Mass media
Barnard, Report, la RAI e la censura

di Giovanni Sarubbi

ABBIAMO ricevuto da Paolo Barnard, noto giornalista, una sua lettera nella quale denuncia azioni di censura legali nei suoi confronti per alcuni servizi da lui realizzati ai tempi della sua partecipazione alla trasmissione Report. Le azioni giudiziarie sono la spada di damocle che pesa su ogni giornalista, soprattutto di quelli cosiddetti di "inchiesta". Nella lettera che è possibile leggere sul sito http://www.criticamente.it/News-article-sid-3587-topic-4.html, Barnard fa delle precise accuse nei confronti della RAI e della conduttrice di Report. Ovviamente noi non siamo assolutamente in grado di dare o meno ragione a Barnard su quello che lui afferma. Essendoci un processo in corso deciderà un giudice.
Di solito, per ovvi motivi precauzionali, noi ci teniamo fuori dalle dispute legali che esulano dagli scopi di un sito come questo che si propone di far dialogare le persone. E quando c’è di mezzo un tribunale è come se si fosse in guerra (non a caso il linguaggio che si usa in tali casi è simile a quello per i conflitti armati) e noi siamo per la pace e per la risoluzione di tutti i conflitti im maniera non violenta.
Per quello che ci riguarda oltre ai tabaccai, perchè non fumiamo, potrebbero scomparire senza provocarci alcun patema d’animo, tutti gli studi legali e i palazzi di giustizia.
Riteniamo che le persone devono ritrovare la capacità di confrontarsi a viso aperto e trovare le soluzioni migliori per risolvere tutte le contraddizioni che si producono a livello personale e sociale.
E la vicenda di cui parla Barnard conferma in definitiva questa nostra linea editoriale che è quella di una ricerca costante del dialogo e del confronto aperto anche sui temi più spinosi e controversi.
Auguriamo quindi al valido giornalista Paolo Barnard di poter risolvere nel modo migliore possibile la sua vicenda personale e all’informazione nel suo complesso di liberarsi di tutto ciò che può limitarne l’attività nell’esclusivo interesse dei cittadini che hanno diritto ad una stampa libera.



Marted́, 12 febbraio 2008