Notiziario internazionale
Informazioni dall’Iraq occupato

di uruknet.info

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:: information from occupied iraq
:: informazione dall’iraq occupato


LIBRI-IRAQ: L’abbiamo fatta a pezzi
Dahr Jamail
..."Winter Soldier Iraq and Afghanistan: Eyewitness Accounts of the Occupation," pubblicato martedì scorso da Haymarket Books, presenta una cronaca storica lacerante di ciò che l’esercito americano ha fatto in Iraq, e di quello che i soldati hanno fatto (...) "Ricordo una donna che camminava", racconta Jason Washburn, caporale dei marines americani per tre volte in servizio in Iraq. "Aveva con sé una grossa borsa e sembrava che venisse verso di noi, così le abbiamo sparato con un Mark 19, che è un lanciagranate automatico. Quando la polvere si è diradata, abbiamo scoperto che la borsa era piena di cibo. Voleva portarci da mangiare, e noi l’abbiamo fatta a pezzi"....


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Perché TEMO Obama come nessun altro, come nessun altro
Ignorance Isn’t Bliss, Traduziond di freebooter
... Forse nessuno può controllare le masse come può farlo Obama. E’ per questo che è l’uomo dell’Establishment Dominante. Dopo 8 anni di BushCo., più di metà della popolazione non è soltanto incazzata, ma ha una completa sfiducia del governo in generale. Il sistema di controllo per tenerci ignari ed addormentati sta quasi per crollare. E, cosa ancora più importante che avere soltanto un partito incazzato, la gioventù della nazione si sta svegliando ad un tasso ’allarmante’. I giovani sono quelli che protestano. E quelli neri hanno una storia di sollevazioni. Solamente Obama può tenere la massa dei Democratici, i giovani e le minoranze sotto la sua ala, e allo stesso tempo non avere troppa della base del GOP realmente infuriata....Immaginiamo che siate tra i burattinai che dirigono il grande spettacolo da dietro le scene. Come se foste uno dei molti integrati profondamente nel complesso militare industriale, nella trama delle banche centrali, nei "5 Big" media, ecc. Sapete, la gente che manovra) e persino trucca le elezioni. I "capitalisti del disastro" i cui portafogli sono studiati per traare profitti da ogni disastro. La gente che persegue il governo globale noto anche come dominazione globale. Bene, se siete una di queste persone allora siete di fronte ad un serio problema: non potete controllare un sistema quando la maggior parte della sua popolazione non si fida di voi. La cosa più importante: non potete mantenere un sistema di tranquil! lo domin io quando la gioventù è arrabbiata e fa rumore nelle strade. Arriva Obama...

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Un ombelico senza corpo?
FULVIO GRIMALDI, Mondocane
...Ma come, siamo una colonia né più né meno che la Cisgiordania e, come Abu Mazen, il governo e i suoi sgherri lavorano per il re di Prussia. Siamo costellati dai bubboni mortiferi delle basi Usa che spurgano veleni sul territorio e stragisti sul mondo; dal 1945 non un battito di palpebra è stato fatto dalla nostra classe dirigente senza l’input, l’ordine, l’occhiolino, del padrone a stelle e strisce e del suo braccio armato mafioso.Tranne la miracolosa eruzione del ’68 e dopo, non c’è stato giorno della nostra vita che non abbia visto sorgere e tramontare il sole su comando dei padroni d’oltreoceano. Il dato è incontrovertibile: non si muove foglia che lo Stato imperialista, Leviatano più che mai, non voglia. E allora prima di buttar via lo Stato Nazione – che, tra l’altro, dimostra in America Latina e altrove di essere ancora un bel baluardo - prima di estinguerlo nel comunismo futuro, prima di rinunciare acchè sia lo Stato del proletariato allargato, tocca difenderlo. L’internazionalismo proletario è stato una bella cosa in Spagna, a Cuba, in Vietnam, in Palestina. Oggi è appena un buon sentimento e se non fa riferimento al tuo di Stato, prima trincea contro l’imperialismo, scade in demagogia da corteo....

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Chi c’è dietro l’esplosione di Islamabad?
Moon of Alabama, traduzione di mirumir
Se si vuole capire l’attentato al Marriott di Islamabad bisogna guardare al più ampio contesto strategico. A credere ai soliti media "occidentali" gli Stati Uniti sono ancora un alleato del Pakistan e l’India è ancora un paese neutrale. In realtà gli Stati Uniti e l’India sono alleati in una guerra contro il Pakistan e la Cina. In India e negli Stati Uniti ci sono alcuni elementi della politica estera che considerano la Cina il grande nemico strategico. Ma entrambi i paesi vogliono per ora evitare lo scontro aperto. Il centro di gravità in questa guerra silenziosa contro la Cina sono i giacimenti di idrocarburi in Asia Centrale, Medio Oriente e Africa e le relative rotte di trasporto...

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Pensando il pensabile: la Soluzione Socialista in Palestina
Khalil Nakhleh*, traduzione Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
...Credo che una Società democratica e socialista nella Palestina storica (e senza contraddizione) sia l’unica idea che abbia il potenziale per essere aderente coi nostri "obiettivi strategici". Tale idea libererà la Palestina dalla morsa della dominazione politica ed economica sionista-ashkenazita-occidentale, e dove le risorse naturali di terra ed acqua, ed i mezzi di produzione saranno restituiti al controllo legittimo del popolo. E infine, perché sostengo l’idea di una Società socialista e democratica nella Palestina storica? Perché la ritengo una soluzione giusta, morale e sostenibile che incarna il potenziale di ripristino dei diritti naturali palestinesi nel loro patrimonio storico...

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Sabra e Chatila, i ricordi della morte di ieri e di oggi
Suhail Hani Daher Akel*, traduzione di www.resistenze.org
Con l’invasione israeliana del 6 giugno 1982, conosciuta con il nome di "Pace in Galilea", il Libano, si trasformò in un vero inferno, nel quale bambini, donne ed anziani bruciarono sotto il tallone della soldatesca del premier Menahem Beguin e del ministro della Difesa, Ariel Sharon. Per 88 giorni, il Libano ed i campi profughi palestinesi furono sommersi da un caos totale, serrati da morte, dolore e distruzione. Dalla notte del 16 settembre, fino al 18 settembre 1982, i campi dei rifugiati palestinesi di Sabra e Chatila a Beirut, furono circondati dall’esercito di Ariel Sharon, isolandoli dal mondo. Sedussero un piccolo gruppo di mercenari libanesi mossi da bassi istinti e che non esitarono a scaricare il loro odio fomentato...

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SEKURITY !
FULVIO GRIMALDI, Mondocane
Lunedì sera riprende la trasmissione di Gad Lerner, punta di diamante della lobby ebraica veltronista, un ossimoro ambulante che si indigna fino al rossore per i pogrom anti-Rom in Italia e, capovoltosi come un fante di fiori, nega perfino un’alzata di ciglio al genocidio dei palestinesi. Sarà infedele ai principi che coltivava nei suoi vent’anni della sovversione internazionalista, Gad, ma perbacco se non è rimasto fedele alla sua immagine di carta da gioco bifronte. Eravamo insieme a Lotta Continua, io direttore responsabile del quotidiano e inviato nei paesi dove c’era aria di conflitto contro i padroni, lui enfant prodige della rivoluzione, collocato nel taschino sinistro di Adriano Sofri (oggi al "Foglio" e al comando di bombardieri USraeliani)...

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Coesistere con l’occupazione non è una scelta.
Sam Bahour, The Electronic Intifada - traduzione di Associazione Zaatar
...Una cosa è sicura: non importa quanto a lungo l’occupazione illegale d’Israele continuerà, non ci si aspetti che i palestinesi si sveglino un giorno ed accettino di essere in qualche modo meno umani che qualsiasi altra persona libera in questo mondo. Il popolo palestinese deve dare a tutti – incluse le loro tradizionali leadership – tutto il tempo per finire questa umiliante e brutale occupazione. Quando tutti gli altri falliscono, i palestinesi agiranno e continueranno ancora e ancora, finchè questa occupazione verrà consegnata come spazzatura della storia, accanto a tutti i criminali di guerra che hanno permesso tutto questo per così tanti anni...

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Lo stoccaggio di un “popolo di troppo”, i palestinesi
Jeff Halper*
Il ritmo dei cambiamenti sistemici in quell’entità indivisibile, conosciuta come Palestina/Israele, è così rapido da superare, quasi, la nostra capacità di tenersene al corrente. La campagna deliberata, e sistematica, per cacciare i palestinesi dal Paese, nel 1948, è stata rapidamente dimenticata; la triste situazione di più di 700mila profughi è divenuta qualcosa di invisibile, che neanche si pone come problema. Al contrario, un Israele impavido, europeo e "socialista" è diventato il beniamino di tutti, sinistra radicale compresa, eclissando completamente la pulizia etnica che aveva reso possibile creare lo Stato...

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Nablus - uliveti in fiamme
Associazione Zaatar -
E’ del 18 settembre, la notizia che nel distretto di Nablus, i coloni israeliani hanno dato fuoco agli uliveti che si trovano a sud di Nablus. In due attacchi hanno bruciato approssimativamente 300 alberi del villaggio di Sarra e altri 30 del villaggio di Burin, Madema, Assira al Qibliya. Gli abitanti li hanno definiti attacchi coordinati. I coloni hanno attaccato verso le 10.30 del mattino, provenienti dall’insediamento di Harvat Gilad. La perdita di "soli" 30 alberi nella zona di Burin è avvenuta solo grazie all’intervento di internazionali presenti sul posto che hanno domato gli incendi, dopo che i vigili del fuoco palestinesi, erano stati bloccati dall’esercito israeliano per più di un ora...

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La situazione attuale in Libano: Origini e Prospettive
Marie Nassif-Debs, Partito Comunista Libanese - Traduzione di www.resistenze.org
Il 15 maggio 2008, l’accordo di Doha metteva fine ad una nuova guerra civile libanese che era esplosa, una settimana prima, in tutte le regioni del Libano e che aveva avuto origine dalla posizione del governo di Fouad Sanioura nei confronti dell’aggressione israeliana condotta due anni prima, da Washington e Tel Aviv, allo scopo di mettere fine alla resistenza armata guidata da Hezbollah. Quest’accordo, composto di sette brevi clausole, prevedeva in un primo momento l’elezione del generale Michel Souleiman alla presidenza della Repubblica, seguita dalla "formazione di un governo di unità nazionale ", "una nuova legge elettorale" e la promessa di "astenersi da ogni ricorso alle armi e alla violenza da parte dell’alleanza delle classi al potere, divisa tra i due gruppi detti del "8 marzo" e del "14 marzo". Ciò che non è stato detto nell’accordo, e che i belligeranti così come i responsabili del Qatar non hanno divulgato ai media, era l’intesa su di un ritorno al passato per ciò che concerne "la nuova legge elettorale". Un ritorno alla legge del 1960 che divideva il Libano in 26 circoscrizioni di diversa grandezza (dai tremila ai centomila elettori) su basi confessionali, o quasi, tra le comunità religiose cristiane e musulmane che formavano il tessuto sociopolitico del paese. In aggiunta a ciò, e a causa di questa suddivisione confessionale, questa legge fu anche alla base delle pericolose divisioni che avevano! condott o alla guerra civile del 1975...

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Puttane e puttanieri
FULVIO GRIMALDI, Mondocane
...Pensate al basettato argentino Menem, quello che s’è venduto anche i cimiteri; al messikano Calderon, quello che, aiutato da Marcos e brogliando, ha sfilato la vittoria a Lopez Obrador; al gangsterino Saakashvili della Georgia che, dopo essersi spolpato il paese, ne ha lanciato l’osso targato Nato in faccia ai pacifici osseti; al neopresidente pachistano Asif Zardari, principe consorte rubacchione della ladrona Benazir Bhutto, "mister 10%" perseguitato dalle toghe rosse non meno del nostro mister 100%; pensate alla coppia di narcotrafficanti bagascioni sistemati dal prosseneta di Washington a Pristina e Bogotà, nei palazzi di Totò Riina. Pensate al Maliki che ha provato a sbarazzarsi di un popolo facendone trapanare i crani da miliziani persiani, al Karzai che con la lacrima compiange le stragi di donne e bambini e con la mano masturba la protesi missilistica dei suoi padroni....

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Palestina, A Gaza, divieto di pesca
Ferito Vittorio Arrigoni

Claudio Accheri*, Osservatorio Iraq
E’ stato ferito ieri, nelle acque della Striscia di Gaza, un pacifista italiano appartenente al Free Gaza Movement e all’International Solidarity Movement, in seguito a uno scontro con la marina militare israeliana. Vittorio Arrigoni, impegnato nel monitoraggio delle violazioni dei diritti umani dei pescatori palestinesi, ai quali Israele impedisce di pescare nelle acque della Striscia, si trovava a bordo di una imbarcazione assieme a un gruppo di pescatori, quando è stato colpito da alcuni frammenti di vetro, appartenenti alla cabina di pilotaggio della barca. Frammenti esplosi sotto i potenti getti d’acqua che gli idranti di una motovedetta israeliana avevano spruzzato contro il peschereccio...


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Una striscia dell’Iraq ’sull’orlo dell’esplosione’
I kurdi estendono il controllo oltre i confini della regione autonoma, provocando l’ira degli arabi

Amit R. Paley, Traduzione di Osservatorio Iraq
I leader kurdi hanno esteso la loro autorità su una fascia di territorio lunga circa 480 km oltre i confini della loro regione autonoma nel nord Iraq, posizionando migliaia di soldati in zone etnicamente miste, in quella che gli arabi iracheni considerano una invasione dei loro territori di origine. L’affermazione di un maggiore controllo kurdo, che ha preso piede gradualmente da quando è iniziata la guerra e fatto sì che decine di migliaia di arabi fuggissero dalle loro case, è vista dagli arabi iracheni e dai funzionari Usa come una azione provocatoria e potenzialmente destabilizzante...

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LIBRI-IRAQ: L’abbiamo fatta a pezzi
Dahr Jamail
..."Winter Soldier Iraq and Afghanistan: Eyewitness Accounts of the Occupation," pubblicato martedì scorso da Haymarket Books, presenta una cronaca storica lacerante di ciò che l’esercito americano ha fatto in Iraq, e di quello che i soldati hanno fatto (...) "Ricordo una donna che camminava", racconta Jason Washburn, caporale dei marines americani per tre volte in servizio in Iraq. "Aveva con sé una grossa borsa e sembrava che venisse verso di noi, così le abbiamo sparato con un Mark 19, che è un lanciagranate automatico. Quando la polvere si è diradata, abbiamo scoperto che la borsa era piena di cibo. Voleva portarci da mangiare, e noi l’abbiamo fatta a pezzi"....


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Iraq, I disperati dello stadio di Kirkuk
Nicholas Spangler e Mohammed al Dulaimy, Traduzioen di Osservatorio iIraq
ader Abdullah Rasul aveva visitato lo stadio di Kirkuk il giorno dell’inaugurazione, e gli era sembrato bello. Le zolle erbose lussureggianti erano state messe da poco, e le gradinate erano di cemento levigato, in file degradanti per mettere a sedere decine di migliaia di tifosi di calcio. Aveva presenziato Odai Hussein in persona, il figlio di Saddam, e quel giorno del 1986 la nazionale irachena aveva battuto l’Arabia Saudita per 2 a 1. Ora Rasul vive nello stadio, assieme ad altre 2.500 persone, in gran parte kurdi. Abitano in capanne di fango e blocchi di calcestruzzo di scorie sotto le gradinate, nei parcheggi, e nelle suite, e non è più bello: è uno slum sporco, pieno di liquami, di cui Rasul è il sindaco non ufficiale...

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Conseguenze a breve termine del conflitto in Ossezia del Sud
Fëdor Lukjanov, direttore della rivista Russia in Global Affairs, per RIA Novosti - Traduzione di mirumir
È troppo presto per stabilire le conseguenze a lungo termine del conflitto russo-georgiano per l’Ossezia del Sud dell’agosto 2008. Il conflitto ha rivelato le contraddizioni, lo scontento e le tensioni interne accumulatesi fin dal crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Come ha detto il presidente Dmitrij Medvedev, ha messo fine alle residue illusioni sull’affidabilità del sistema di sicurezza internazionale. Dunque quali conclusioni provvisorie possiamo trarne? Innanzitutto il conflitto ha rivelato una drammatica differenza di percezione che è ben più profonda delle differenze sperimentate in passato tra Russia e Occidente...

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L’Occidente comincia a dubitare del leader georgiano
Der Spiegel, Traduzione di Manuela Vittorelli
A cinque settimane dalla guerra del Caucaso le opinioni si stanno orientando a sfavore del presidente georgiano Saakashvili. Alcuni rapporti dei servizi segreti occidentali hanno minato la versione di Tbilisi, e adesso da entrambe le sponde dell’Atlantico si chiede un’indagine indipendente... "Abbiamo incoraggiato i georgiani in qualche modo" a usare la forza militare?, chiede ai membri della commissione. L’amministrazione Bush ha davvero ammonito Mosca e la Georgia sulle conseguenze di una guerra? E com’è potuto essere che gli Stati Uniti siano stati colti di sorpresa dallo scoppio delle ostilità? Queste domande, dice Clinton, dovrebbero essere esaminate da una commissione statunitense, che dovrebbe in "primo luogo determinare i fatti reali". Anche se Clinton parla solo per pochi minuti, le sue parole ci dicono che negli Stati Uniti l’atteggiamento verso la Georgia sta cambiando...

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Tutu: l’occidente complice della sofferenza palestinese
Il sudafricano Premio Nobel per la pace dice che i palestinesi stanno pagando la colpa dell’occidente per l’Olocausto

Middle East Online, traduzione di Gianluca Bifolchi, Achtung Banditen
Il Premio Nobel per la pace, il sudafricano Desmond Tutu, ha accusato l’occidente di complicità nella sofferenza dei palestinesi per il suo silenzio, osservando che i paestinesi stanno pagando il prezzo della colpa dell’occidente per l’Olocausto per il suo rifiuto ad agire su Israele perché si raggiunga una pace duratura. "Io penso che l’occidente, del tutto a ragione, si senta in colpa e penitente per la sua terribile connivenza con l’Olocausto", il massacro degli ebrei europei ad opera dei nazisti tedeschi durante la seconda guerra mondiale, dice Tutu ai giornalisti, rivolgendo critiche alla comunità internazionale per aver omesso di denunciare la soffrenza di Gaza, dove vivono un milione e mezzo di palestinesi sotto assedio israeliano...

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Jeff Halper da Gaza: “Siamo noi a opprimere”
Rami Almeghari, Traduzione di Osservatorio Iraq
In un’intervista a The Electronic Intifada (EI), Jeff Halper, direttore israelo-americano del Comitato israeliano contro le demolizioni di case (Icahd), discute del continuo assedio israeliano alla Striscia di Gaza e del Free Gaza Movement. Halper è stato uno dei 46 attivisti a partecipare all’azione di Free Gaza per sfidare il blocco israeliano della Striscia, in atto da 14 mesi. Halper ha discusso di tutto ciò con Rami Almeghari, inviato di EI nella Striscia di Gaza occupata, solo alcune ore prima di rientrare in Israele attraverso il valico di Erez, dove è stato trattenuto in stato di fermo dall’esercito israeliano..

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E’ L’"IMPRONTA TERMICA" L’ARMA SEGRETA DEGLI USA IN IRAQ?
SHARON WEINBERGER, Wired - Traduzione di Comedonchisciotte
Sono tutti impegnati a chiacchierare sul "programma, letale e sofisticato, di operazioni speciali" a cui Bob Woodward ha alluso nella sua recente intervista televisiva a 60 Minutes. Una domanda importante è la seguente: di cosa diavolo stava parlando Woodward? Raggi mortali segreti? L’arma "Voce di Dio"? Era abbastanza da farmi interrompere la mia attuale esistenza da perenne pausa caffè per intervenire con alcune riflessioni sulla questione. Come prima cosa riguardiamo ciò che Woodward ha detto nell’intervista...

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Mercoledì, 08 ottobre 2008