Osservatorio sul razzismo
Lotteria dei flussi: per molti ma non per tutti!

di Alberto Mori

Sguardo perso nel vuoto, gocce di tristezza che solcano le guance di Monica: nessun datore di lavoro disposto ad assumere questa giovane migrante attraverso il decreto flussi 2007!
Il 15, 18 e 21 dicembre sono le fatidiche date in cui migliaia di domande d’assunzione per lavoratori extracomunitari verranno spedite via internet al ministero degli interni.
Da una parte i 170.000 prescelti per l’accesso legale in Italia e dall’altra una marea d’irregolari, i “sommersi”, che per il momento resteranno confinati in una zona grigia della nostra società!
È d’obbligo però informare il lettore che, per legge, il decreto flussi riguarderebbe i lavoratori extracomunitari ancora soggiornanti nei rispettivi Paesi d’origine, ma la realtà è ben diversa!
Per capirci qualcosa ci viene in soccorso il sociologo Giuseppe Sciortino: ” Il governo italiano ha visto nel decreto flussi uno strumento di regolarizzazione degli stranieri irregolari presenti, non un mezzo per la promozione di una politica attiva degli ingressi”.
E intanto il valzer dell’assurdo prosegue la sua danza coinvolgendo sia datori di lavoro ,che si muovono nella legalità, e sia “astute volpi” che preferiscono lasciare i propri dipendenti irregolari nel loro limbo, l’egoismo innanzi tutto.
E fra giornali che per lo più trascurano l’annosa questione dei flussi e “galli padani” che proclamano guerra al migrante, restano gli irregolari che nei prossimi mesi continueranno a lavorare in nero , ricchezza prodotta ma non riconosciuta.
Gli invisibili, le “non persone” come da definizione del sociologo Alessandro del Lago, sono sottoposti a turni lavorativi massacranti , spesso per soddisfare molti nostri bisogni sociali e in cambio quattro soldi e nessun diritto.
Sogni infranti, l’ardente speranza di rivoluzionare il proprio destino si ferma di fronte a muri ben alti: sono i recinti costruiti dalla nostra società che costringe tanti irregolari verso determinate nicchie professionali!
Non importa se hai due lauree e conosci tre lingue, facilmente finisci a fare il lavapiatti, l’apprendista muratore, il facchino e i tuoi anni di studio tramontano.
Tarpate le potenzialità di crescita avanzano stati d’ansia e stress, i giorni si susseguono tutti uguali e caricano sempre di più di disperazione gli irregolari.
E nel frattempo le città italiane brillano di mille luci, sfarzose decorazioni natalizie c’introducono al periodo del consumismo più sfrenato, ai mutui accesi per pagarsi vacanze da sogno.
Traffico automobilistico soffocante, negozi sempre aperti e volti raggianti in cerca del regalo originale da acquistare e dall’altra parte facce pensierose: Mansur, lavapiatti egiziano, sfruttato all’inverosimile e senza un minimo periodo di ferie da ben quattro anni; Jose due figli in Perù e nessuna possibilità di vederli da cinque anni, perché è senza documenti quindi senza diritti.
Volti che c’interrogano, che ci chiedono se è possibile che la dignità di una persona sia legata ad un semplice permesso di soggiorno e chi non c’è l’ha viene escluso, emarginato.
Per quest’anno niente lotteria dei flussi, si spera alla prossima!


Alberto Mori



Giovedì, 27 dicembre 2007