STATO SEMITA EBRAICO e STATO SEMITA PALESTINESE

di Rosario Amico Roxas

Il peggior Occidente guerrafondaio alimenta le divergenze per continuare ad essere l’arbitro ultimo della contesa in Palestina.
I diritti che il pontefice sostiene per il popolo ebraico non possono essere che reciproci, validi anche per i Palestinesi.


Faccio riferimento alla nota pubblicata a commento dell’allocuzione pasquale di S.S. Benedetto XVI a proposito di Israele.

Conosco quell’ambiente per oltre 15 anni vissuti nel mondo arabo-islamico; conoscenza che mi ha permesso di entrare nei meandri di una cultura non facile da comprendere, come non facile è la lingua araba con tutte le sue sottigliezze.

Ho conosciuto palestinesi a Tunisi dove vivevano alla periferia di Ammam Liff, pochi Km. a sud di Tunisi, ospiti del governo tunisino che li aveva ricevuti dopo la strage di Sabra e Shatila.

Ma ho conosciuto anche molti ebrei, sempre in Tunisia, quando venivano in numerosi gruppi nei mesi li giugno, luglio e agosto pe festeggiare una loro ricorrenza a Djerba. Ho incontrato in Palestina Ebrei e Palestinesi che lavorano insieme e insieme hanno manifestato contro il muro della "nuova vergogna".

Se la politica economica e neo-colonialista di un certo occidente abbandonasse i programmi di controllo dei territori, i rapporti tra ebrei e palestinesi diventerebbero pacifici e tendenti alla reciproca collaborazione. Insisto nel dire Ebrei e Palestinesi, perchè si tratta di due popoli accomunati dalla stessa fede nell’unico Dio e dalla discendenza Semita.

Se potessero decidere i due popoli, allontanando i protezionismi interessati di chi vuole mantenere in quell’area l’avanguardia armata dell’Occidente colonialista, i termini della pacificazione si troverebbero in tempi rapidissimi.

Mantenendo l’attuale situazione si inasprirà il perverso circuito involutivo che allontanerà ogni ipotesi di pace e coinvolgerà sempre più l’intera area. Perchè il mondo civile non si rende conto di essere diventato servo sciocco delle prepotenze americane che pretendono di dettare il loro nuovo ordine in quell’area petrolifera ?

Dice Benedetto XVI: "Israele ha il diritto di esistere"; ma anche la Palestina ha il diritto di esistere e nessuno fa nulla per favorire questo antico sogno.

Lo Stato sionista di Israele non trappresenta il popolo ebraico, nè la cultura ebraica, nè la religione ebraica; rappresenta solamente gli interessi logistici degli USA che vogliono in Palestina un’avanguardia armata e minacciosa contro tutti i popoli arabi.

Israele si è fatto occidentale, rinnegando la sua origine semita e medioorientale; si è fatto nemico dei palestinesi per servire il padrone, innescando una spirale di violenza che produce altra violenza.

Dio è amore per il popolo ebraico, così come Dio è amore per il mondo islamico; ma che amore è se esclude qualcuno ?

Gli estremisti islamici che non riconoscono Israele accetterebbero certamente una nazione ebraica, denuclearizzata, fedele solamente alla sua storia, alle sue tradizione, alla sua fede.

La strada da percorrere dipende dall’Europa, quando sarà capace di isolare il militarismo americano e sarà capace di imporre l’uso della politica e della diplomazia al posto dell’uso delle armi.

Israele deve diventare uno STATO SEMITA EBRAICO, confederato con lo STATO SEMITA PALESTINESE; questo il senso della dichiarazione di quanti sostengono che Israele deve scomparire dalla carta geografica; deve scomparire come avanguardia armata del peggior Occidente, per ri-diventare una nazione medioorientale, semita,in pace e in armonia con i fratelli palestinesi-semiti.





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Venerd́, 27 luglio 2007