NAPOLI · Alla testa del blitz nella palazzina il consigliere regionale Diodato
«Via gli immigrati da qui», An guida la rivolta a Pianura

di Adriana Pollice

Riprendiamo questo articolo dal quotidiano "Il Manifesto" del 26-9-2008.


«Negri morti» si legge da ieri sui muri di Pianura, quartiere periferico di Napoli. Mercoledì sera un gruppo organizzato di una settantina di persone aveva aggredito la piccola comunità di 200 migranti di via dell’Avvenire chiedendone lo sgombero. A guidare l’azione il consigliere regionale di An Pietro Diodato, originario della zona, suo storico bacino di voti. Il sabato precedente un piccolo commando aveva distrutto le auto degli immigrati, prima di lanciare una molotov dimostrativa. Azioni alimentate dal razzismo ma probabilmente anche dagli interessi per l’ennesima speculazione edilizia. Nella zona viveva da una ventina d’anni una comunità di circa 400 persone, provenienti soprattutto dal Burkina Faso e dalla Costa d’Avorio, concentrata nei palazzi di via Trencia, sgomberati a luglio scorso, e negli edifici che una volta costituivano le antiche masserie di Pianura, a via dell’Avvenire. Se nel primo caso si tratta di palazzoni abusivi, cresciuti come funghi nel secondo «sacco edilizio» della città nel post terremoto del 1980, senza fogne e servizi, nel secondo caso si tratta di edifici storici, di pregio anche se in pessime condizioni, sottoposti al vincolo di tutela del centro antico di Napoli, che il comune prevede di ristrutturare attraverso due differenti finanziamenti: «Insistono in una zona storica - spiegava in merito l’assessore comunale alla protezione civile Giorgio Nugnes - che sarà recuperata con gli 8 milioni del contratto di quartiere, e per il resto ho chiesto un finanziamento di 12 milioni alla regione o attingeremo ai 550 milioni previsti in finanziaria per le politiche affidative». Un fiume di soldi che, se indirizzati, possono assicurare un consenso duraturo. Questa potrebbe essere la chiave del protagonismo di Diodato, prima nella versione barricadera di gennaio, contro la riapertura della discarica di Pianura, unico in An, poi dall’estate impegnato nella sua personale crociata contro i migranti. E così manifesti di Alleanza nazionale contro gli extracomunitari, che hanno sempre convissuto con i pianuresi pacificamente, cominciano a comparire con cadenza regolare, mentre gruppi di residenti ripetono «se ne devono andare se no li bruciamo, come con i rom di Ponticelli». Quindi ignoti tagliano il cavo che porta la corrente alle case dell’ex masseria mentre si diffonde nel quartiere la voce che mercoledì, durante la partita serale del Napoli al San Paolo, qualcosa succederà. La mattina qualcuno danneggia anche la condotta idrica, sfondando il tubo principale dell’acqua. La sera, è da poco cominciata Napoli-Palermo, parte la protesta del gruppo guidato da Diodato, chiedono lo sgombero degli immigrati. Un atto intimidatorio sotto gli occhi della polizia municipale, che lascia fare. Arrivano la protezione civile e i vigili del fuoco, vogliono che gli immigrati abbandonino immediatamente le case per verificarne l’agibilità. La comunità rifiuta ma gli stabili vengono transennati per i rilievi. Intanto Pietro Diodato e il fratello guidano la manifestazione, indicando gli extracomunitari come responsabili di spaccio e prostituzione, fino a insultare Emiliano Di Marco, mediatore culturale presente mercoledì sera. È bastato questo perché la folla lo aggredisse. La polizia poi, invece di difenderlo, lo ha fermato per identificarlo insieme a Jamal Qaddorah, responsabile immigrazione della Cgil. «Sono stato picchiato e minacciato di morte - racconta Emiliano -, presenterò una regolare denuncia per aggressione e intimidazione». Ieri a via dell’Avvenire sembrava essere tornata la calma, ma un gruppetto di dieci dimostranti continuava a presidiare la zona: «Hanno persino impedito all’Arin di riparare la conduttura - racconta Jamal -, una situazione inaccettabile. Chiediamo che i manifestanti vengano identificati, per altro sono visi noti, autori di altri atti di razzismo. La comunità africana di Pianura non andrà via senza la sicurezza di avere nuove case». Ma sulla questione degli alloggi popolari il comune non riesce a mettere in campo una politica efficace, sul tavolo solo la richiesta, fino ad ora respinta, al ministero della Difesa di mettere a disposizione le caserme in disuso. Intanto, convocato per oggi il Comitato per l’ordine e la sicurezza, sul tavolo la questione Pianura con i suoi differenti risvolti. «È del tutto incomprensibile che si pensi di eseguire uno sgombero in piena notte senza le dotazioni previste dalla legge, come è incomprensibile che il municipio non sia stato messo al corrente né della situazione né delle decisioni di sgomberare lo stabile» dichiarava ieri l’assessore comunale alle Politiche sociali, Giulio Riccio, aggiungendo «non è chiaro chi fosse a dare disposizione e a comandare le operazioni, ma appare evidente l’implicazione di forze politiche che ingeriscono pesantemente in attività di polizia».



Venerdì, 26 settembre 2008