ESPOSTO IN PROCURA DELLA REPUBBLICA DOPO CORI RAZZISTI CONTRO BALOTELLI A TORINO

di GRUPPO EVERYONE

COMUNICATO STAMPA

 
21 aprile 2009
 
 
Il Gruppo EveryOne ha presentato stamani un esposto alla Procura della Repubblica di Torino affinché gli intolleranti siano identificati e perseguiti. Gli attivisti sollecitano inoltre le Nazioni Unite perché Balotelli sia nominato “Ambasciatore contro il razzismo”

Nel corso della partita di calcio Juventus-Inter, svoltasi sabato 18 aprile 2009 a Torino, presso lo Stadio Olimpico, dalle 20.30, il giovane attaccante dell’Inter, Mario Barwuah Balotelli, ha subito da parte del pubblico juventino cori xenofobi e insulti razzisti, fra cui, come riportato dai quotidiani, “negro di merda” e “se saltelli, muore Balotelli”.
Secondo i testimoni, fra cui il Presidente dell’Internazionale Milano Massimo Moratti, i protagonisti degli atti di intolleranza sarebbero stati numerosissimi e non isolati facinorosi. Gli stessi tifosi della Juventus confessano inoltre l’episodio in internet, dal sito www.vecchiasignora.com.
Il Gruppo EveryOne denunciò in diverse occasioni, in particolare, sui media, l’11 febbraio 2009, episodi di razzismo verificatisi nei confronti del giovane attaccante italiano di origine africana dell’Inter. Contemporaneamente, chiese alla società milanese e alla Federazione Italiana Gioco Calcio di creare un ambiente protetto intorno al ragazzo, affinché non si sentisse isolato e circondato da ostilità. L’organizzazione internazionale per i Diritti Umani presentò infine alle Nazioni Unite una richiesta affinché al giovane, in virtù del coraggio e della fierezza con cui fronteggiava l’intolleranza, fosse riconosciuto il titolo onorario di “Ambasciatore contro il razzismo”, titolo già concesso a calciatori come Rio Ferdinand o Banel Nicolita.
“La giustizia sportiva” dichiarano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, i leader del Gruppo EveryOne, “ha condannato la Juventus a giocare una partita di campionato a porte chiuse: un’ammenda risibile, che suona come un’assoluzione. Il nostro Gruppo ritiene che quest’intervento non sia sufficiente, anche perché oggi giorno ci ritroviamo a ricevere sempre più spesso segnalazioni di aggressioni verbali e fisiche, anche gravissime, da parte di intolleranti nei confronti di persone appartenenti ad etnie diverse da quella italiana. I casi di Abdul Guibre detto Abba, assassinato a Milano lo scorso anno o del trentenne senegalese Samba Sow, picchiato a sangue, fino a perdere un occhio, da un razzista a Roma, lo scorso 13 aprile,” spiegano i rappresentanti dell’organizzazione “sono solo la punta di un iceberg di intolleranza e violenza fuori controllo. Se gli insulti razzisti gravi e ripetuti, perpetrati da migliaia di tifosi intolleranti, non avranno come seguito un segnale forte e chiaro da parte della giustizia ordinaria, secondo le leggi vigenti, ci troveremo presto di fronte a una situazione di impunità per gli intolleranti e di conseguenza di una recrudescenza grave e fuori controllo di un fenomeno odioso, che rappresenta un vera e propria piaga sociale. Ecco perché” concludono Malini, Pegoraro e Picciau, “EveryOne ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Torino affinché sia avviata un’inchiesta finalizzata a identificare i numerosi autori dei cori e delle intemperanze razziste, oltre che i loro istigatori, avvalendosi anche delle riprese televisive e delle videoregistrazioni attuate dai sistemi di controllo dello Stadio, per assumere i provvedimenti del caso, secondo la legge. Si ricorda che gli insulti razziali e l’incitazione all’odio razziale sono puniti in Italia in base Legge Mancino (25/6/93, n. 205) e costituiscono una violazione degli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana, nonché delle norme contro la discriminazione contenute nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea”.
 
Per informazioni:
Gruppo EveryOne
(+39) 334-8429527 – (+39)331-3585406 – (+39) 334-3449180


Marted́ 21 Aprile,2009 Ore: 16:49