Una riflessione
La bandiera della pace

di Nino Gullotta

Il 20 giugno 2008 l’agenzia FIDES (Città del Vaticano) ha scritto un articolo, divulgato anche attraverso i mass media, in cui condanna -a nome della “Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti”- l’esposizione della bandiera della pace da parte dei cattolici, in special modo sacerdoti e diaconi.
Una posizione molto grave e assurda, che viene giustificata attraverso delle teorizzazioni alquanto discutibili.
Diversi sono già coloro che hanno tentato di avvallare la tesi dell’agenzia cattolica, ma anche molti altri che invece si sono opposti.
Anche io vorrei rispondere a questo articolo, sforzandomi di non scorgervi malafede ma solamente convinzioni ataviche e pregiudizi, che vengono poi sostenuti da principi apparentemente concreti e motivati.
Purtroppo, come tanti studi moderni rivelano, il nostro cervello spesso è ingannatore e, tra questi inganni, c’è quello di far sembrare vero un pregiudizio, quando questo viene ribadito più volte, viene generalizzato e soprattutto se viene appreso da bambini.
In effetti, l’autore di questo articolo è una persona colta, conosce bene la sua materia, scrive bene e quindi le sue tesi sembrano effettivamente credibili, se vengono lette in maniera superficiale o attraverso una lente già di per sé anch’essa pregiudiziale.

*La prima impressione che ho avuto nel leggere l’articolo è quella di uno spot pubblicitario, anche se lungo e ben articolato, in cui si inizia un discorso quasi incontestabile, per poi concludersi con delle affermazioni negative.
Tante volte, per esempio, abbiamo assistito a degli spot di prodotti adatti o almeno commerciabili per i bambini. Spesso la pubblicità inizia con delle tesi di tipo nutrizionale, didattico, metodologico esatte, ma poi la conclusione è che, se si vuole arrivare alla verità suddetta, bisogna comprare questo o quello…
La stessa cosa mi è parsa nel leggere, appunto, l’articolo dell’agenzia Fides.
Inizia infatti con una introduzione che, come credente, nella stragrande maggioranza delle sue affermazioni, non posso non sottoscrivere.
In sintesi, rileva come l’animo umano aspiri alla pace, ma come questa sia difficile che venga attuata non perché Dio vuole i conflitti, ma a causa del cuore malvagio dell’umanità.
Una “sostanziale novità fu apportata da Gesù Cristo … che sposta l’attenzione sull’aspetto centrale della vita dell’uomo: il bisogno di sentirsi amato e di amare. Gesù arrivò a concepire addirittura … l’amore per i nemici” … “La nonviolenza cristiana non consiste nell’arrendersi al male … ma nel rispondere al male con il bene, spezzando in tal modo la catena dell’ingiustizia … Simbolo evocativo di una umanità pacificata è la croce. Non una qualsiasi croce, ma quella di Cristo”.

Uso dell’arcobaleno nella storia
A questo punto, fa tutto un lungo discorso in negativo sulla teosofia, teoria filosofica del XIX secolo, sottolineando come essa voglia arrivare intuitivamente al divino, sviluppando il vegetarianesimo e lo sviluppo delle facoltà paranormali.
A parte la “magia”, qual è la cosa che sembra scandalizzi maggiormente l’autore di fronte a questo modo di concepire la vita ? E’ il relativismo. Relativismo che è anche la base culturale del movimento di risveglio “New Age”, che potrebbe avere come slogan “Non esistono verità assolute”, per cui “Ciascuno può creare il proprio mondo e ciascun mondo creato avrà la sua verità non meno vera -e non meno falsa- rispetto a quella del mondo creato da un altro”.
Non voglio naturalmente riscrivere tutto ciò che l’autore ha scritto sulla teosofia, sulla “New Age” o su Alice Bailey (scrittrice della New Age), né sottolineare le perplessità su alcune tesi sostenute relative al pentecostalismo o ad altri punti, ma mi chiedo perché l’agenzia Fides insiste così tanto sull’origine della bandiera, facendola risalire proprio alla teosofia, con le sue positività (il rispetto per gli animali, l’esigenza di una fratellanza universale senza distinzione di razza, religione, sesso, condizione sociale; il voler ascoltare l’altro nella consapevolezza della propria parzialità …) ma anche le sue ombre ?
Lo stesso articolo enumera altre ipotesi di origine, specifica -tra l’altro- che l’arcobaleno era persino il simbolo della città di Cuzco, capitale dell’impero Incas, ben più remota della teosofia. Perché allora la bandiera arcobaleno non la fa risalire alla civiltà Incas ?
In effetti, tutto lo studio è controverso e strano, perché non rileva assolutamente una verità incontestabile:
l’arcobaleno -fin dalla fondazione del mondo- ha ispirato tanti gruppi, tante persone, tanti artisti (anche cristiani), così come tutti gli elementi della natura !
Chi mai oserebbe dire chi sia stato il primo ad essere stato ispirato dalla luna, dal sole, dalle stelle ? E’ impossibile! E ciascuno ha visto in questi elementi delle cose diverse, ha sottolineato degli aspetti mentre alcuni ne hanno sottolineato altri.
Sull’arcobaleno, tutte le religioni e miti ne hanno scorto dei simboli. Pittori (come nell’arte sacra di Joseph Anthon Kock o di Roger van der Weiden) o fotografi come Georges Noblet oppure scrittori (come Virginia Woolf) o poeti come Giacomo Leopardi, così come tante tradizioni popolari hanno trovato nell’arcobaleno fonte di ispirazione a vari livelli e con i significati più diversificati.

Origine della bandiera della pace
Senza fare illazioni inutili e controproducenti, l’odierna bandiera della pace non trae la sua origine né dalla teosofia né dalla civiltà Incas né da altri miti o tradizioni esoteriche.
Come giustamente sostiene Carlo Gubitosa, giornalista e scrittore, membro del comitato direttivo dell’associazione PeaceLink:: «Le origini storiche della bandiera della Pace sono chiare e documentate. La bandiera della Pace, nella quale si riconoscono i pacifisti (anche quelli cattolici) è conservata dalla segreteria del Movimento Nonviolento a Verona ed è la bandiera utilizzata da Aldo Capitini nella prima edizione della marcia Perugia-Assisi nel settembre del 1961.
Questa bandiera è disponibile fisicamente a chi la voglia vedere, toccare e conoscerne la storia. Non ha niente a che vedere con "le teorie teosofiche nate alla fine dell’800" …
Nulla vieta poi ad altri di arricchire quella bandiera e quel simbolo con altri significati, e nel mondo cristiano l’accostamento con l’arcobaleno biblico di Noé ne è un esempio …
».
A sua volta, Capitini aveva preso spunto da una bandiera dei pacifisti inglesi, che nel 1958, guidati dal filosofo Bertrand Russel, marciarono contro la base militare di Aldemaston in una protesta antinucleare. La bandiera originale, invece della parola PACE, aveva al centro una colomba bianca, ideata dal pittore spagnolo Pablo Neruda.
I significati della bandiera possono essere molteplici, ma tutti inneggianti alla vita, alla gioia, alla speranza e alla fratellanza universale:
traendo spunto dal diluvio universale, l’arcobaleno indica la riconciliazione tra Dio e gli uomini e quindi degli uomini tra di loro e con la natura. Ma l’arcobaleno indica pure un vessillo senza barriere, dove vengono contenuti armonicamente i colori di tutte le bandiere. E, ancora, i colori dell’arcobaleno simboleggiano l’unione armonica delle varie razze e dei popoli, che riescono a convivere insieme nonostante le differenze.
Un simbolo quindi di amore e di pace, che possono condividere cristiani, musulmani, buddisti e qualsiasi persona sia credente che non.

Cristiani e crocifisso
L’articolo esorta (per non dire “ordina”) ai fedeli di non usare più la bandiera arcobaleno, ma soltanto la croce, il vero simbolo della pace.
Essendo della congregazione vaticana, ritengo che per croce l’autore si riferisca al crocifisso.
A parte la libertà di ciascuno (e non obbligo !) di usare anche il crocifisso nelle proprie manifestazioni pacifiste, questo personalmente non lo userei per almeno tre motivi:

a)- E’ il simbolo di una parte della chiesa cristiana e non è simbolo di pace per tanti altri. - Molte chiese evangeliche (seppur minoritarie e nonostante si fondino anch’esse sulla croce di Cristo) non espongono il crocifisso come simbolo di credenza religiosa. Immaginiamoci per chi cristiano non è! E la pace non la possono fare e desiderare solo i cristiani. Pertanto, i cattolici non possono pretendere di essere gli unici paladini della pace e imporre il proprio simbolo anche ad altri ! Non parli dunque di “dittatura” chi usa certi metodi di convinzione! - In altre parole, la bandiera della pace è un simbolo universale e ampiamente condiviso.
b)- Lo stesso autore anticipa una delle risposte, dicendo che si può richiamare alla memoria “la lunga litania degli eventi in cui la chiesa avrebbe brandito la croce come simbolo di sopraffazione …: crociate, caccia alle streghe, roghi di eretici” e così via.
Solo che poi giustifica il tutto affermando che la chiesa ha chiesto perdono per tutto ciò che ha fatto e che “la storiografia più aggiornata ha ridimensionato quanto la propaganda anticlericale soprattutto ottocentesca aveva orchestrato ad arte”.
A parte forse singoli episodi (che in periodi di polemica possono essere stati effettivamente ingranditi), non so proprio di quale storiografia parli !
Non mi risulta che le crociate le abbiano volute i musulmani o che gli eretici protestanti (fra cui migliaia e migliaia di valdesi) siano stati perseguitati, bruciati, tolti i figli per essere educati cattolicamente da chi … non si sa.
Queste affermazioni di paventata “propaganda anticlericale” mi assomigliano a certe esternazioni di politici che, non volendo essere condannati per i propri crimini, accusano i giudici di partitismo rosso e di ossessione persecutoria.
A parte questo, comunque, è vero che il crocifisso spesso ancora oggi purtroppo viene identificato ad un modello di sviluppo e di società (quella pseudo cristiana occidentale) che ha portato e porta degrado ambientale, sopraffazione economica, corruzione, guerre, ecc. - Gesù non c’entra nulla, eppure la cristianità (di qualunque confessione) ha talmente falsato il suo messaggio nel quotidiano, che spesso viene conosciuto non attraverso i Vangeli della speranza e dell’amore, ma attraverso segnali e azioni contrari ai diritti umani e alla dignità dell’individuo.
E non si può neanche dire che “non è il simbolo della croce in se stesso ad aver bisogno di essere emendato quanto piuttosto gli atteggiamenti degli uomini”, in quanto -come dice il proverbio che sostiene “Dimmi cosa fai e ti dirò chi sei”- esternamente la gente non cristiana guarda i fatti e i fatti della nostra società non sono certo esemplari, salvo delle eccezioni.
c)- La terza risposta in negativo è che il crocifisso non rappresenta teologicamente neppure Cristo. - Come l’autore sa benissimo, Gesù era un ebreo e non aveva alcuna intenzione di fondare un’altra religione. Il suo compito era quello di far conoscere la volontà del Padre!
Da ebreo, egli non avrebbe MAI accettato di farsi rappresentare e di rappresentare Dio attraverso delle raffigurazioni. L’ebreo era ed è contro le immagini sacre !
Perché la paura della bandiera e perché ora
Non è la prima volta che la bandiera della pace sia stata osteggiata. Fino alla fine degli anni ’50, addirittura, era vietato farla sventolare pubblicamente o si rischiava addirittura la galera.
Cerchiamo di capire cosa ha di pericoloso questo pezzo di stoffa apparentemente innocuo:
a)- Simboleggia il popolo della disubbidienza democratica.
Chi sventola la bandiera della pace -in nome di valori più alti- dichiara che è pronto a disubbidire e a sollecitare alla disubbidienza, in caso di guerra, di conflitti armati, di violenze contro esseri umani !
Cosa c’è di più pericoloso per il potere di cittadini che pensano con la propria testa e che osano distinguere le leggi a cui bisogna ubbidire da quelle a cui non si può !

b)- Come giustamente fa osservare l’articolista, nel ’78, una bandiera simile (seppur con solo sei colori, ordinati diversamente, e non sette; e senza alcuna scritta) diventa simbolo del movimento omosessuale.
Noi sappiamo quanta paura incute alla gerarchia cattolica (e non solo) la parola omosessuale!
Soltanto il pensiero che si possa confondere un simbolo di pace con un altro di tipo omosessuale, fa star male!
Altro che amore verso i diversi! Altro che accoglierli perché amati da Dio come ogni altra creatura! - L’omosessualità travalica la diversità. Diventa, agli occhi di certi pii religiosi, una piaga sociale da combattere!
Purtroppo, da sempre la sessualità -dono di Dio- è stata concepita come lo strumento primario di giudizio nei confronti dei singoli. Obiettivamente, un atto fisico -anche se interrelato con altro/a- fa meno male di un atto di corruzione, di una bomba assassina, di un omicidio per mafia. In pratica, la misura di apprezzabilità principale nei confronti di un individuo non è tanto se ci troviamo di fronte ad una persona disponibile, generosa, onesta, trasparente, pronta a mettersi al servizio dell’altro, capace di amare e di farsi amare … No! Il metro è il sesso! Ha fatto una piccola scappatella? E’ un individuo che non serve a nulla, ripudiato dalla società “perbene”! Ciò che è e che ha fatto finora non conta più niente. E’ uno scroccone?, una persona egoista e inaffidabile, un leccapiede e un corrotto, ma non ha idee sessuali extra per la testa? E’ una carissima persona, degno di rispetto!
E’ un modo di vedere gli altri che si acquisisce fin da piccoli per cui sembra la cosa più logica e normale di questo mondo.
Di contro, ci troviamo di fronte ad un’altra morale emergente -figlia, in un certo senso, dello stesso input- che vede tutto anche in termini sessuali, ma in maniera del tutto libera e spesso superficiale. In questo contesto di “totosesso”, l’omosessualità è diventata quasi una realtà con cui le due culture opposte (in mezzo alle quali esistono poi infinite altre posizioni meno estremiste) si affrontano e si sfidano.
Ritornando alla bandiera arcobaleno, nonostante le due siano diverse seppur simili, la si vorrebbe eliminare per evitare ogni tipo di equivoco.
Ma la bandiera della pace è nata 17 anni prima!
Non è che si cambia la bandiera italiana perché dei partiti o dei gruppi di diversa estrazione e con diversi obiettivi la mettono nel loro logo!
La bandiera italiana rimane comunque.
Così è della bandiera della pace! E’ nata prima e rimane come simbolo di pace, ma -in questo caso, dato questo modo a volte sprezzante di giudicare altri- diventa anche simbolo di accoglienza reciproca !

c)- Quando l’autore si riferisce alla teosofia e alla più recente “New Age”, dove tra l’altro si afferma che -con questa concezione filosofica- si è convinti che “in ognuno di noi si trova una scintilla divina, che è la stessa energia cosmica universale in una delle sue molteplici manifestazioni”, conclude con la frase: In questo modo, “non possono essere istituite gerarchie”.
Da protestante, questo timore mi spinge ad interpretarlo anche in chiave clericale.
Secondo me, infatti, a parte che non c’entri nulla con la bandiera della pace e a parte ciò che ciascuno di noi pensi al riguardo, è proprio quest’altro “pericolo” che fa paura a coloro che si sentono … depositari della verità.
La gerarchia religiosa così come la gerarchia politica e militare hanno il compito di stabilire (autodefinendosi rappresentanti di Dio e quindi parlando a nome suo) regole, una morale assoluta (anche se poi cambia da luogo a luogo e da epoca a epoca), azioni anche intime che possono essere fatte e quelle che non devono essere fatte, tipi di ubbidienza e di riti da fare per soddisfare il potere o la deità, ecc.
Il potere ha paura del relativismo, perché il relativismo fa perdere credibilità a chi dice: “Io dico la verità assoluta. Io parlo a nome di Dio. Io so e tu no”.
La responsabilità personale di ciascuno può concepire un’organizzazione democratica, ma mai una gerarchia piramidale, dove al subalterno si chiede ubbidienza senza alcuna possibilità di replica.
In questo senso, Gesù (quello vero dei Vangeli), proprio nel momento in cui si presenta come la più alta espressione del Creatore che vuole la salvezza della sua creatura e non la sua distruzione, si offre anche come il signore … del relativismo !
Egli, al contrario della teosofia o del buddismo (che, da un lato sostengono che nessuno può arrivare alla verità, dall’altro creano una serie di fasi intermedie complicate e non sempre comprensibili per arrivare alla completezza del proprio essere) scardina tutte le convinzioni della cultura a cui appartiene (*), catalogate e ben definite dai detentori politici e religiosi delle verità del tempo, e stabilisce una sola ed unica regola: l’amore !
Come giustamente sostiene l’autore dell’articolo, Gesù “sposta l’attenzione sull’aspetto centrale della vita dell’uomo: il bisogno di sentirsi amato e di amare”.
Così come Dio ama e desidera il nostro amore, così ogni essere umano ha bisogno di essere amato e di esprimere amore.
Non ci sono altre regole. E se ci dovessero essere, dovrebbero essere subordinate all’unica possibile!
Vedi un immigrato irregolare nel bisogno ? Amalo! Accoglilo! Dagli dignità e senso alla sua vita!
Vedi un omosessuale? Non voltargli le spalle. Anche lui o lei sono amati da Dio!
Vedi un nemico? Non desiderare la sua eliminazione, ma anzi tendigli la mano! Fagli vedere che non lo tratti da bestia o da numero, ma da fratello o da sorella.
Non ci sono altre regole! Altre discipline!
Le regole dei gruppi, delle nazioni, delle religioni, delle chiese cambiano, ma l’amore non cambia! E l’amore non può avere altri che ti ordinano di amare in un modo invece che in un altro. - Ognuno cercherà e troverà il proprio modo di esprimere il proprio affetto, seppur insieme ad altri e nel confronto con gli altri, ma nessuno può prendersi il diritto di ergersi su un piedistallo e stabilire al posto degli altri!
L’amore è la scintilla che deve accompagnarci e stimolarci nelle scelte e nelle decisioni che prendiamo! - Senza questa scintilla, la vita diventa invivibile e ci si sente soli, anche se in mezzo ad una folla di gente.

*] “Il Cristo laico dei Vangeli” è un breve lavoro che ho scritto, cercando di dimostrare la radicalità rivoluzionaria di Gesù. Radicalità che lo porterà alla morte sulla croce. - Per chi volesse leggerlo, richiedere a ninogu1@tele2.it

d)- Perché ora?
Una reazione contraria veramente l’ho prevista. L’ho prevista non appena la sinistra (quella che ancora esiste [**]) ha inserito nel suo logo l’arcobaleno.
La “sinistra arcobaleno” è formata soprattutto dai due partiti comunisti italiani.
Siamo di fronte ad un altro termine, che -nell’inconscio di tanti individui- fa paura.
Io ricordo la mia cara professoressa di lettere, quando andavo a scuola media circa 45 anni fa, la quale mi parlava -in buona fede- con termini terroristici del comunismo.
Il comunismo per lei e per la propaganda del tempo era sinonimo di violenza, di regresso culturale, di ateismo, di schiavitù. “Se venissero i comunisti”, ci diceva, “ci brucerebbero tutte le chiese, perché odiano il cristianesimo”.
Capite che tipo di propaganda occulta, che però toccava l’intimo umano in profondità, veniva fatta passare ? - In più, notizie poco esaltanti, che accadevano nei Paesi comunisti, alimentavano ulteriormente la preoccupazione. Altro che i principi del dare a tutti le stesse possibilità o iniziare dall’essere umano per organizzare la società: ciò che passava nella maggior parte della gente erano le notizie negative, apprese e accettate irrazionalmente.
Questa paura del “comunismo” è per molti talmente interiorizzata, ancora oggi (seppur inconsciamente) che -ne sono convinto- se le tesi e le lotte anche nonviolente portate avanti dalla “sinistra arcobaleno” fossero state messe in atto e proposte da altri gruppi politici (senza il termine “comunista” o “comunismo”) avrebbero ottenuto molti più consensi elettorali, anche da parte di gente di chiesa e sacerdoti.
Quando la sinistra ha preso come simbolo l’arcobaleno della pace, la chiesa cattolica -che più altri enti teme il “comunismo”, anche perché è sua l’espressione [spesso giusta e sacrosanta, di fronte al silenzio o alla complicità di una chiesa compiacente, sia cattolica che protestante o ortodossa] «la religione, l’oppio dei popoli»- si è allarmata.
Buona parte del clero cattolico si sarà detto o almeno lo avrà pensato: “Non è possibile mettere insieme il comunismo ateo (anche se oggi non sono pochi i comunisti italiani cristiani!) con il cristianesimo e la pace annunziata da Cristo!
La bandiera arcobaleno e la sinistra arcobaleno rischiano di confondersi e la chiesa non può permettersi di essere strumentalizzata da una forza partitica, soprattutto una forza che ha in sé l’odiato e temuto termine.
Ecco, l’attacco alla bandiera della pace in verità è, secondo me, un attacco al comunismo italiano che rischia di entrare e coinvolgere la parte della chiesa più attiva e motivata !
Ancora una volta, il nostro cervello ci inganna !
Si lascia trasportare dalla paura di un termine poco pericoloso (anche perché diversi sono i tempi) e non si scandalizza di quei gruppi politici all’interno dei quali esistono e comandano uomini concussi con la mafia, corruttori, gente indiziata di reati …

Conclusione
Indubbiamente, so bene che le mie osservazioni (seppure io ci creda veramente) non sono il vangelo, per cui non pretendo di aver intuito la verità delle cose.
Posso solo sollecitare colui che ha scritto l’articolo e coloro che gli stanno dietro di riflettere su ciò che è stato detto da più parti.
Non è con la censura che si possono obbligare uomini e donne cattolici -persuasi della bontà della bandiera della pace- a indietreggiare dalle loro convinzioni.
Anche se non si vuole essere comunisti, anche se altri adottano lo stesso simbolo che noi adottiamo, l’importante è che l’amore e la pace siano annunziati e vissuti, a prescindere dalle etichette o da controproducenti moniti. -

Nino Gullotta


**) Nell’estate scorsa, ho scritto un articolo dal titolo “Siamo tutti figli della sinistra”. Per chi volesse leggerlo, si prega di scrivere all’e-mail sopra indicato. Grazie per l’attenzione.



Mercoledì, 02 luglio 2008