IMMIGRAZIONE
No al pacchetto sicurezza.

di Agenzia NEV del 26-5-2008

Le preoccupazioni degli evangelici italiani


Roma, 26 maggio 2008 (NEV-CS29) - Un altro no alle misure speciali annunciate dal governo in materia di sicurezza pubblica ed immigrazione è stato espresso dal Servizio rifugiati e migranti (SRM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

In particolare il SRM, che vanta un’esperienza ventennale nel campo dell’accoglienza agli immigrati, afferma che l’introduzione del "reato di ingresso clandestino nel territorio dello Stato si configura come una misura sproporzionata volta a punire una condizione e non un fatto, e comunque, pur sempre, un’irregolarità amministrativa. Questa norma – prosegue il documento del SRM - presuppone che ogni straniero senza permesso di soggiorno sia un criminale e sembra voler ignorare la rigidità del sistema per l’ingresso in Italia, che non permette di convertire i titoli di soggiorno e di sanare le situazioni di irregolarità".

L’organismo della Federazione delle chiese evangeliche denuncia anche la misura che ammette il prolungamento a 18 mesi nei Centri di permanenza temporanea (CPT) la cui gestione, per altro, comporta "costi elevati con risultati non equivalenti".

Il Servizio critica anche le annunciate restrizioni per i ricongiungimenti familiari quando è evidente che "ostacolare il ricongiungimento familiare non facilita certamente la piena integrazione degli stranieri presenti in Italia".

Critiche anche all’intenzione di voler detenere nei CPT i richiedenti asilo che, ricevuto un rifiuto alla loro domanda, hanno avviato una procedura di ricorso.

Queste misure, se confermate – conclude il documento del SRM della FCEI – sembrano ignorare "la difficoltà a entrare in modo regolare per chi fugge dal proprio paese e di portare delle prove certe sul fatto di essere stato vittima di persecuzione".

La presa di posizione del SRM contraria ai progetti annunciati dal Governo in materia di politiche della sicurezza e di immigrazione, segue di pochi giorni le preoccupazioni espresse sulla stessa materia dai massimi responsabili delle chiese evangeliche italiane: tra gli altri il presidente della FCEI stessa, pastore Domenico Maselli; la moderatora della Tavola valdese, pastora Maria Bonafede; la presidente dell’Unione cristiana evangelica battista, pastora Anna Maffei, e il decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, pastore Holger Milkau.



Lunedě, 26 maggio 2008