Il Presidente Bush dovrebbe essere accusato di crimini di guerra

di Bill Wickersham

traduzione di Stefania Salomone


16 maggio 2008

Nel giugno 2004, l’Amministrazione Bush ha rilasciato una dichiarazione con la quale forniva le motivazioni e i fondamenti legali in base ai quali negava di aver contravvenuto alle leggi umanitarie internazionali.

La dichiarazione, costituita da centinaia di pagine di dichiarazioni ufficiali della Casa Bianca intendeva controbattere alle diffuse critiche indirizzate George W. Bush per aver personalmente giustificato gli abusi avvenuti durante gli interrogatori dei prigionieri di guerra statunitensi in Iraq, a Guantanamo Bay e altre postazioni nel resto del mondo. In quel periodo Bush dichiarò "Non ho mai ordinato torture". Ordinate o no, è chiaro da informazioni recenti che Bush era a conoscenza, ed aveva approvato le direttive per gli interrogatori riservati ai prigionieri presunti appartenenti ad Al-Quaida, custodite dalla CIA.

Il 9 aprile 2008, ABC News ha riferito che il National Security Council Principal Committee, sotto il governo Bush, conservava evidenza di conversazioni top-secret e incontri segreti avvenuti alla Casa Bianca, nei quali si rivedevano le procedure degli interrogatori previsti dalla CIA sui sospettati di Al-Quaida. Condoleezza Rice presiedeva il comitato, e vi parteciparono Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Collin Powell, George Tenet e John Aschroft. Secondo la ABC, i presenti discussero ed approvarono in dettaglio "le nuove tecniche di interrogatorio" - riservate alla CIA e al Pentagono, definendo apposite torture, come schiaffi, spinte, privazione del sonno, nonché simulazioni di tecniche di annegamento chiamate "waterboarding".

Secondo un recente articolo di Dan Eggen del Washington Post, Bush ha pubblicamente difeso le regole di tortura dicendo "Bene, abbiamo cominciato ad utilizzare strumenti efficaci per la protezione del popolo americano. Si, sono a conoscenza che il comitato di sicurezza si è riunito su questo tema ed ho approvato". Come precedemente affermato, Condoleezza Rice ha presieduto la riunione del comitato e ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo delle nuove politiche in tema di pratiche di tortura. Nel 2004, la CIA ha richiesto ulteriori garanzie per l’utilizzo dei metodi di tortura per i prigionieri di "alto profilo". Nel riportare l’episodio, ABC News, riferendosi alla Rice ha sottolineato: "Nonostante gli evidenti dubbi, condivisi anche da Powell, che il nuovo programma potesse danneggiare l’immagine degli Stati Uniti all’estero, ... (lei) non si è tirata indietro, ordinando alla CIA: Questo è il vostro strumento, ora usatelo!"

Quando divennero pubblici i fatti riguardanti i detenuti della prigione irachena di Abu Grahib, si diede la colpa dei crimini ad "alcune mele marce purtroppo presenti nelle truppe", sminuendo la figura dei soldati statunitensi, alcuni dei quali sono stati incriminati e sono in attesa di giudizio. E’ chiaro ora che le "mele marce" erano presenti già alla Casa Bianca, al Pentagono e a Langley, quartier generale della CIA. Molta parte delle torture accertate sono il frutto degli ordini approvati dalla Casa Bianca. Quindi, l’amministrazione conservatrice Bush, che ha pretenziosamente invaso ed occupato l’Iraq per liberare il popolo dalle atrocità di Saddam, è altrettanto colpevole di aver ucciso milioni di cittadini iracheni con bombardamenti aerei e incursioni via terra, casa per casa.

Riguardo alle pratiche di tortura definite dal National Security Council Principals Committee, il docente della University of Illinois, Francis A. Boyle, uno degli esperti mondiali di leggi umanitarie internazionali ha detto "Questa era certamente una attività criminale al tempo in cui veniva commessa. Quanto meno violava la Convenzione di ginevra, la Convenzione Contro la Tortura, i Crimini di Guerra e gli statuti federali anti-tortura. Sono azioni criminali da perseguire".

Dato il genere di crimini commessi dalle più alte cariche governative in netta violazione della Costituzione degli Stati Uniti, cosa si dovrebbe fare? Subito dopo le prime rivelazioni dei crimini di guerra dell’amministrazione Bush/Cheney, molti esperti, inclusi il sottoscritto e il Prof. Boyle, abbiamo proposto l’incriminazione del presidente. Poi però, Nancy Pelosi ed altri membri chiave del Congresso non hanno tenuto fede al loro giuramento, mancando di difendere la Suprema Legge dellio Stato. Il 10 giugno 2008, lo scrittore del Missouri, David Rosman, ha scritto un articolo molto dettagliato citando le varie ragioni per cui un processo di incriminazione doveva essere evitato. Comunque io continuo a non essere d’accordo con la posizione di Rosman, che sostiene che la sanità, il deficit, l’istruzione, il mercato, la guerra e tutto il resto debbano avere la precedenza sulle violazioni dei termini della Costituzione degli Stati Uniti, incluso l’articolo VI, sezione 2 di quello statuto supremo. Per quanto attiene alla guerra, essa non ci sarebbe stata se Bush avesse rispettato il suo dovere primario di difendere la Costituzione. E il procedimento di impeachment, incriminando o meno il presidente e il vice-presidente, costituirebbe un avvertimento per i futuri leader a rispettare i trattati internazionali di guerra.

Detto questo, certamente posso essere d’accordo con l’asserzione di Rosman "quando Bush e Cheney saranno di nuovo cittadini comuni, si potrà considerare l’accusa di tradimento e alti crimini contro l’umanità. La prigione andrebbe bene". Sostengo la proposta di impeachement e di incarcerazione per Bush e Cheney e le accuse di crimini e alto tradimento per tutte le autorità governative che hanno pianificato ed approvato le procedure di attuazione degli interrogatori ai prigionieri di guerra, torture comprese.

Bill Wickersham è Professore Aggiunto di Studi di Pace alla Missoury University, membro dei Veterani per la Pace e membro del comitato di Prevenzione delle Azioni di Guerra.


Testo Originale
Traduzione di Stefania Salomone


Znet: http://www.zcommunications.org/znet/viewArticle/17648
President Bush should be impeached for war crimes

May 16, 2008 By Bill Wickersham

Bill Wickersham’s ZSpace Page

In June 2004, the Bush Administration issued a statement that detailed its rationale and legal stance for denying terror suspects the protection of international humanitarian law. The statement included hundreds of pages of White House communications intended to counter widespread criticism that George W. Bush had personally endorsed the plans used to justify the interrogation abuses of U.S. prisoners held in Iraq , Guantanamo Bay and other worldwide locations. At that time Bush said, "I have never ordered torture." Ordered or not, it is now clear from recent reports that Bush was well aware of, and approved plans for, the questioning of known and alleged al-Qaida prisoners being held by the CIA.

On April 9, 2008, ABC News reported that Bush’s National Security Council Principals Committee had dozens of top-secret talks and meetings at the White House to review interrogation procedures to be used by the CIA on al-Qaida suspects. Condoleezza Rice chaired the committee, which included Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Collin Powell, George Tenet and John Aschroft. According to ABC, the principals discussed and approved specific details of "enhanced interrogation techniques" — "CIA-Speak" and "Pentagonese" for torture, including face slapping, pushing, sleep deprivation and the simulated drowning technique known as "waterboarding."

According to a recent article by Dan Eggen of the Washington Post, Bush publicly defended the principals’ torture policies and decisions saying, "Well, we started to connect the dots in order to protect the American people. And, yes, I’m aware our national security team met on this issue, and I approved." As previously noted, Condoleezza Rice chaired the Principals Committee and played a key role in development of policies that cleared the way for U.S. torture practices. In 2004, the CIA sought additional assurance by the administration for use of torture on "high value" CIA captured suspects. In addressing this episode, ABC News reported about Rice: "Despite growing policy concerns — shared by Powell — that the program was harming the image of the United States abroad, ... (she) did not back down, telling the CIA: ‘This is your baby; Go do it.’"

When stories regarding detainees at the Abu Grahib prison in Iraq became public, blame for the illegal crimes was placed on "a few rotten apples in the barrel," low-ranking U.S. soldiers, some of whom are now serving jail sentences. It is now very clear that there were also "bad apples" in barrels at the White House, the Pentagon and in Langley , Va. , at CIA headquarters. Much of the torture that has occured is the result of orders fully approved by the White House. Thus, the neo-conservative Bush administration, which purportedly invaded and occupied Iraq to free its people of Saddam’s heinous atrocities, is now guilty of its own, including the killing of innumerable Iraqi citizens via aerial bombardment and house-to-house invasions.

In addressing the torture policies of the National Security Council Principals Committee, University of Illinois Professor Francis A. Boyle , one of the world’s foremost authorities on international humanitarian law, said, "Clearly this was criminal activity at the time they committed it. At the very least, it violated the Geneva Conventions, the Convention Against Torture, The War Crimes Act, and the federal anti-torture statutes. Clearly these are impeachable offenses."

Given the "high crimes" committed by top administration officials in violation of the U.S. Constitution, what is to be done? From the first revelations of the Bush/Cheney war crimes, many writers, including Professor Boyle and I, have strongly called for impeachment of the president. Thus far, Nancy Pelosi and other key members of Congress have failed to live up to their oath of office by failing to defend the Supreme Law of the Land. On June 10, 2008, Missourian writer David Rosman wrote a very informative piece citing many reasons to avoid the impeachment process. However, I continue to disagree with Rosman’s position that somehow health care, deficit spending, education, trade, the war and so on take precedence over concern for criminal violations of the basic provisions of the U.S. Constitution, including Article VI section 2 of that revered document. In terms of war, there would have been no war had Bush fulfilled his obligation to defend the Constitution. And the impeachment process, even without conviction of the president and vice-president, would offer a warning to future U.S. leaders that they must obey the laws of war.

Having said this, I certainly do agree with Rosman’s view that "when Bush and Cheney are once again civilians, then file criminal charges against the former holders of the executive office for treason and high crimes against the people. Jail time sounds so much better." I favor impeachment and jail time for Bush and Cheney and the filing of criminal charges against all of the top officials involved in the planning and approval of prisoner interrogation crimes.

Bill Wickersham is an Adjunct Professor of Peace Studies at MU, a member of Veterans for Peace and a member of the national steering committee of Global Action to Prevent War.

Columbia Missourian, MO



Mercoledì, 21 maggio 2008