E necessario che le persone amiche della nonviolenza ed i movimenti nonviolenti organizzati prendano atto della catastrofe della ex-sinistra italiana giunta al governo.
E si assumano la responsabilita di essere largine che possa contrastare la vittoria culturale e politica della destra eversiva.
E necessario rompere ogni attendismo, ogni subalternita, ogni collusione col partito della guerra e del razzismo, della corruzione e dellomerta. E necessario costruire un referente politico ed elettorale, culturale ed istituzionale, per le tante ed i tanti che non hanno ceduto al regime mondiale della corruzione, al partito planetario delle stragi e del saccheggio.
E necessario che in tutte le prossime scadenze elettorali in Italia vi siano liste che abbiano come proposta teorica e pratica la scelta concreta e cogente della nonviolenza: liste cioe ad un tempo femministe, ecopacifiste, equosolidali, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, socialiste e libertarie nel senso forte e autentico di questi due storici termini; liste che propongano la scelta nonviolenta in tutta la sua complessita e radicalita.
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Solo a partire dalla scelta della nonviolenza e possibile oggi una politica democratica adeguata, antifascista ed antirazzista, di disarmo e smilitarizzazione dei conflitti, nitidamente ed intransigentemente antimafiosa, di responsabilita per la biosfera, capace di una proposta complessiva che erediti ed inveri le proposte ecologiche, economiche, sociali ed istituzionali che la nonviolenza in cammino ha elaborato nel corso del "secolo breve" come unica effettuale alternativa ai totalitarismi comunque mascherati.
Le proposte di Hannah Arendt e di Simone Weil, di Virginia Woolf e di Vandana Shiva, di Rigoberta Menchu. Le proposte di Mohandas Gandhi, di Danilo Dolci, di Murray Bookchin. Esperienze come la Commissione per la verita e la riconciliazione sudafricana, come la rete del commercio equo e solidale, come il microcredito, come i corpi civili di pace. La nonviolenza in cammino ha pensato e messo in atto innumerevoli proposte e iniziative. E tempo che esse divengano azione politica comune, cultura condivisa, coerente e concreta ipotesi di governo, di autogoverno, di estensione della democrazia a raggiungere tutti.
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Una politica internazionale di disarmo, di smilitarizzazione dei conflitti, di intervento umanitario positivo attraverso corpi civili di pace; sostenuta dalla smilitarizzazione della difesa, dalla riconversione ad usi civili dellindustria bellica e armiera, dalla proibizione della produzione e del commercio delle armi; con la formazione alla nonviolenza delle forze dellordine e una politica penale che valorizzi forme riparative e riconciliative; con una politica della sicurezza fondata sulla solidarieta, sul riconoscimento del diritto allaccoglienza e allassistenza per ogni essere umano; sulla lotta politica, sociale e culturale alla violenza, in primis alla violenza maschile sulle donne; una politica ecocompatibile, della sobrieta e della condivisione.
Sono molte le proposte concrete e praticabili, gli elementi di un programma politico ed amministrativo semplici e chiari, facilmente traducibili in atti legislativi ed amministrativi.
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Occorre solo decidersi. Ad uscire dalla rassegnazione, dalla subalternita, dalla complicita col disordine costituito. Il momento e ora. Tratto da Notizie minime de La nonviolenza è in cammino
proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Arretrati in: http://lists.peacelink.it/
Numero 259 del 31 ottobre 2007
Mercoledì, 31 ottobre 2007
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