Su Rosario Crocetta e il matrimonio gay

di Piero Montana

Contrariamente a quanto dichiarato sul quotidiano catanese La Sicilia da Rosario Crocetta riguardo al matrimonio omosessuale, considerato dal primo cittadino di Gela "un non valore", Piero Montana, consulente del Sindaco per la realtà omosessuale della Città di Bagheria e socio ordinario dell’Associazione Luca Coscioni è a favore delle nozze gay e plaude a Zapatero, pur non appartenendo all’ala estrema della sinistra italiana.
Bagheria è oggi l’unica città della Sicilia ad aver istituito già da qualche anno con delibera di Giunta municipale un registro delle unioni civili, ma il raggiungimento di tale conquista è solo da considerarsi un primo passo ed un presupposto ai fini di un disegno di legge parlamentare che possa mettere fine ad ogni discriminazione relativa al diritto ( in Italia ancora inesistente) di lesbiche ed omosessuali di crearsi una famiglia, riconosciuta legalmente ed istituzionalmente dallo Stato.
Per Montana la mancanza nel nostro Paese di una legge che dia il via al matrimonio tra persone dello stesso sesso e che possa consentire ai coniugi omosessuali di adottare anche bambini, è una grave discriminazione che nega democraticamente pieno diritto di cittadinanza a tutte quelle persone che esprimono un orientamento sessuale diverso da quello della maggioranza eterosessuale.
Montana comunque tiene a precisare che la sua opinione sulle nozze gay è solo personale e che in questo particolare momento tiene ad esternarla in qualità di esponente del movimento gay italiano, affinché anche in Italia possa aprirsi civilmente, senza pregiudizi, senza contrapposizioni strumentali ed ancora opportunistiche logiche di parte, sull’accesso all’istituto del matrimonio anche agli omosessuali in Italia, un dibattito che possa dare concreti e seri contributi in termini di civiltà.
Il legislatore è infatti oggi tenuto a prendere in seria considerazione una realtà sociale, quale quella costituita dalle coppie gay, per dare loro gli stessi diritti legali del matrimonio costituzionalmente fondato sulla famiglia.
Qualsiasi altra forma di riconoscimento istituzionale delle coppie di fatto omosessuali ( quale il Pacs o Patto civile di solidarietà) per quanto importante, se in futuro venisse realizzato davvero in un paese quale l’Italia, sarebbe infatti privo di quel fondamento costituzionale, che verrebbe a destituirlo della sua connotazione più importante ossia quella che verrebbe a considerare una coppia gay come una vera e propria famiglia a tutti gli effetti di legge.
A Rosario Crocetta pertanto il suggerimento che Montana offre è quello di mettere da parte non il suo comunismo che non gli fa credere alla proprietà privata, giacché da questo punto di vista ideologico i sui stretti compagni di partito sul matrimonio gay, da Maura Cossutta a Diliberto, per fortuna la pensano in maniera diametralmente opposta al sindaco di Gela, ma semplicemente certe sue "valutazioni" negative con lo sparare, quasi ad esclusiva legittima difesa del suo ruolo politico, delle cazzate sulle nozze tra persone dello stesso sesso, che rappresentano, là dove istituite, una conquista e non una negazione dei diritti e delle libertà delle persone omosessuali in una società autenticamente democratica.

Piero Montana
Consulente del Sindaco per la realtà omosessuale della Città di Bagheria



Sabato, 30 aprile 2005