]


In un precedente articolo di presentazione del Congresso del Movimento Nonviolento scrivevo "se riusciremo a svolgere un buon Congresso e condurre una buona manifestazione, avremo, nei fatti, gia’ messo in atto la nostra politica nonviolenta. E’ quello che possiamo e vogliamo fare".

Mi fa davvero piacere poter affermare ora che cio’ e’ effettivamente accaduto.

Le amiche e gli amici della nonviolenza che si sono riuniti a Verona (un centinaio nei quattro giorni di lavori congressuali) hanno dato vita ad un buon congresso, che costituisce la base ideale e programmatica per i prossimi anni di vita del Movimento Nonviolento.

La manifestazione del 4 novembre "non festa ma lutto" ha visto una significativa partecipazione (oltre 200 persone in cammino per le vie di Verona) a quella che e’ stata una vera e propria "assemblea itinerante" riunita nel nome della nonviolenza per onorare i caduti di tutte le guerre, passate e presenti, nell’unico modo per noi possibile: impegnarsi con la nonviolenza attiva contro la guerra e la sua preparazione.

Dunque un passo in avanti e’ stato fatto nel cammino della nonviolenza.



RIFLESSIONE. L’EREDITA’ VIVENTE DI ALDO CAPITINI



[Aldo Capitini e’ nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E’ morto a Perugia nel 1968. E’ stato il piu’ grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e’ (a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori), Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche’ integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell’epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); recentemente e’ stato ripubblicato il saggio Le tecniche della nonviolenza, Linea d’ombra, Milano 1989; una raccolta di scritti autobiografici, Opposizione e liberazione, Linea d’ombra, Milano 1991, nuova edizione presso L’ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; e gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991; e la recente antologia degli scritti (a cura di Mario Martini, benemerito degli studi capitiniani) Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta@sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu’ reperibili in libreria (tra cui i fondamentali Elementi di un’esperienza religiosa, 1937, e Il potere di tutti, 1969). Negli anni ’90 e’ iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Opere su Aldo Capitini: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell’esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta’ liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Pietro Polito, L’eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell’impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d’Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini sono nel sito dell’Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: www.aldocapitini.it, altri materiali nel sito www.cosinrete.it; una assai utile mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere richiesti scrivendo a Luciano Capitini: capitps@libero.it, o anche a Lanfranco Mencaroni: l.mencaroni@libero.it, o anche al Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta@sis.it o anche redazione@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org]


Con la manifestazione antimilitarista per le vie di Verona il 4 novembre "non festa ma lutto" si e’ concluso il XXII congresso del Movimento Nonviolento.

Il movimento fondato da Aldo Capitini all’indomani della prima marcia Perugia-Assisi si conferma un fondamentale punto di riferimento per quante e quanti alla nonviolenza si accostano, per quante e quanti in essa persuasi persistono.

Con la sua rivista mensile "Azione nonviolenta" che da oltre quarant’anni costituisce uno strumento di informazione e formazione insostituibile nel panorama editoriale italiano; con il suo sito www.nonviolenti.org che mette a disposizione di tutte e tutti materiali indispensabili per la costruzione di una cultura della pace; con le sue sedi, le sue iniziative, i suoi militanti che nelle mobilitazioni sociali, nelle iniziative di solidarieta’, nelle lotte politiche per la verita’ e la giustizia recano l’aggiunta nonviolenta, la coerenza tra mezzi e fini, l’impegno per il riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani; con la sua esemplare lezione di rigore morale e intellettuale, la sua azione pedagogica nel farsi stesso delle lotte contro ogni oppressione e devastazione, contro ogni violenza e contro ogni menzogna, il Movimento Nonviolento e’ la prova vivente che l’appello e la proposta di Mohandas Gandhi, di Aldo Capitini, di Danilo Dolci, e di Virginia Woolf, di Simone Weil, di Hannah Arendt, vivono e crescono nella coscienza e nell’agire di sempre piu’ numerose persone, persuase della necessita’ di scegliere la nonviolenza per fermare le guerre e le stragi, lo sfruttamento e l’oppressione delle donne e degli uomini, l’inquinamento e la devastazione dell’unica casa comune dell’umanita’ intera.

La nonviolenza e’ oggi l’unica proposta politica in grado di fermare le stragi, la barbarie, il collasso della biosfera.

La nonviolenza e’ in cammino. Il XXII congresso del Movimento Nonviolento ha confermato questa verita’, ed e’ stato altresi’ vibrante un appello a un sempre piu’ ampio e profondo e consapevole e condiviso impegno di ogni persona di volonta’ buona a scegliere la nonviolenza. A scegliere l’umanita’.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
http://lists.peacelink.it/

Numero 264 del 5 novembre 2007



Marted́, 06 novembre 2007