Razzismo
Vittime romene e colpevole italiano

di Agenzia NEV del 22-11-2007

L’Unione battista d’Italia denuncia il "black-out" dell’informazone
sull’incidente di una famiglia romena provocato da un italiano ubriaco


Roma, 22 novembre 2007 (CS-102) - "Invitiamo tutti a riflettere sul ruolo dei media per la costruzione del clima di insicurezza e di crescente intolleranza e xenofobia fra la gente comune". E’ l’appello lanciato dall’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI) a seguito dell’incidente, non segnalato da nessun organo di informazione, di una donna romena, investita con i suoi due figli sulle strisce pedonali da un italiano in evidente stato di ebbrezza.
Il fatto è avvenuto a Roma, verso le 13 di martedì 20 novembre, nel quartiere di Tor Bella Monaca. L’auto ha investito in pieno Marinela Martiniuc, romena, 28 anni, con il suo piccolo Elias di 4 mesi, che era in carrozzina e sua nipote Adina Burlaci di 12 anni. Il bambino è stato sbalzato per circa 20 metri ed è stato immediatamente ricoverato in condizioni critiche presso al Policlinico Casilino Villa Irma. La giovane madre ha riportato lesioni su tutto il corpo e, in stato di shock ha avuto una perdita totale di memoria per più di 24 ore. La nipotina Adina ha subito lesioni multiple particolarmente alle gambe. Il neonato è stato successivamente dimesso, la madre invece è ancora ricoverata in condizioni critiche.
"Ci chiediamo - si legge in un comunicato firmato dalla presidente dell’UCEBI, pastora Anna Maffei - come mai nessun organo di stampa abbia riportato questo gravissimo episodio in cui le vittime erano romene e il responsabile era un italiano sotto l’effetto di alcol e forse anche di droghe. Notizie simili, in cui però i ruoli figuravano invertiti, sono state riportate con grande enfasi mediatica nelle ultime settimane e mesi. A partire da questo concreto caso di black-out delle informazioni, invitiamo tutti ad una profonda riflessione sul ruolo dei media per la costruzione del clima di insicurezza e di crescente intolleranza e xenofobia fra la gente comune".
L’UCEBI è venuta a conoscenza del fatto tramite il pastore Emanuel Besleaga, fratello della giovane vittima.



Venerd́, 23 novembre 2007