Immigrazione/2
No al pacchetto sicurezza

di agenzia NEV del 28-5-2008

Le preoccupazioni degli evangelici italiani


Roma (NEV), 28 maggio 2008 - Un “no” fermo alle misure speciali annunciate dal Governo in materia di sicurezza pubblica ed immigrazione è stato espresso dal Servizio rifugiati e migranti (SRM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).
In particolare il SRM, che vanta un’esperienza ventennale nel campo dell’accoglienza agli immigrati, afferma che l’introduzione del “reato di ingresso clandestino nel territorio dello Stato si configura come una misura sproporzionata volta a punire una condizione e non un fatto, e comunque, pur sempre, un’irregolarità amministrativa. Questa norma - prosegue il documento del SRM - presuppone che ogni straniero senza permesso di soggiorno sia un criminale e sembra voler ignorare la rigidità del sistema per l’ingresso in Italia, che non permette di convertire i titoli di soggiorno e di sanare le situazioni di irregolarità”.
Il SRM denuncia anche la misura che ammette il prolungamento a 18 mesi nei Centri di permanenza temporanea (CPT). Inoltre critica le annunciate restrizioni per i ricongiungimenti familiari quando è evidente che “ostacolare il ricongiungimento familiare non facilita certamente la piena integrazione degli stranieri presenti in Italia”. Viene criticata anche l’intenzione di voler detenere nei CPT i richiedenti asilo che, ricevuto un rifiuto alla loro domanda, hanno avviato una procedura di ricorso. “Queste misure, se confermate - conclude il documento del SRM della FCEI - sembrano ignorare la difficoltà a entrare in modo regolare per chi fugge dal proprio paese e di portare delle prove certe sul fatto di essere stato vittima di persecuzione”.
Proprio in merito ai diritti dei richiedenti asilo il “Tavolo Asilo”, di cui la FCEI fa parte insieme ad una quindicina di associazioni ed enti di tutela, ha chiesto oggi al Governo di non procedere a modifiche di un decreto legislativo emanato a marzo 2008, che invece recepisce una importante direttiva dell’Unione Europea a tutela dei richiedenti asilo. Il decreto, la cui efficacia, peraltro, non è neppure stata sperimentata, è tanto più significativo, quanto in Italia manca tuttora una legge organica sull’asilo, fa notare il “Tavolo Asilo”.



Venerdì, 30 maggio 2008