Lettera
Terribile per chi?

di Miriam Della Croce

Caro direttore, credo che mai come in questo periodo, perlomeno nel nostro Paese, ognuno dà alle parole il significato che crede, facendo sì che la comunicazione diventi difficoltosa e talvolta impossibile. I medici (tutti) ci informano che il corpo di una persona in stato vegetativo, come quello di Eluana Englaro, è privo di pensiero, di coscienza e di sensibilità. Il che significa che non può, nella maniera più assoluta provare piacere o dolore. Il cardinale Barragan però afferma, come molte altre persone, che "sospendere idratazione e alimentazione in un paziente in stato vegetativo peggiora il suo stato, e la terribile morte per fame e per sete è una mostruosità disumana e un assassinio". Ora, come può un corpo in stato vegetativo subire una morte "terribile"? Terribile per chi? Per quel corpo insensibile, oppure per il cardinale e per coloro che ascoltano le sue parole? Che senso hanno parole come "fame" e "sete", riferite ad un corpo che non prova né fame né sete? Non si vuole apposta suggerire l’idea che quel corpo possa soffrire, sentire dolore? Infine: se possiamo definire con disinvoltura "mostruosità disumana, assassinio" la sospensione delle "cure" per il corpo di Eluana, a quali termini dobbiamo ricorrere per definire, tanto per fare un esempio, la morte per lapidazione di una ragazzina dopo che è stata violentata?

Miriam Della Croce



Martedì, 11 novembre 2008