“Una vita a destra, da delfino di Almirante alla Farnesina.”
E’ questo il titolo odierno di uno degli articoli apparsi su “Il Giornale” dell’1 febbraio 2008; un articolo che non trae spunto da nessuna particolare motivazione, e appare solo come un premio che il giornale del cavaliere riconosce a Fini, per avere indicato la fine del “tridente”, quell’attacco a tre punte che caratterizzò le ultime elezioni nazionali, per accogliere a piene mani la leadership unica di Berlusconi.
Nel lontano 1972 fui consigliere comunale di San Cataldo con MSI, affascinato dalla politica sociale propugnata da Almirante. Mi dimisi dal partito dopo un anno per divergenze con il segretario federale il quale pretendeva dal sottoscritto una azione di opposizione (il mio voto risultava spessissimo determinante), anche contro gli interessi della cittadinanza. Fu in quel periodo che frequentai lo stesso Almirante: quando veniva a Caltanissetta all’hotel Mazzone, entrava dall’ingresso principale per uscire da quello secondario, dove eravamo ad attenderlo alcuni amici (tutti poi fuorusciti dal MSI) ; si andava in una mia proprietà di campagna per banchettare e discutere. Lo accompagnava sempre la moglie donna Assunta Stramandinoli, già vedova De Medici, donna di grandissima intelligenza e di raffinata classe. Quando mi dimisi dal MSI con le motivazioni ben descritte (che anticipavano le successive risoluzioni verso un partito democratico) venne in Sicilia lo stesso Almirante, ci incontrammo a Palermo, per convincermi al ripensamento, ma non c’era alcuna possibilità di convivenza con il gruppo dominante che ancora inneggiava alla repubblica sociale e alle leggi razziali; fu molto insistente anche donna Assunta, la quale prevedeva i mutamenti che sarebbero arrivati, dei quali fu in gran parte ispiratrice.
Donna Assunta fu veramente la first lady del partito e sapeva impersonare quel ruolo, con intelligenza e con un tocco di antica nobiltà che emergeva dal suo comportamento.
Ora il posto di first lady che fu di donna Assunta lo ha preso Elisabetta Tulliani.

Rosario Amico Roxas