Udine - Coppie di fatto
Massimo Blasoni (FI) metta per iscritto che vuole le discriminazioni ai gay

di Enrico Pizza

Se Forza Italia, per bocca di Massimo Blasoni, intende discriminare le coppie omosessuali lo dica chiaramente.
La legge anagrafica, che la Regione giustamente intende applicare, ha chiarito bene con il DPR 223 del 1989 che "agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune".
Il consigliere di Forza Italia vuole presentare un’interrogazione alla Giunta per sapere se si intende concedere la Carta Famiglia anche alle coppie gay, ma gli basterebbe conoscere la legge in questione. Che non è stata firmata da Luis Rodriguez Zapatero, ma dagli allora Francesco Cossiga, presidente della repubblica, e Giulio Andreotti, presidente del consiglio.
Legge che ha permesso in questi anni - nell’assenza di una legge - alle coppie conviventi (che per la gran parte sono eterosessuali) di poter almeno accedere all’erogazione dei servizi sociali nei comuni.
Un fatto che - con un caso che è stato precedente nazionale lo scorso anno - è stato messo nero su bianco a Udine lo scorso anno, tramite un’interrogazione da me presentata all’Ufficio del Sindaco ( www.enricopizza.it/mozioni/famiglie_fatto_regolamento_pm.htm )
Netta la risposta che mi è stata fornita: "i Direttori di Dipartimento - dopo aver effettuato le necessarie verifiche presso i singoli uffici - hanno dato comunicazione allo scrivente ufficio che nei regolamenti di propria competenza vengono rispettate le disposizioni della legge anagrafica".
La famiglia anagrafica prevede insomma anche il caso del legame affettivo tra quelli che possono far registrare il nucleo familiare, senza alcuna discriminazione. Difficile, quindi, che due studenti - come afferma Blasoni - possano dichiarare lo status di "legame affettivo" per accedere alla Carta famiglia. Ma non è certo allo Stato o alla Regione che è dato entrare nelle case degli italiani per giudicare i legami tra le persone.
Rassicuro comunque il consigliere di Forza Italia: nell’assenza di una legge per le coppie conviventi, a tuttoggi dichiararsi "parte di famiglia anagrafica" comporta ben pochi diritti, e la beffa di dover pagare più tasse per il cumulo dei redditi.
Lo spiraglio che apre la regione Friuli Venezia Giulia, quindi, va letto come tassello importante verso questo percorso di estensione dei diritti di cittadinanza.
Se Massimo Blasoni e il suo partito hanno invece intenzione di mettere nel programma del partito per le prossime amministrative nuove discriminazioni lo dicano chiaramente e in fretta, il 2008 è vicino.

Enrico Pizza
consigliere comunale Udine
portavoce Gayleft (DS)

www.enricopizza.it

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Venerd́, 13 luglio 2007