Appello al mondo civile.

di Renzo coletti.

Vergogna! La prima parola che mi scuote non può che essere Vergogna.
Nessun essere umano degno di tale titolo, può sopportare e tollerare ciò che sta accadendo a Gaza e dintorni. Nessuna mente che non sia ipocrita e insensibile o demente, ha giustificazione per l’immobilismo o il piccolo cenno di dissenso all’azione israeliana e anglo americana. Leggo sulla rivista appelli per molte cose e per il ritrovamento di una dignità ed un’etica politico sociale. Leggo articoli di politici che dovrebbero vergognarsi di aver governato questo paese in modo indegno e hanno la faccia tosta di riproporsi in una nuova versione che è lo stantio e l’ipocrisia più profonda. La parola più usata e abusata, è Pace! Tutti pacifisti, tutti tolleranti, tutti aperti al confronto e tutti ipocriti come coloro a cui si rivolgono. Ciò che chiedo e spero venga compreso, è un impegno preciso e senza possibilità di alternativa. Ribadire quanto sia grave ciò che avvalliamo e tolleriamo con tanta insolente ipocrisia, deve finire: pena la nostra caduta nel profondo di un totalitarismo e governo mondiale criminale. Giornali televisioni e informazione intesa nel modo più ampio, sono qualcosa di osceno e orripilante mai giunto ad un livello così meschino e corrotto. Possibile che vi sia una miopia e un limite emotivo così ristretto che sfiora la catatonia? Come osate mettere piede in un luogo di culto e nominare il nome di Dio? Quale scusante trovare ad un simile crollo della morale sia pubblica che privata? Come può esistere un dialogo con chi ti punta una pistola alla tempia? Come invocare la pace tra due contendenti che hanno ruoli opposti e potenza assolutamente non paragonabile? Oggi invitare alla Pace e al dialogo Israele e Gaza, è come invitare un moribondo a sostenere un confronto contro un mostro sanguinario e perfido. Quanto impiegheremo a comprendere che non è concepibile una tortura di massa e una strage di durata infinita e metodica?? Affamare, assetare, rendere impossibile ogni cura e ogni nascita, può essere opera di una Nazione che si definisce legata ad un credo religioso o principi e valori umani? Quale regime ci sta opprimendo a tal punto da non aver più nessun diritto di parola e critica? Quale perversione ci conduce ad eleggere rappresentanti che finanziano crimini e genocidi di ogni genere e tipo?
Chi ha la faccia tosta di fare un comizio elettorale su dei cumuli di spazzatura e disperazione; dopo essere stato al governo del paese, cosa può garantirci come futuro? Possono dei mercenari e assassini di professione rappresentare un paese che si definisce Democratico e libero? Ancora applausi? Ancora voto? Ancora tolleranza? Ancora indifferenza e crudeltà mentale verso bambini, neonati, madri e padri innocenti? Chi osa parlare di Pace in un contesto di guerra infinita prodotta da un governo criminale e folle? Vittime di stragi ancora impunite, vittime di criminalità organizzata, sudditi imbavagliati dallo strapotere bancario e finanziario internazionale, schiavi del malaffare e del traffico di droga, armi, organi, prostituzione per ogni esigenza contorta e perversa, assopiti dalla tossicità dell’ambiente al limite del collasso planetario, cosa ci occorre ancora per dire basta! Quale funzione hanno le organizzazioni inter-religiose, le organizzazioni pacifiste ed ecologiche, che non sia ipocrisia e fallimento ormai più che sperimentato ed evidente? Morti sul lavoro causate da incuranza, leggi capestro votate e accolte come oggetti preziosi da sindacati al limite del ridicolo e perverso allo stesso tempo; morte per eccesso di lavoro e cottimo, morte per competitività internazionale sleale e non regolamentata, morte per disperazione e suicidi addirittura infantili; non riescono a smuovere le vostre coscienze aride sino a l’inverosimile?
Gaza sta morendo e tu cittadino ben pensante sei l’assassino e complice che sputa sentenze e morali a ogni fatto di cronaca nera, ormai unico nutrimento e informazione per menti incapaci di senso critico e di una minima capacità di analisi.
Cosa chiedo e propongo?
C’è un legame stretto e dialogante tra organizzazioni pacifiste e religiose di ogni credo. Questo può e deve significare una possibile mobilitazione sia organizzata attraverso stampa, sia attraverso canali di ogni tipo. Mobilitazione e piazza sono conseguenti e inevitabili forme di visibilità. C’è solo una novità che propongo: non deve essere una presa di posizione generale e quindi perdente se non avvallante. L’obiettivo deve essere unico e con un colpevole ben preciso e non manlevato da nessuna comprensione ipocrita e fasulla. Questo significa scendere in piazza contro il crimine che Israele e gli anglo americani stanno compiendo in Palestina e poi proseguire con metodo e priorità a seconda della gravità del fatto.
Niente se, nientema, niente però, niente scusanti e comprensioni di comodo.
La guerra sta evolvendo in ogni dove e oggi come ultimo obiettivo sembra indicare l’America latina. Il sistema politico cubano, avrà i suoi limiti e i suoi difetti, ma chi attua un embargo ideologico è peggiore in tutti i sensi a chi lo subisce. Fatevi i conti in tasca. Parlo di conti della serva e non servono lauree in economia. Tra non molto lo stesso cibo e l’acqua saranno un miraggio. Presto il denaro potrebbe non valere che una bolla speculativa che in sostanza è e può scoppiare da un momento all’altro. La libertà potete misurarla con il metro del G8 genovese. La Democrazia con la distruzione dell’Iraq, sia come paese che come territorio. Il futuro ha il volto del Kosovo, territorio tra i più malavitosi del mondo e diretto da ex criminali. Allora?
Ci siete o ci fate?
Questa volta non mi preoccupo neppure di controllare il testo e possibili errori.
Si capisce benissimo e la forma è l’unica cosa che in questo momento mi interessa. Di forma e buonismo di facciata ne ho piene le tasche e la mente.
Bastaaa!!!


Renzo coletti.




Mercoledì, 05 marzo 2008