A Milano si preferisce affittare a italiani.

di alberto mori

Milano città aperta, accogliente, con il cuore in mano troppo spesso si trova protagonista invece di vicende di pseudo razzismo.
C’è un problema casa che attanaglia un po’ tutti, due ragazze dell’Ecuador che da mesi cercano un appartamento in affitto e proprietari di case italiani che nutrono una grande diffidenza nei confronti di eventuali inquilini immigrati.
Un tempo si leggevano inserzioni sui giornali di offerte di case in affitto che espressamente indicavano il diniego assoluto ai meridionali di poter diventare potenziali inquilini.
Non si affitta ai meridionali, non si affitta agli immigrati, una storia di esclusione della diversità che sembra proseguire all’infinito.
Il 57% dei proprietari di case preferisce oggi non affittare a extracomunitari secondo l’associazione dei piccoli proprietari e tra questi una signora della media borghesia di Milano ha detto di no a Tina e ad Marilù( nomi di fantasia ) ,le due ragazze sudamericane sopracittate.
Due migranti da alcuni anni in Italia, ben inserite nel tessuto lavorativo hanno ricevuto un perentorio no dall’affittuaria “milanesotta” per il semplice motivo che la ricevuta del rinnovo del permesso di soggiorno non è sufficiente ,per lei, alla stesura del contratto di locazione.
Dal punto di vista giuridico è invece più che sufficiente, ma coi tempi che stanno correndo in Italia di forte diffidenza verso il migrante non c’è da meravigliarsi.
La casa e la sua importanza nel contesto della vita di ciascun uomo è più che risaputo;nido famigliare, luogo in cui trascorriamo gran parte della nostra esistenza e allacciamo le relazioni più significative.
Per Tina e Marilù il cammino verso l’agognata meta potrebbe essere ancora lungo , ma speriamo che trovino nella “Milano con il cuore in mano” proprietari di casa disposti ad avere fiducia in due migranti che con il proprio lavoro contribuiscono allo sviluppo dell’Italia.
Alla “Milanesotta” diffidente mi piacerebbe recitare le parole toccanti di un certo Ernesto Balducci, umile teologo:”La pietra di paragone dell’umanesimo di domani sarà il confronto con l’Altro a partire da un presupposto che dovrà sostituire il vecchio paradigma etnocentrico: l’uguaglianza nella diversità e la diversità nell’uguaglianza. L’uomo europeo ha perlustrato tutti gli angoli della terra ma non ha mai veramente incontrato l’Altro:quando lo ha incontrato o lo ha assimilato a sé o lo ha distrutto.”

Per chi avesse informazioni su un piccolo appartamento dal costo modesto a Milano( ma non solo) in affitto me lo faccia sapere, grazie!



Martedì, 22 luglio 2008