Razzismo
Lettera aperta al Presidente dell’Ordine dei medici di Udine

di Augusta De Piero

A proposito dell’appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni


Ringraziamo l’amica Augusta De Piero per questa lettera. E’ una iniziativa che ognuno in proprio può fare nei confronti del proprio medico di base, dei medici o operatori sanitari che si conoscono oltre che nei confronti dell’Ordine dei medici della propria città. E’ il tempo delle assunzioni personali di responsabilità di fronte al montante razzismo che per essere sconfitto ha bisogno del supporto dal basso di tutti gli uomini e le donne di volontà buona.

Udine, venerdì 31 ottobre 2008


Al dott. Luigi Conte
Presidente dell’Ordine dei medici
di Udine

Egregio presidente
mi rivolgo a Lei come cittadina, turbata dalla minaccia della violazione di un diritto che investe direttamente il settore della salute, pur non rivestendo io funzione alcuna che dia autorevolezza al mio dire.
Da qualche settimana la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni ha pubblicato on line un comunicato - cui si sono aggiunti i comunicati della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, dell’Associazione studi giuridici per l’immigrazione, di Medici senza frontiere e altri - che illustra gli emendamenti proposti dalla Lega Nord nel corso del dibattito parlamentare sul cosiddetto “pacchetto sicurezza”.
Oggi l’accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non comporta alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano.
Se gli emendamenti della Lega Nord fossero approvati tale possibilità di accesso verrebbe negata e sarebbe soppresso anche il criterio di gratuità, ora in vigore, per le prestazioni sanitarie necessarie e urgenti da erogarsi agli stranieri non iscritti al servizio sanitario nazionale e privi di risorse economiche sufficienti.
E’ facile immaginare che ne conseguirebbe quella che parecchi esperti hanno chiamato “clandestinità sanitaria”.
I comunicati delle organizzazioni che ho citato ne illustrano abbondantemente le ricadute nefaste sulla salute della collettività, impossibilitata a contenere il diffondersi di malattie infettive non tempestivamente diagnosticate.
E soprattutto tali comunicati indicano le contraddizioni pesanti cui sarebbero sottoposti i medici (e tutto il personale sanitario) nell’esercizio della loro professione se volesse mantenersi rispettosa dei criteri della deontologia professionale.
E’ un vulnus che non può non preoccupare, suscitando disorientamento e una sensazione di insicurezza proprio nel momento di compromissione della salute, quando ognuno di noi conosce la propria fragilità.
Né sia superfluo sottolineare che il 16 ottobre il Congresso della Società Italiana di Pediatria ha richiamato la necessità di “riconoscere a tutti i minori non in regola con le norme di soggiorno il diritto d’asilo per motivi umanitari e l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale” e di “prolungare il permesso di soggiorno delle donne che lo hanno ottenuto durante la gravidanza oltre i sei mesi dalla nascita del bambino”.
Invece i bambini, secondo gli emendamenti della Lega Nord, dovrebbero essere privati non solo delle cure mediche ma anche delle vaccinazioni.
Non so se il parlamento, prima di affrontare il dibattito sul “pacchetto sicurezza” vorrà sentire le voci di coloro che rappresentano i medici e il personale che opera nel campo della sanità che, voglio esserne certa, opporrebbero un significativo rifiuto a tale scempio.
E’ un atto che mi sembrerebbe doversi sollecitare perché questioni di tale portata e delicatezza siano affrontate con la consapevolezza dovuta.
E mi sembrerebbe necessario altresì un pubblico, autorevole intervento per chiarire alla popolazione i termini di un problema che, se inserito in un quadro di paure enfatizzate e surrettiziamente indotte, potrebbe dar luogo a reazioni improprie e pericolose per tutti.
La ringrazio per l’attenzione


Augusta De Piero

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Venerdì, 31 ottobre 2008