I Rifugiati

A cura di don Aldo Antonelli

Ieri, nel silenzio delinquente e connivente della stampa, si è celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato promossa dall’UNHCR.

Qui di seguito la lettera di protesta che presidente di "Un ponte per...", Fabio Alberti, ha inviato ai direttori dei due giornali più diffusi e una bellissima e preoccupata lettera aperta che le madri di Plaza de Mayo hanno inviato alla Comunità Europea.

Aldo Antonelli


“Caro direttore,

sono allibito – non trovo altri termini – nel vedere che il suo giornale, in buona compagnia di altri maggiori organi di stampa italiani, ha omesso, oggi, di parlare della Giornata Mondiale del Rifugiato, celebrata in tutto il mondo ed indetta dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

I profughi e gli sfollati, nel mondo, sono 67 milioni. Più dell’intera popolazione italiana. Sono scappati da guerre e violenze, alcune portano anche il nostro nome: Yugoslavia, Afganistan, Iraq. Possibile che non riusciate a vederli? O che li vediate solo come immigrati, o “clandestini”? "Proteggere i rifugiati è un dovere. Essere protetti è un diritto”. Questo lo slogan sotto il quale si celebra quest’anno la Giornata Mondiale del Rifugiato. Questo dovere e questo diritto è oggi stato leso dal silenzio stampa.

Fabio Alberti – Presidente di "Un ponte per…”



CARTA ABIERTA A LA COMUNIDAD ECONÓMICA EUROPEA

Lettera aperta alla Comunità Economica Europea

Alle donne e agli uomini di tutti i paesi della Comunità Economica Europea che stanno diventando donne e uomini senza cuore:

Gli interventi discriminatori che volete attivare contro gli immigrati di tutti i paesi del cosiddetto terzo mondo, con prigione o deportazione, sono interventi selvaggi.

Come Madri vi chiediamo cosa sarebbe successo se, negli anni delle guerre, della fame del primo mondo, i nostri paesi vi avessero chiuso le porte. Quanti di noi sarebbero morti di fame nell’Europa ricca di oggi e distrutta ieri dalle guerre infami.

I vostri paesi hanno usato gli immigrati come manodopera a basso costo e ora, in seguito alla decadenza di questi stati, li condannano a tornare alla fame e alla disperazione.

In rappresentanza dell’Associazione Madres de Plaza de Mayo che presiedo, e in nome di tutte le madri, vi chiedo di rivedere queste misure e che prima della testa sentiate il vostro cuore.

Signori, nessuno dei vostri figli o nipoti è libero dalle stesse misure che state adottando.

Voi avete sempre le guerre molto vicine che arrivano per mano del terrore e della fame. Il nostro impegno "L’ALTRO SONO IO" vi deve far pensare.

Ascoltateci.

Hebe de Bonafini

Presidentessa Asociación Madres de Plaza de Mayo



Venerdì, 20 giugno 2008