Notiziario - Approfondimenti
Il velo che copre il volto: quando i costumi sociali vengono scambiati per norme religiose

a cura di Massimiliano Caruso

Le donne saudite sono state oppresse da svariati costumi sociali che sono stati loro imposti come se fossero delle prescrizioni religiose inviolabili. L’Islam, evidentemente, non è l’unico fattore che plasma la vita sociale saudita, come invece molti osservatori esterni o anche alcuni osservatori all’interno della stessa società saudita sono inclini a ritenere. Essa è molto legata ai costumi ed alle tradizioni locali.
E’ stato anche osservato che tali costumi hanno addirittura una maggiore presa sui sauditi di quanto non abbiano i valori religiosi, specialmente nel caso in cui si verifichi qualche conflitto fra le tradizioni e gli insegnamenti religiosi. Ad esempio, l’Islam non insiste sul fatto che la donna copra anche il suo volto, se essa già indossa un hijab (il velo che copre i capelli). Allo stesso tempo, le donne appartenenti a famiglie conservatrici o tribali nascondono il proprio volto come se stessero osservando un’indiscutibile norma religiosa. Chiunque osasse sfidare questa pratica sarebbe punito psicologicamente, ed a volte anche fisicamente. Mentre la legge islamica permette ad un uomo di guardare una donna quando cerca una sposa, alcune famiglie saudite negano questo diritto, dando luogo a situazioni bizzarre, come quella di un uomo che non sa riconoscere la propria promessa sposa. In alcuni casi estremi, un marito non è mai in grado di identificare la propria moglie perché alcune tribù non permettono alle donne di togliersi il loro niqab (il velo che copre il volto) neanche davanti al proprio marito.
Un altro costume saudita non legato all’Islam è quello secondo cui le promesse spose chiedono in dote some favolose, soprattutto se il pretendente appartiene ad una tribù o ad una regione differenti. Lo spirito regionale e tribale pervade alcuni segmenti della società saudita a tal punto che l’importante principio islamico, secondo cui il più nobile degli uomini è il più pio, è molto spesso ignorato. L’attuale società saudita considera la famiglia, la ricchezza, e la posizione come i parametri per misurare la nobiltà di un uomo.
Sono stata testimone di come una scomoda pratica sociale, il velo che copre il volto, può cambiare in un diverso ambiente sociale. Una donna saudita sposata era solita frequentare alcune classi del college americano nel quale studiavo. Era completamente velata, compresi il volto, le mani ed i piedi. Era religiosa e beneducata, ma aveva un aspetto depresso e triste. Tuttavia, dopo alcune settimane, cominciò a togliersi il velo che le copriva il volto, ed i guanti, nel momento in cui entrava nel campus del college. Non si velava fino al momento in cui veniva a prenderla suo marito. Allora credevo che indossare o non indossare il velo fosse una questione puramente personale. Tuttavia, osservai un cambiamento molto positivo nel suo comportamento in classe, con una maggiore partecipazione alle attività accademiche dopo che si era tolta il velo.
Vorrei sottolineare il significato psicologico del cambiamento avvenuto in lei, senza criticare una tradizione culturale o una pratica religiosa.
Un costume sociale perde il suo significato in un’altra società in cui quel costume viene giudicato attraverso un differente sistema di valori. Dopotutto, la valutazione di un dato costume da parte della gente è basata su un sistema di fattori sociali e psicologici che variano da cultura a cultura. Questa donna si sentiva molto a suo agio quando si copriva il volto stando in Arabia Saudita. Ma quando si è trasferita in un’altra società, quella degli Stati Uniti, ha dovuto interagire con persone di valori culturali e religiosi diversi. In questa nuova società il linguaggio del corpo gioca un ruolo maggiore nella comunicazione umana. Negli Stati Uniti, così come in altre società, un uomo o una donna trovano molto difficile comunicare con una donna se il suo volto è completamente coperto. Ciò naturalmente lascia una donna velata in uno stato di depressione e di isolamento. La faccenda si aggrava per una donna saudita laddove le donne musulmane di altri paesi si mostrano senza il velo che copre il volto. Il risultato inevitabile è che gli altri etichettano i sauditi come “rigidi”, “fondamentalisti”, “diversi”.
Questa donna saudita può aver sofferto molto stress e molta tensione frequentando le classi del college, ma non ha osato parlare delle sue difficoltà col marito. Invece, si toglieva il velo quando il marito era lontano.
La donna saudita si vela perché ciò è espressione di modestia e di una condotta dignitosa all’interno della società saudita. Nella società statunitense lasciare il volto scoperto non è mai considerato un atto immodesto o indecoroso. Nella cultura americana, indossare una gonna che scende sotto il ginocchio è considerato per una donna un atto più decoroso rispetto all’indossare una gonna che si ferma sopra il ginocchio, mentre in Arabia Saudita coprirsi il volto ed i capelli è considerato un contegno più decoroso rispetto a quello di coprirsi soltanto i capelli lasciando il volto scoperto.
La modestia ed il decoro sono termini relativi la cui definizione varia a seconda della società in cui si vive. Il marito della donna saudita non ha capito il significato relativo del concetto di modestia e di decoro e, come molti altri sauditi, ha trapiantato il concetto saudita negli Stati Uniti, sulla base dell’interpretazione secondo cui il velo che copre il volto è una prescrizione religiosa inviolabile. L’Islam non è una religione dai costumi complessi, sebbene alcuni si sforzino di trasformarla in qualcosa con cui è difficile convivere. Il marito di quella donna non aveva esitato a radersi la barba quando aveva scoperto che essa era inaccettabile per alcuni dei suoi insegnanti al college. Ironicamente, in ciò vi è una contraddizione. Il Profeta – la pace sia su di Lui – raccomandava come gesto virtuoso quello di portare la barba.
Il marito di quella donna si era sbarazzato della barba al fine di essere maggiormente accettato a livello sociale, ma non aveva permesso a sua moglie di togliersi il velo che le copriva il volto, malgrado il fatto che ciò non avrebbe comportato la violazione di alcuna norma religiosa.
Ciò accade spesso in molti luoghi lontani dai vigili sguardi della famiglia o della tribù. Le donne saudite si tolgono il velo che copre il volto perché sono pienamente consapevoli del fatto che esso è soltanto una pratica culturale e non un obbligo religioso. Quando si trovano in una diversa situazione culturale, come può essere richiesto dal loro lavoro, dagli studi, o da qualche altro fattore, le donne saudite possono essere viste compiere qualche correzione alla loro condotta culturale, senza per questo compromettere i propri valori religiosi.
http://www.arabview.com/articles.asp?article=920



Domenica, 25 novembre 2007