Dopo Bologna il Gay Pride si sposta a Catania

di Piero Montana

Continua la lotta per la rivendicazione dei diritti civili per gli omosessuali


Piero Montana al GayPride di Bologna 2008

Piero Montana al GayPride di Bologna 2008


Un corteo lungo due chilometri di 250.000 persone al Gay Pride nazionale di Bologna sicuramente segna un successo ed una tappa significativa nella storia del movimento GLBT italiano ( Gay, Lesbico, Bisessuale, Transessuale, Transgender).
A questo Gay Pride bolognese sono fiero di aver partecipato non a titolo personale bensì nella doppia veste di esponente storico del movimento gay italiano e di consulente del sindaco di Bagheria in materia di pari opportunità per tutti.
Quella del 28 giugno è stata per gli omosessuali una grande giornata, una grande festa e non una carnevalata, giacché tutti quelli che hanno partecipato al Pride, alla giornata dell’Orgoglio Gay, erano coraggiosamente a viso scoperto, senza alcuna maschera.
Personalmente, affinché non ci fossero dubbi, ho voluto sfilare, come dire, in divisa al corteo di Bologna, per evidenziare al massimo la mia visibilità omosessuale, per mostrare a tutti che ci sono persone che non hanno paura di far sapere al mondo intero di essere gay.
Solo abbattendo infatti questo muro di paura e di omertà, dietro al quale molti omosessuali ancora oggi si nascondono trovandovi una sorta di riparo, si può essere vincenti.
La visibilità omosessuale è un’arma politica e non un mero atto di esibizionismo. Con questa “ arma”, con questo coraggio, con questa soggettività politica, con questa sfida non violenta, pacifica gli omosessuali, consapevoli di essere oggetto di discriminazioni, chiedono al Governo, alla Stato Italiano dignità, parità, laicità.
Chiedono in particolare di non essere trattati come cittadini di serie B. Chiedono di vivere in una Repubblica ossia in uno Stato che nella sua Sovranità affermi la sua libertà da ogni ingerenza esterna.
Chiedono inoltre che come negli altri paesi della Comunità Europea, anche in Italia alle persone dello stesso sesso siano riconosciuti diritti fondamentali, tra i quali il riconoscimento legale ed istituzionale delle coppie omosessuali con quel che da un tale riconoscimento giuridico ne deriverebbe ossia garanzie certe e tutele per i partners delle coppie gay.
Per la conquista di questi diritti, che tutt’oggi vengono negati alla comunità GLBT italiana, la nostra lotta non può non continuare.
Dopo Bologna infatti il nostro prossimo appuntamento sarà sabato 5 luglio a Catania, in una realtà più difficile, più ostile agli omosessuali a causa del pregiudizio antigay assai radicato nella nostra terra, ma dove a motivo di ciò la nostra comunità GLBT saprà ritrovarsi compatta attraverso le diverse anime e le numerose associazioni che la costituiscono.
Anche a questo appuntamento siciliano, a questo Gay Pride di Catania, la Città di Bagheria- che nel febbraio 1999 ha istituito, per la prima volta nella storia del nostro Comune, la figura istituzionale del consulente per la realtà omosessuale della nostra città, che nel 2003 ha istituito pure un registro delle unioni civili e che ancora nello stesso anno ha intitolato una strada a Pier Paolo Pasolini - non poteva non dare la sua adesione ufficiale, di indiscutibile valore simbolico.
Per dare dunque continuità a quel che nel tempo a Bagheria i gay hanno saputo conquistare istituzionalmente, per salvaguardare un patrimonio di indiscutibile civiltà, che sarebbe ora del tutto sbagliato dimenticare e disperdere, personalmente parteciperò, in qualità di consulente del sindaco in materia di pari opportunità per tutti, anche al Gay Pride di Catania.

Piero Montana



Mercoledì, 02 luglio 2008