L’ITALIA PAESE LIBERO DALLE ARMI NUCLEARI

di Tusio De Iuliis

Carissimi compagni e amici,
Dopo le iniziative svolte durante l’estate con la presenza a Pescara di Turi Vaccaro e Alfonso Navarra a seguito della Carovana contro la proliferazione nucleare ed il lancio della campagna "fermiamo chi scherza col fuoco atomico"; l’iniziativa del 6 agosto "per non dimenticare" la prima esplosione atomica si Hiroshima; I film in piazza a Spoltore ed una serata sul riarmo atomico con "Giochi di Guerra", che comunque hanno dimostrato da parte di molti una evidente assenza di sensibilità e attenzione.
Penso che bisogna andare avanti con ottimismo e forte determinazione incontrandoci nei prossimi giorni possiamo contattarci per stabilire e fissare a Pescara un comitato per la raccolta firme: "UN FUTURO SENZA ATOMICHE - LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER DICHIARARE L’ITALIA PAESE LIBERO DALLE ARMI NUCLEARI !"
Ovviamente non mi rivolgo solo alle persone o associazioni in indirizzo ma a tutti quelli sensibili e disponibili.
Tusio De Iuliis

Da "amici della nonviolenza" e’ per noi un imperativo agire con SPIRITO DI VERITA’ essendo la nonviolenza, nella definizione gandhiana, la FORZA DELLA VERITA’ a cui dobbiamo affidarci.
Cercheremo quindi, con i nostri tavolini e le nostre iniziative, di fare capire il piu’ possibile la sostanziale verita’ delle cose.
Il pericolo atomico non e’ un "residuo obsoleto della Guerra Fredda" ma e’ attuale e concreto. L’apparato nucleare si sta integrando sempre di piu’ nell’apparato militare "convenzionale" ed a tal fine vengono ristrutturati strategie, infrastrutture, circuiti operativi, sistemi d’arma.
Questo si sta verificando anche nel nostro Paese, per il quale il problema atomico non e’ riducibile alle "obsolete" B-61 di Ghedi ed Aviano.
Nella campagna comune con altre forze ovviamente abbiamo anche da garantirci un’altra nostra particolarita’ cui non possiamo rinunciare.
Mentre additiamo, giustamente, la pericolosita’ del nucleare in quanto sviluppo estremo della logica del "bastone che ci difende e da’ sicurezza", allo stesso tempo dobbiamo indicare un’alternativa ad essa, che deve convincere la mente ed i cuori per creare unita’ popolare.
Come recita il nostro appello: dobbiamo "contrapporre al concetto strategico della NATO la trasformazione degli armamenti da offensivi a strettamente difensivi in direzione della Difesa Popolare Nonviolenta".
Di qui il testo del volantone che segue, per noi non emendabile in particolare nei passi che denunciano la complessita’ del coinvolgimento nucleare dell’Italia, sicuramente non riducibile alle sole presenze di Ghedi ed Aviano.

Coordinamento FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO
CELL. 349-5211837 EMAIL locosm@tin.it

UN FUTURO SENZA ATOMICHE
FIRMA ANCHE TU LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
PER DICHIARARE L’ITALIA PAESE LIBERO DALLE ARMI NUCLEARI!

Armi nucleari: una minaccia per l’umanità
Oggi il pericolo nucleare è generalmente ignorato. Forse è ancor più grave di quanto non fosse ai tempi della Guerra Fredda: nonostante le riduzioni (quantitative, non qualitative) effettuate negli anni Novanta, rimangono, a quanto ne possiamo sapere, in tutto il pianeta più di 30.000 testate nucleari, sufficienti a distruggerlo per intero non si sa quante volte (siamo nell’ordine di alcune decine). Le potenze, USA e Russia in testa, che posseggono la Bomba sono nove (alcune non ufficialmente); ma almeno una quarantina di stati in pochi anni sarebbero in grado di costruirsi un’atomica. Molti paesi stanno lavorando più o meno sotterraneamente in questa direzione ed il "bazar atomico" prospera almeno quanto il mercato delle armi convenzionali . Il segreto militare, che è caratteristico per tutto ciò che riguarda la "difesa e la sicurezza" così come sono oggi concepite, sul nucleare viene gestito in modo maniacale, contravvenendo ad ogni principio democratico.
Alcuni analisti, inclusi gli autori di un rapporto del Pentagono sull’effetto-serra, considerando l’evoluzione delle proliferazione in atto e la conflittualità scatenata dalla scarsità incombente delle risorse (energia, acqua, cibo), danno per scontata una "piccola" guerra nucleare nei prossimi anni. L’attacco atomico preventivo ormai fa parte delle dottrine ufficiali, recepito anche dalla NATO che oltretutto non ha rinunciato al "first use", e le pubbliche ed esplicite minacce di bombardamenti contro gli "Stati-canaglia" completano un quadro estremamente grave e preoccupante.
Entrato in vigore nel 1970, il Trattato di Non Proliferazione Nucleare puntava allo smantellamento degli arsenali nucleari esistenti e alla rinuncia alle armi atomiche da parte di chi non le possedeva. Ma la sua attuazione è bloccata, se non del tutto pregiudicata; e negli ultimi anni è ripartita la corsa al riarmo nucleare con aspetti che puntano ad ignorarne od aggirarne i vincoli. Oggi, una delle svolte più pericolose è l’intenzione di costruire piccole bombe atomiche (le mini-nukes), cinicamente definite più maneggevoli e facili da usare, con l’obiettivo di utilizzarle sul campo di battaglia, a semplice discrezione delle Autorità Militari : una svolta significativa, che sancisce definitivamente la trasformazione, già avvenuta con la logica del "Primo Colpo" e delle guerre nucleari "di teatro", dell’arma atomica da ’arma da fine del mondo’, utilizzata fondamentalmente a fini di deterrenza, in arma utilizzabile durante una guerra. In questa logica distruttiva rientra anche lo sviluppo degli "scudi antimissile".Pur avendo rimosso e smantellato nel 1991-93 migliaia di armi nucleari dispiegate in Europa, gli Stati Uniti continuano a mantenere centinaia di bombe nucleari nelle basi di diversi paesi europei appartenenti alla Nato, tra cui l’Italia: nel nostro territorio sono dislocate almeno 90 bombe (nelle basi di Ghedi e Aviano), senza contare quelle che con ogni probabilità vengono trasportate dalle navi e dai sommergibili della VI Flotta nei 12 porti ufficialmente a rischio nucleare e le residue ANT che sarebbero stoccate in alcuni depositi.Un futuro senza atomiche, cominciamo subito.
La messa al bando delle armi nucleari è un’aspirazione condivisa da tutta l’umanità. Il diritto internazionale impone di arrivare al disarmo nucleare totale e globale. Molti sono ancora i passi da compiere, ma anche l’Italia può e deve cessare la sua violazione degli accordi internazionali.Per questo lanciamo una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che dichiari l’Italia "Paese libero dalle armi nucleari", come sono già varie aree del pianeta: tutte le Americhe (tranne USA e Canada), il Pacifico Meridionale (Australia e Nuova Zelanda comprese), il Sudest asiatico, l’intera Africa, l’Antartide e anche singoli stati come l’Austria e la Mongolia. Potremo inoltre seguire l’esempio di paesi Nato come la Grecia, l’Islanda, la Danimarca e il Canada, che hanno rimosso le atomiche dal loro territorio senza conseguenze sui trattati internazionali.
In questo modo potremo contribuire anche noi ad avviare una politica internazionale di distensione e di pace, che abbisogna anche di diversi modi di concepire la difesa e la sicurezza. E potremo camminare verso un futuro senza atomiche.


Tusio De Iuliis



Venerd́, 21 settembre 2007