Roma, 26 maggio 2008
Nel giugno di 2 anni fa Medici per i Diritti Umani presentava, insieme al Gruppo di Lavoro sui CPT, un rapporto sul centro di permanenza temporanea di Torino e ne chiedeva limmediata chiusura per “lassoluta inadeguatezza della struttura” ritenendo che il centro mancasse dei requisiti minimi per svolgere le funzioni dellaccoglienza nel rispetto della dignità delle persone. Nello stesso rapporto si evidenziava come il CPT riproducesse le caratteristiche di “un istituzione totale impermeabile allesterno”. Nelle conclusioni del documento si legge:” Il fatto che il centro sia una realtà del tutto separata dal territorio che la ospita, costantemente precluso alla possibilità di un monitoraggio da parte di organizzazioni indipendenti e di esponenti della società civile, accresce la preoccupazione riguardo alle eventuali violazioni e/o allaffievolimento dei diritti fondamentali che dovrebbero essere sempre garantiti ai cittadini stranieri trattenuti. ….Del resto la garanzia dei diritti e della dignità delle persone trattenute non può essere affidata alla “benevolenza” dellente gestore. Ricordiamo, inoltre, che le stesse normative interne relative al funzionamento dei CPTA, sanciscono il compito del Ministero dellInterno di tutelare la salute psico-fisica e garantire una adeguata assistenza alle persone ivi trattenute come anche lobbligo a rispettarne la dignità umana.” Nello stesso CPT di Torino è morto sabato scorso Hassan Nejl, 38 anni, tunisino; per asfissia improvvisa da polmonite fulminante secondo il primo referto medico. Dopo una intera giornata di sofferenze secondo quanto riportano le testimonianze dei compagni di stanza di Hassan. In un momento in cui si parla di creare nuovi CPT ed un disegno di legge prevede lestensione del periodo massimo di trattenimento da 60 giorni a 18 mesi, riteniamo che la morte di un uomo di 38 anni, su cui la magistratura di Torino ha aperto un fascicolo, obblighi tutti - autorità di governo e cittadini - a una seria riflessione sullistituzione dei centri di permanenza temporanea. Probabilmente il centro di Torino è stato reso più adeguato dal punto di vista strutturale dopo i recenti lavori di ampliamento, ciononostante il rischio che i CPT risultino sempre più luoghi gravemente inadeguati dal punto di vista del rispetto dei diritti della persona non potrà che essere accresciuto dal prolungamento di 9 volte dei tempi massimi di permanenza. ------------------------- Medici per i Diritti Umani (MEDU), organizzazione umanitaria e di solidarietà internazionale, fa parte dellInternational Federation of Health and Human Rights Organisations (IFHHRO) http://www.ifhhro.org. Nel 2006 MEDU ha realizzato il rapporto “Un istituzione totale da chiudere - Rapporto sul Centro di Permanenza Temporanea ed Assistenza “Brunelleschi” di Torino” reperibile sul sito web dellassociazione. Medici per i Diritti Umani onlus posta@mediciperidirittiumani.org www.mediciperidirittiumani.org tel 3343929765 - 3351853361 tel/fax 0697844892
Martedì, 27 maggio 2008
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