Paraguai
La Vittória dell’ ex-vescovo di San Pedro chiude 61 anni di domínio del Partito Colorado, il piú lungo nel mondo.

di FÁBIO VICTOR - INVIATO SPECIALE AD ASSUNZIONE

L’ ex-vescovo cattólico Fernando Lugo, 56, é stato eletto presidente del Paraguai . Con 92 % delle urne scrutinate egli aveva 40,8 % dei voti , contro 30,7 % della candidata governista Blanca Ovelar e 21,9 % del generale riformato Lino Oviedo.
Blanca e Oviedo, cosí come il presidente Nicanor Duarte, hanno riconosciuto la sconfitta poche ore dopo che Lugo fece la sua dichiarazione come vincitore " , disse l’ex-vescovo ai correligionari che stavano invadendo il suo Quartier Generale di campagna all’inizio della notte.
Piú tardi, al centro della capitale, davanti ad una moltitudine riunita nel Panteon degli Eroi nello stesso posto dove nel 1989 il popolo naveva commemorato la caduta della dittatura durata 35 anni, di Alfredo Stroessner, egli affermó : "Il Paraguai non sará piú ricordato solo come il paese della corruzione. Voi siete i testimoni del 20 aprile 2008".


L ’esito di Lugo, eletto per l’APC ( Alleanza Patriottica per il Cambiamento ), una ampia coalizione di partiti di diverese tendenze, segna la fine ai 61 anni di potere del Partito Colorado ,la piú lunga egemonia di un partito politico nei tempi attuali nel mondo.
Significa anche un nuovo trionfo di un candidato di proposte della sinistra nell’America del Sud. Tra i principali paesi del continente, solo la Colombia ed il Perú possiedono governi ideologicamente conservatori.
Quando i primi risultati hanno indicato la vittoria dell’opposizione, migliaia di persone sono uscite nelle vie della capitale promuovendo una grande festa, abbracciandosi e cantando: "Si sente , si sente , Lugo Presidente " e " Un Popolo unito giammai sará vinto " . "Per il paraguaiano onesto che lavora duro tutti i giorni questo è un grande giorno. I nostri compatrioti sono stati obbligati a fuggire all’estero, perché questo partito governava il paese come se fosse il suo cortile di casa. Io mi sento realizzata". É la vibrazione di America Perez de Palacios, 66, che danza, portando una bandiera del movimento sociale Tekojoja.
Dopo le parole iniziali, e prima di fare il discorso al popolo, Lugo, che prenderà possesso in Agosto, dichiaró alla stampa, riferendosi agli sconfitti: "Siamo convinti che questo paese ha il diritto di avere condizioni di vita migliori. Faccio uno speciale invito a tutta la classe politica paraguaiana ed a tutti senza eccezzione, inclusi quelli che non condividono i nostri ideali, a credere in questo paese che fu grande e che con noi, tutti assieme, ritornerá ad essere grande."
Fin dalla chiusura delle urne alle 17.00, giá si profilava la vittoria di Lugo. In 5 preliminari di bocca di urna, l’ex-vescovo, che era sempre stato davanti in tutta la campagna politica, stava vincendo Bianca.


Votazione tranquilla.

La paura di frode elettorale che dominó il rettilineo finale della campagna elettorale riappave, peró con meno forza, ieri. La Trasparenza Internazionale denunció compra di voti ed intimidazione da parte dei dirigenti del "colorado ". La missione degli Osservatori della Organizzazioine degli Stati Americani (OEA ), peró, definí i casi come "totalmente isolati" e celebró il clima di tranquillitá che ha segnato le votazioni.
Dando un segnale di mancanza di controllo e di divisione interna del partito, gli aderenti del "colorado " hanno vissuto una guerra intestina verbale durante la giornata, scoppiata all’annuncio della dichiarazione del candidato sconfitto nelle primarie, Luis Castiglioni, il quale ha affermato che il partito starebbe soffrendo una "grave infezione " e che lui la curerà.
Nell’ora del voto, alle 7.10 locali, in una scuola di Lambaré, cittá in cui vive, nella regione della Grande Assunzione, Lugo era accompagnato dal candidato a vice , Federico Franco, dal frate domenicano brasiliano Frei Betto e dalla argentina Hebe de Bonafini, leader "de las Madres de la Plaza de Mayo" . Dopo ha partecipato alla messa.
Una volta eletto, Lugo dovrá fare i conti con la sua ereditá religiosa. Ha rinunciato alla diocesi di S. Pedro nel 2005 ed al sacerdozio alla fine del 2006. La prima fu accetta dal Vaticano, ma la seconda no. Sospeso "a divinis " dalla Santa Sede, non puó esercitare il sacerdozio, ma, per la Chiesa Cattolica , egli é ancora vescovo sottoposto all’autoritá papale.

La vita politica del presidente eletto del Paraguai Fernando Lugo è iniziata in Equador 1977nel. Appena ordinato sacerdote si trasferí in Equador per lavorare come missionario. Cominció a prendere contatto con la Teologia della Liberazione, corrente che difende il ruolo combattivo della Chiesa contro le disuguaglianze sociali. Lì ha conosciuto un pilastro della Teologia della Liberazione nell’America Latina, l’equatoriano Leonidas Proaño (1910-88), che diventerá un punto di riferimento per colui che oggi é il presidente eletto del Paraguai ed é ugualmente ammirato dall’equatoriano Rafael Correa.
Nato 56 anni fa’ (compirá 57 anni il 30 maggio) a S. Pedro del Paraná circoscrizione (Stato) di Itapuá, 400 km. a sud di Assunzione, Fernando Armindo Lugo Mendez visse l’infanzia in Encarnación, a 40 km. da lí. Nel 1971, entró in Noviziato presso i Missionári del Verbo Divino, dove, nel 1976 pronunciò i voti perpetui e la consacrazione definiutiva a Dio. L’anno dopo si diplomó in Scienze Religiose all’Universitá Cattolica di Assunzione e fu nordinato sacerdote.
Al suo ritorno in Paraguai nel 1982, fu professore nel seminario dove era cresciuto. Nel 1983 a Roma ottenne la licenza in Sociologia, con la specializzazione in "Dottrina Sociale della Chiesa ", presso l ’Universitá Gregoriana. Ritornó al suo paese nel 1987. Fu professore di Teologia ed occupó incarichi nella Conferenza Episcopale Paraguaia e nel Celam (Consiglio Episcopale Latino-Americano).
Nel 1994 fu ordinato vescovo della diocesi di S. Pedro, la piú grande ed allo stesso tempo una delle piú povere circoscrizioni del Paraguai. Qui, dove ha lavorato per 11 anni, si è fatto conoscere a livello nazionale per il suo coinvolgimento nel movimento dei contadini e nei movimenti sociali.
Per attriti con la Chiesa e per il bisogno di spazi politici piú effettivi per far valere le sue idee, rinunció alla diocesi all’inizio del 2005. Alla fine del 2006, quando già era al comando del movimento contro il presidente Nicanor Duarte, rinunció al sacerdozio.
Siccome Lugo non é sposato, chi dovrá occupare il posto di "prima donna " sará la sua sorella Mercedes.
In una intervista recente, interrogato se era stato fedele al celibato, rispose evasivamente : " Non esiste celibato perfetto ."
Lugo non ha mai usato cravatte. Normalmente usa sandali, per problemi di circolazione - é affetto da varici e nel 2004 soffrí 5 trombosi - e si veste con camicie tipiche paraguaiane.

"La mia candidatura rappresenta la maggioranza del paese ed il mio modo di vestire é definito in relazione a questo. Credo di poter mantenere lo stesso stile, perché ho imparato nella Chiesa che non si deve giudicare secondo dalle apparenze." (FV)



Giovedì, 24 aprile 2008