Schede
Genocidio operato dal nazismo (500.000 circa)

La storia dei Sinti e dei Rom presenta molti aspetti comuni con la storia del popolo ebraico. Sia gli ebrei che gli zingari hanno vissuto per secoli in Europa senza avere però una loro patria; entrambi sono stati osteggiati dalle leggi razziste del fascismo e del nazismo che ha anche programmato il genocidio dei due popoli. Mentre però, dopo la seconda guerra mondiale, sull’olocausto, sull’eliminazione degli ebrei nei campi di concentramento, sono stati scritti molti libri, sono stati girati molti film e si è molto discusso, del genocidio del popolo zingaro si è parlato molto poco. Anche nella sentenza del processo di Norimberga contro i crimini nazisti un solo capitolo si riferisce allo sterminio di sinti e rom.
Con le leggi di Norimberga (1935) a "tutela del sangue e dell’onore dei tedeschi" si ribadì che: " Poiché l’appartenenza al sangue tedesco è una premessa per il diritto di cittadinanza, nessun ebreo può essere cittadino del Reich. Lo stesso vale anche per gli appartenenti ad altre razze, il cui sangue non è affine a quello tedesco, per esempio zingari e negri."
Iniziarono così nel 1936 le deportazioni di zingari nel "campo di lavoro" di Dachau; nel solo 1936 ne arrivarono più di quattrocento. Nello stesso anno, per ripulire Berlino in occasione delle Olimpiadi molti sinti furono internati a Marzahn e ad Auschwitz.
Un sistema adottato dal nazismo per eliminare gli zingari fu anche quello della sterilizzazione forzata delle ragazze sinti e rom.



Martedì, 08 luglio 2008