Brasile - Lula e i militari
LA nuova destra

di Emir Sader

Quando Lula vinse nel 2002, mi sono trasformato in un piagnucolone. Era sufficiente che apparisse la faccia di Lula alla TV ed io piangevo. Venne a Belo Horizonte; mi trovavo in centro ed udii le sirene. E piansi, proprio lì, in strada e quando passò sono rimasto in stato di estasi. Giunse il giorno della consegna del potere e le lacrime continuavano a lavare la faccia e l’anima.
Due giorni dopo ritornai alla vita normale. Passarono alcune settimane ed io quasi piangevo di nuovo, ma era di rabbia.
E la rabbia mi prese completamente fino a quando compresi, che Lula non ci aveva ingannati. E’ che io e molti altri non crediamo in quella sua Lettera ai Brasiliani, perché è solo una forma per contenere la reazione della Destra al suo successo elettorale.
Dopo aver pensato questo, sono andato oltre: e se Lula avesse stracciato la "Lettera ai Brasiliani" e avesse dato una banana al FMI, rovesciasse la tavola e tentasse di cambiare tutto?
Mi resi conto che Lula non sarebbe sopravvissuto per molto tempo, perché la Globo & Cia, approfitterebbero della conseguente ed immediata svalutazione della Borsa, più l’aumento del "Rischio Brasile", la rivolta degli imprenditori, ecc. ecc.
Allora risolsi di dare i tempi supplementari a Lula, fino al secondo anno del suo mandato, comprendendo che aveva bisogno di tempo per prendere misure coerenti con la nostra lotta. Terminò il secondo anno e niente di nuovo. Con tutta quella ondata di corruzione, l’adrenalina cominciò a salire di nuovo. Arrivai a pensare di appoggiare Heloiosa Helena (= candidata alla presidenza della Repubblica nelle ultime elezioni; prima era del partito di Lula, ma poi si staccò per divergenze politiche), fino a poco tempo prima dell’elezione .
Allora cominciai ad osservare ciò che stava capitando nella TV Globo. Essa mai aveva divulgato candidature di media proiezione . D’improvviso, ogni giorno, apriva la lista dei presidenziabili con
l’Eymael. Heloisa Helena divenne l’attrazione del Giornale Nazionale, proprio lei, che la Globo aveva tutti i motivi per detestarla? Accanto a ciò, la lotta sistematica contro Lula , mostrando ogni giorno le prove della corruzione e chiedendo da dove venivano i soldi (= riferimento ai fatti di quei giorni, quando si scoprì una gran quantità di soldi per i fans politici di Lula). I tele- romanzi erano pieni di personaggi, reclamando la mancanza di impiego e la decrescita del paese.
Aprii bene gli occhi. Se la Globo e i media principali erano così impegnati nel liquidare Lula, é perché lui non era poi un diavolo così brutto come veniva descritto.
Subito, senza troppa divulgazione, cominciarono ad apparire i primi risultati del governo Lula, con il ritorno dei posti di lavoro, l’aumento delle esportazioni ed altri dettagli mai visti prima.
Terminai facendo tutto quello che potevo per la rielezione di Lula.
E, partendo da lì, analizzo quanto segue: Lula è prigioniero di un sistema di potere, o meglio, lui finge di esserlo. Sa che non può fare quello che vorrebbe ma va fin dove si può andare. E’ la vecchia storia di "togliere gli anelli, ma rimanere con le dita".
Penso che lui sta facendo con la destra quello che fece con l’estrema sinistra del PT. Questa voleva usarlo. Lui, però, con astuzia finse di lasciarsi usare, ma ottenne di svincolarsi dalla Sinistra malata ed estremista. Attualmente finge di essere prigioniero della Destra.
E si apre il cammino a martellate, per mezzo di una economia che non è quella sognata da noi, ma, nel frattempo, presenta risultati molto positivi per quanto si riferisce a posti di lavoro, crescita e aiuti sociali. La realtà è che siamo usciti da una crisi che sembrava non avere soluzione. Le persone scendono in strada e vedono questo: prima le porte erano chiuse con la scritta "affittasi" per mesi o addirittura per anni di seguito. Sono scomparse ed al loro posto ci sono iniziative imprenditoriali d’ogni tipo.
Osservo il supermercato, locale molto frequentato da mamme e papà. Prima c’era una grande tranquillità. Oggi ci sono file rumorose, perché ci sono più compratori e più consumi.
Perciò continuo con la nostalgia di ciò che non esiste, di quel PT, di quel Lula che cambierebbero tutto come io mi aspettavo. Però sono cosciente che non sempre tutto avviene come lo desideriamo noi. E che arrivare alla Presidenza non significa conquistare il Potere .
Il POTERE , ah ! il POTERE !
Adesso una cosa è certa: gli addetti alla comunicazione di Lula furono sempre e continuano ad essere una frana. Neppure Franklin Martins ha cambiato nulla , anzi al contrario....! Penso che qui ci sia qualcuno, che sta guadagnando la sua mazzetta...


(Traduzione di Fausto Marinetti)

Sabato, 04 agosto 2007