Sul suicidio di Loredana

di Piero Montana

E’ l’ennesima vittima di quella cultura dell’esclusione e della discriminazione che, nel nostro Paese, continua a godere di protezioni e legittimazioni da diversi fronti.
Loredana, all’anagrafe Paolo, 16 anni, non è riuscita a sopportare il marchio della diversità che per anni ha schiacciato la sua esistenza ancora fragile, come quella di tutti gli adolescenti.
La settimana scorsa si è suicidata, impiccandosi nella stanza della comunità dell’agrigentino a cui era stata affidata.
La transfobia e l’omofobia, di cui i nostri politici negano l’ insopportabile e negativa incidenza
sociale per non intervenire con norme a tutela dei soggetti che ne sono vittime, continua ad uccidere da nord a sud, nel silenzio e nell ’indifferenza su questa quotidiana carneficina di vite, di desideri negati, di aspirazioni frustrate e del diritto non riconosciuto ad esistere con dignità.
Le leggi ed una politica seria di informazione-educazione contro le discriminazioni in base all’ orientamento sessuale ed identità di genere, forse, da sole, non basterebbero a salvare la vita di chi vive drammi esistenziali troppo grandi da gestire, soprattutto quando si è ancora poco più che bambini, ma aiuterebbero tanti adolescenti a sentirsi meno soli e meno abbandonati a se stessi.
In un Paese dove purtroppo essere gay, lesbiche e transgender è un marchio di infamia in famiglia, a scuola, al lavoro ed in tutti quei luoghi dove si costruiscono le relazioni vitali di ciascun individuo, l’impunità garantita a chiunque istighi all’odio ed alle discriminazioni in base all’orientamento sessuale della persona, è tra le cause principali di tante vite distrutte, fallite, uccise.
La responsabilità di una classe politica nazionale e locale che nulla intende fare per proteggere, difendere e valorizzare una “cultura della differenza”, da intendere come una risorsa, una ricchezza, per garantire, assicurare dignità alla vita di tanti cittadini, va a braccetto con le esternazioni, altrettanto quotidiane, di chi, in difesa di presunti valori, pensa bene di non votare a favore di leggi che possano contrastare le discriminazioni.
Loredana è morta anche per questo, per il silenzio, l’indifferenza ed il cinismo di una classe politica in un Paese sempre più triste ed incapace di offrire spazi di felicità e dignità a tanti dei suoi cittadini.


Piero Montana

Consulente del sindaco di Bagheria in materia di pari opportunità


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Venerdì, 21 dicembre 2007