Osservatorio sul razzismo
Giostra della morte: Jada e Joy, sinti, carbonizzati

di Doriana Goracci

A Legnaro, in provincia di Padova dal 30 agosto al 9 settembre 2008 si tiene la 130a sagra paesana edizione 2008 con corteo storico d’apertura, il palio delle contrade e sue regole per lo svolgimento, sul sito del comune, per chi volesse partecipare e sapere a quale contrada appartiene, ci sono dei numeri da chiamare. A quale contrada saranno appartenuti, la ragazza di 16 anni e il suo fidanzato di 19, morti bruciati nel rogo della loro giostra?
La notizia è di oggi, c’è chi conclude che ’ Il rogo non avrebbe avuto origine dolosa’ o che ’una volta estinte la fiamme, i Vigili del Fuoco si sono accorti dei corpi di due ragazzi rimasti intrappolati nell’attrazione’ oppure si inizia con ’un incendio di probabile origine dolosa ha distrutto un capannone della fiera cittadina’, e infine dando il tutto per scontato e scrivendo un appello: ’Inquirenti indaghino su attentato razzista’. Stavolta nessuno, dico nessuno nelle prime agenzie stampa, parla della loro nazionalità, del fatto che sono giovanissimi e coppia, che lavorano entrambi per la stessa comunità in cui vivono, che dico... vivevano. Alcuni azzardano che si erano appartati. Riassumendo le notizie è accaduto che a Legnaro, nel padovano, alle 3,30 del 2 settembre, nell’area dove si svolge la tradizionale festa del paese, si sono levate fiamme altissime da un capannone adibito anche a giostra,’Alladin Labyrinth’, ed è stato dato l’allarme. Nel rogo sono morti anche due giovanissimi fidanzati, entrambi giostrai e Sinti: lei aveva 16 anni e lui 19 e hanno un nome: Giada Dalla santa Casa e Joy Torrinunti. Il sindaco della città, Giovanni Bettini, e quì nuovamente cito: ’non si sbilancia ma ammette che l’incendio potrebbe avere origine dolosa. Il sospetto è che si tratti di un regolamento di conti tra famiglie di nomadi giostrai per motivi ancora sconosciuti. Escludo nel modo più assoluto che si tratti di un’aggressione a sfondo razzista. Qui la città non c’entra nulla. Si tratta di problemi tra famiglie di giostrai. Nei giorni scorsi avevamo sentito di dissapori tra di loro, ma si tratta di ipotesi tutte da provare». Di diverso parere, Il Gruppo EveryOne e altre associazioni che tutelano i diritti dei Rom e dei Sinti, e che hanno più volte lanciato l’allarme-razzismo nel Padovano, dove l’intolleranza raggiunge punte gravissime: “Riteniamo che ci siano tutte le basi per vagliare attentamente l’ipotesi di un attentato a sfondo razzista, indirizzando le indagini in tal senso. E’ assurdo pensare che i Sinti, giostrai o meno, regolino i propri diverbi con un efferato omicidio, che nelle loro comunità è considerato come il reato più grave in assoluto, per il quale i responsabili sarebbero immediatamente messi al bando’. Ho appurato che la maggioranza dell’amministrazione comunale alle ultime elezioni si è formata con i ’moderati’ e il solo consigliere Stefanino Criconia della Lega Nord Liga Veneta, seppure in minoranza è l’unico in tutte e quattro le commissioni. Forse a lui bisognebbe rivolgere la domanda: quale cura e attenzione , in tempi così drammatici, viene utilizzata in seconda commissione, quella che si occupa di attività culturali, sportive, socio assistenziali?
Rimane una scritta su un muro ‘Brucia il rom’ lasciata lo scorso 30 agosto da un gruppo razzista locale nel territorio di Vigodarzere, un comune limitrofo del padovano, dopo aver incendiato una baracca sull’argine del Brenta.
C’è poco da sottovalutare, resta la cenere.



Doriana Goracci



Martedì, 02 settembre 2008