Sugli ultimi attentati in Iraq
Puzza di CIA

di Rosario Amico Roxas

Due attentatrice down, le avrebbero fatte esplodere a distanza.
La notizia fa rabbrividire; persone incapaci usate, a loro insaputa, come veicoli di morte.
L’opinione pubblica è immediatamente portata a esprimere condanna contro il terrorismo che, con simili gesti, avrebbe toccato il fondo dell’abbrutimento.
Ma una considerazione mi lascia perplesso; l’uso di persone down documenterebbe la carenza di volontari disponibili a farsi saltare in aria.
Allora val bene la pena fare altre considerazioni.
Ipotizziamo che la carica terroristica abbia subito un flessione perché all’orizzonte emerge un cambiamento della politica di “terrorismo di Stato” americano, ne viene fuori una deduzione che fa comprendere che la presenza americana è la miccia che stimola le azioni terroristiche.
Ma l’America ha bisogno degli attentati terroristici in quell’area per giustificare la sua presenza e per portare avanti la politica repubblicana di accanimento nelle guerre; se gli attentati cominciano a scarseggiare, allora anche l’esigenza di repressione verrebbe meno e, così, “addio alle armi”, addio alle multinazionali produttrici di morte, addio al supercontrollo sul petrolio, addio al primato del Pentagono. Le tecniche di repressione americane sono state ampiamente documentate, dalle prigioni speciali alle torture, ai bombardamenti di moschee nel giorno sacro e nell’ora della preghiera, al bombardamento di autobus pieni di bambini diretti a scuola, al bombardamento di banchetti di nozze, e questo è solo quello che ci hanno consentito di sapere.
Quando una guerra si conduce in questo modo, lontanissimo anche dal senso dell’onore che le guerre, pur nella loro brutalità, esigono, non c’è limite che possa frapporsi con le più ignominiose azioni.
Per il Corano i più deboli, i vecchi, gli ammalati sono emanazione di Dio, sono i figli prediletti di Dio, esattamente come lo sono per il Vangelo (che si vorrebbe modificare anche quello); per chi conosce il mondo arabo musulmano è impensabile che una mano islamica abbia potuto imbottire di tritolo due handicappate e farle esplodere a distanza.
Quello che è accaduto serve solo a chi ha l’interesse di addebitare un tale disumano crimine per giustificare una presenza colonialista.
Nelle macerie di quei due attentati, fra morti e feriti c’è un acre puzzo, ormai ben noto in quelle terre: puzza di C.I.A.

Rosario Amico Roxas



Sabato, 02 febbraio 2008