La grande quantità di manifestazioni da parte delle autorità cominciata martedì indica una strana situazione: lo Stato
Brasiliano viene attaccato dallo Stato Brasiliano. Assurdo ? Peró vero ! Il quadro sembra kafkiano, illogico, ma è la pura
realtà : siamo profondamente kafkiani nonostante le alte dosi di tropicalismo ed ibericismo che circolano nelle nostre
vene. La melancolica e brumosa Praga sta qui , in mezzo a tanta esuberanza e solarità.
Una settima dopo la catastrofe dellaereo della TAM, dopo dieci mesi di silenzio, omissioni e dissimulazioni, il governo si
è svegliato. Nellammetere finalmente lesistenza di una "crisi aerea", il presidente Lula mostra chiaramente
lesistenza di un conflitto tra governo e Stato, benché questa crisi sia stata negata per ben 10 mesi dallinsieme delle
istituzioni che controllano, amministrano e proteggono la nazione.
I pronunciamenti e le azioni durante questo black out aereo cercavano di caratterizzare quel drammatico sdoppiamento di
fatti come episodi circostanziali, senza connotati attribuibili al sistema. La rivolta dei controllori del traffico aereo
contro la precarietà delle condizioni di lavoro e di equipaggiamento fu presentata in forma semplicistica come un "fuoco di
indisciplina" da tenere sotto controllo con l applicazione di castighi rigorosi.
Il collasso del trasporto aereo a partire da Natale venne spiegato, formalmente ed ufficialmente, come una convergenza di
condizioni eccezionali, non come una minaccia strutturale.
Uno Stato letargico, inoperante, concentrato quasi esclusivamente nel movimento delle forze politiche che lo sostengono,
non seppe mettersi in stato di allerta, prevenire e neppure assumere il suo compito di difensore degli interessi della
società.
Per lo Stato brasiliano "le persone che vanno in aereo " sono una elite, non meritano una azione emergenziale di grande
portata. La prova sta nel fatto che il PAC (Piano di accelerazione per lo sviluppo) minimizza quello che riguarda il
trasporto aereo e le alternative ferroviarie capaci di sciogliere i punti di strangolamento (come la rotta Rio-S.Paulo ).
Adesso il governo dichiara a grandi lettere, che lo Stato non sa pianificare la crescita ed estrae dalle scartoffie il
progetto magico di un terzo areoporto per lo stato di S. Paulo.
Sia il nostalgico discorso dellex-ministroWaldir Pires, come le parole energiche del nuovo titolare della Difesa, Nelson
Jobin, confermano lincapacità dello Stato nellamministrare, che si annunciava in forma così chiara e inequivoca.
Le successive dichiarazioni del Brigadiere Jorge Kerson Filho, direttore del Cenipa (centro nazionale di investigazione e
prevenzione di incidenti ) subordinato al comandante dellAeronautica, Juniti Saito, sono devastanti e non sono state
smentite. Il martedì ammise che, contrariando la prasse e le convenzioni internazionali, la FAB (Forza Aerea Brasileira)
consegnò alla Polizia Federale le prime conclusioni dellinchiesta circa la collisione del Boeing della GOL con il Legacy.
In altre parole: un alto funzionario del governo – il più qualificato in materia di sicurezza aerea – denuncia lo Stato per
procedere in forma indebita in una tragedia che fin dal principio fu fortemente politicizzata.
Il giovedì, il brigadiere fu ancora più forte nel ricordare, emozionato, (di fronte alla CPI [ Commissione Parlamentare di
Investigazione ] riguardante il Black out aereo ) che il 28 dicembre 2006, nellauge del collasso aereo, dopo la sequenza
di tre incidenti il Cenipa raccomandò una immediata riforma nella principale pista di Congonhas : "Tutto porta a pensare
che avremo un disastro. Dobbiamo prendere qualche decisione drastica... ma non abbiamo potuto evitare quello che abbiamo
previsto".
Il brigadiere non sa se il nuovo ministro, cioè il governo, manterrà in carica un alto funzionario che in maniera tanto
esplicita ha rivelato lapatia e lirresponsabilità dello Stato.
Ciò che importa adesso è che la macchina statale ha ripreso vita e fiducia. E chi può farlo è solo il governo. Basta che
assuma una condotta seria, compatibile con la gravità della situazione (senza barzellette deleterie ), basta che resista
alle soluzioni retoriche (come la consegna della Varig alle "forze del mercato") e soprattutto basta che abbia il
coraggio di difendere lapparato politico dalle sollecitazioni tecniche.
Per salvare lo Stato il governo deve scendere dalle tribune donore e affrontare la realtà. (traduzione di Fausto Marinetti)
Giovedì, 02 agosto 2007
|