SI’ ALLA PACE, SI’ ALLA DEMOCRAZIA
Vicenza, la partecipazione, la democrazia

di Giulio Vittorangeli

[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli@wooow.it) per questo intervento]

La citta’ di Vicenza e’ attraversata da una settimana densissima di appuntamenti ed iniziative in vista del referendum del prossimo 5 ottobre, per impedire la realizzazione della nuova base militare statunitense "Dal Molin".

Prima ancora della vicenda del referendum, Vicenza ha dimostrato che quando la politica, fondata su valori e contenuti, incontra le nuove esperienze di resistenza, puo’ essere vincente, anche elettoralmente. Ha dimostrato come la partecipazione rappresenta la strada naturale per ricostruire e rinnovare un’idea e una pratica di politica.

La popolazione vicentina e’ emblema di quella vastissima riserva di pratiche partecipative nell’azione della societa’ civile, nelle mobilitazioni dei movimenti, nelle reti di organizzazioni che propongono alternative concrete di cambiamento.

E’ evidente che un referendum, che chiama ad esprimersi una popolazione, e’ di per se stesso un principio ed un esercizio di democrazia. Nel caso di Vicenza potranno votare solo i residenti nel Comune; ma molti altri comuni della provincia si sono mobilitati per organizzare delle votazioni autogestite.

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E’ evidente che sostenere l’impegno della popolazione vicentina per la pace, vuol dire semplicemente sostenere la nostra democrazia, mai come oggi cosi’ fragile e cosi’ sotto attacco. Dall’aggressione alla liberta’ d’informazione, con i tagli dei fondi all’editoria cooperativa previsti dal governo Berlusconi. Conseguentemente piu’ di duecento testate edite da cooperative di giornalisti rischiano di chiudere; mentre non vengono toccati gli oltre trecento milioni di euro di contributi indiretti di cui beneficiano Il Sole 24 Ore, Il Gruppo Espresso, Rcs - Corriere della Sera e Mondadori. All’incarognimento di molti livelli della nostra societa’ diversamente risentiti, caratterizzato da un ostinato abbandonarsi ai propri risentimenti e rancori senza costrutto, che sostanzialmente toglie spazio alla tradizione democratica.

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In questo contesto, la difesa della nostra democrazia non viene tanto da un pezzo del Parlamento, ma da un pezzo del paese (come dimostra Vicenza), che ha opposto al’aggressione berlusconiana dei paletti assai fermi.

Siamo davanti ad una lotta di resistenza, con caratteristiche spiccatamente nonviolente.

Resistere nella fatica quotidiana dei rapporti sociali; resistere nelle mille iniziative concrete in mezzo alla gente tese a creare coscienze critiche, autonome e responsabili; resistere nella ricerca inesausta di una comunicazione libera e liberante; tutto questo si rivela sempre piu’ indispensabile.

Con la consapevolezza, come ha messo in evidenza Vicenza, che la militarizzazione e’ un aspetto dello stesso sistema che porta miseria in altri paesi.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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Numero 595 del primo ottobre 2008



Mercoledì, 01 ottobre 2008