Chiese e migranti.
Una presenza sempre più significativa

di Agenzia NEV del 27-2-2008

Secondo la Guida Caritas/Migrantes a Roma i migranti evangelici sono 18.000


Roma (NEV), 27 febbraio 2007 - Dei 290.000 immigrati presenti nel Comune di Roma, 18.000 sono protestanti. È quanto emerge dai dati della guida “Immigrati a Roma e provincia. Luoghi di incontro e di preghiera”, pubblicata dalla Caritas diocesana e Migrantes. Le statistiche indicano che il 61% dei migranti della Capitale sono cristiani, percentuale composta da un 35% di cattolici un 18% di ortodossi, e un 6% di evangelici; il 20% sono musulmani e circa il 6% appartengono a religioni orientali. “Quello che riguarda gli evangelici è un dato che sorprende, soprattutto se si pensa che a livello nazionale i protestanti italiani sono soltanto lo 0,5% della popolazione - ha commentato Eric Noffke, pastore della chiesa evangelica metodista di via XX Settembre -. Ed è anche un dato che dà la misura dell’impegno di accoglienza che ancora aspetta le nostre chiese”. Nelle chiese protestanti di tutta Italia la presenza di migranti è ormai una realtà più che visibile che si articola sia nella costituzione di chiese cosiddette “etniche”, caratterizzate linguisticamente o per paesi di provenienza, sia nella presenza nelle chiese italiane di significativi gruppi di stranieri. A Roma, accanto alla presenza ormai consolidata di comunità come quella della chiesa francofona, ospitata nei locali della chiesa valdese di via IV Novembre e frequentata per lo più da africani, o quella della chiesa metodista di lingua inglese, da sempre caratterizzata dalla dimensione della multiculturalità, sono sorte negli ultimi anni chiese romene avventiste e battiste, chiese cinesi, latinoamericane, solo per citarne alcune. “La domenica - prosegue il pastore Noffke - è diventata un giorno particolarmente movimentato per il nostro luogo di culto che ospita tre diverse comunità: alle 9.30 quella filippina, alle 11 quella italiana e alle 15 quella coreana”. A fronte di questa vivacità corrispondono però alcuni problemi, a partire dall’integrazione dei gruppi di migranti all’interno delle chiese italiane e dalla collaborazione tra chiese italiane e chiese “etniche”. “In più - conclude Noffke -, le chiese evangeliche italiane debbono fare uno sforzo supplementare di visibilità. Sono sicuro che molti dei 18.000 migranti censiti non sanno della nostra esistenza né dove trovarci”. A questo proposito la guida Caritas/Migrantes, che segnala i luoghi di culto non solo cristiani ma anche islamici, ebraici, buddisti, induisti e sikh nella Capitale e nella provincia, potrà essere un valido aiuto.



Giovedì, 28 febbraio 2008