NOMADI/PISA
Razzisti incendiano baracche, tra cui quella dei genitori della bambina morta nel rogo di Livorno
di Gruppo EveryOne
GRUPPO EVERYONE: "VICTOR ED ELENA LACATUS SONO ABBANDONATI A SE STESSI. AUTORITA TOSCANE E ITALIANE LI AIUTINO"
COMUNICATO STAMPA 29 luglio2008
EVERYONE CHIEDE ACCOGLIENZA PER LE FAMIGLIE COLPITE AL GOVERNATORE DELLA TOSCANA CLAUDIO MARTINI E SI APPELLA AL PRESIDENTE NAPOLITANO PER UNA FORTE PRESA DI POSIZIONE CONTRO LA PERSECUZIONE DEI ROM IN ITALIA
Sabato 26 luglio, a Pisa, sotto il Ponte della Cittadella, sulle sponde dellArno, intorno alle 15, un gruppo di razzisti ha appiccato il fuoco allinsediamento Rom, composto da cinque baracche, dove vivevano anche Victor ed Elena Lacatus, genitori della piccola Lenuca Carolea, morta ad agosto dello scorso anno nellormai noto "rogo di Livorno", dove hanno perso la vita altri tre bambini di etnia Rom. Le fiamme si sono subito sviluppate investendo interamente le baracche e distruggendo anche tutto ciò che vi era contenuto: vestiti, qualche suppellettile e tutti gli effetti personali delle famiglie. "Quando sono arrivato dalla stazione ho visto la baracca dove vivevamo invasa da fiamme altissime, e i pompieri che cercavano invano di spegnere lincendio. Né nella mia casa di fortuna, né in quella dei miei amici e vicini, cera niente che potesse scatenare le fiamme" ha raccontato questa mattina Victor Lacatus allattivista Rom del Gruppo EveryOne Nico Grancea. "Ho rivissuto in un attimo la notte in cui mia figlia Lenuca è morta, è stato terribile". I testimoni Petrica C. e Costica M. hanno riferito al Gruppo EveryOne che "allimprovviso, si è scatenato linferno sotto il Ponte della Cittadella. Le fiamme bruciavano tutto con una furia impressionante". Altri testimoni riferiscono che le fiamme si sono sprigionate contemporaneamente nelle cinque baracche e hanno raggiunto il massimo potere distruttivo in pochi minuti. "Solo per una coincidenza fortuita nessuno si trovava allinterno delle baracche" affermano i "Victor ed Elena Lacatus hanno già attraversato tutto questo, ed è inammissibile che lorrenda storia del rogo di Livorno si ripeta a distanza di nemmeno un anno" commentano Malini, Pegoraro e Picciau. "Sono distrutti, non hanno possibilità di realizzare un progetto di vita e ogni giorno lottano per la sopravvivenza: hanno altri due figli piccoli in Romania, ospitati da amici, che vorrebbero accanto a sé per costruirsi un futuro come una comune famiglia, con un lavoro, linserimento dei bambini a scuola, una casa e nientaltro. Tutto questo è stato loro negato". Victor ed Elena Lacatus avevano incontrato il 18 luglio scorso leurodeputata Viktoria Mohacsì, al campo Rom di Tor di Quinto a Roma, dove erano stati invitati ufficialmente da una delegazione del Parlamento Europeo in qualità di testimoni della persecuzione che colpisce il popolo Rom in Italia. "Lonorevole Mohacsì si era profondamente commossa per la loro storia, e ha promesso di portare in Europa il loro caso, allattenzione della Commissione Europea. Nel frattempo" proseguono i membri di EveryOne "chiediamo al presidente della Regione Toscana Claudio Martini, che dal sito web della Regione promuove in prima pagina la firma del manifesto antirazzista, e agli assessori regionali Gianni Salvadori ed Enrico Rossi, di aiutare queste famiglie, e in particolare di provvedere quanto prima a un inserimento sociale di Victor ed Elena Lacatus, che hanno già sofferto sulla propria pelle incredibili pene quali vittime innocenti dellodio razziale.
Un press-kit fotografico di Victor ed Elena lacatus è disponibile al link: www.everyonegroup.com/downloads/victor.zip.
Per ulteriori informazioni: Gruppo EveryOne Tel: (+ 39) 334-8429527 – (+ 39) 331-3585406 Mercoledì, 30 luglio 2008 |