Lettera
Scuola e Precariato storico: Proposta programmatica per il PD

di Maria Zammitti

Il precariato nella scuola non è un fenomeno nuovo. Basta leggere “il quaderno di scuolanostra sul precariato” http://www.scuolanostra.it/archivio/quaderni/Quaderno_1.pdf , per rendersi conto della sua dimensione quarantennale.
La situazione del precariato scolastico resta drammatica: le cifre parlano di 280.000 iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento.
Il sistema scuola è il primo a perderci quando permette la precarizzazione della sua componente più sensibile con uno spreco drammatico di risorse umane.
Gli insegnanti precari hanno bisogno di un lavoro stabile e sicuro per poter programmare il loro futuro. Proviamo a metterci nei panni di chi da 15 o 20 anni fa di “mestiere” il precario e dove lo fa? Nel settore più delicato, quello dell’Istruzione, dove si dovrebbero formare le nuove generazioni e dunque la nuova classe dirigente.
Ma sembra possibile e/o umanamente accettabile? Il precario non riesce a fare progetti di nessun tipo e quando li fa ne paga care le conseguenze, poiché ogni anno è un enigma, poi magari arriva l’agognato contratto dal 1 settembre al 30 giugno, ogni anno appeso ad un filo.
Si tratta, badiamo bene, nella grande maggioranza di persone che hanno un’età compresa tra i 35 e 50 anni, che hanno studiato per una vita e si sono abilitati all’insegnamento.
Dice Walter Veltroni: “… Una scuola che promuova le passioni e gli interessi dei ragazzi” http://www.ulivo.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=47281 .

Ma questa scuola desiderata non può rinunciare a fornire tutele e garanzie adeguate agli insegnanti che hanno messo in gioco se stessi, la propria esistenza e il futuro dei propri figli (se, per qualche errore di prospettiva, si sono anche formati una famiglia)!
Le famiglie hanno bisogno di una scuola di qualità per i loro figli, attualmente costretti a frequenti ed improduttivi "balletti" di insegnanti in spregio a qualsiasi forma di continuità didattica, essenziale per un processo complesso come quello dell’ apprendimento.
Per affrontare e risolvere il problema del precariato nella scuola chiediamo:

1) NESSUN TAGLIO AGLI ORGANICI ED AI FINANZIAMENTI DELLE SCUOLE Una scuola che sia veramente di qualità non può prescindere da organici e finanziamenti adeguati: i tagli sono accettabili e desiderabili dove sono presenti evidenti sacche di spreco e inefficienza, non si può tagliare sulle spese di funzionamento, né si può pensare di risparmiare aumentando il numero di alunni per classe, soprattutto se si tiene conto anche della crescente disomogeneità degli alunni (bambini stranieri, bambini adottati in età scolare, bambini diversamente abili, ecc. ecc.); tutto ciò richiede sempre più interventi individualizzati, che mal si conciliano con un elevato numero di alunni per classe, ma soprattutto impone l’impiego di risorse umane fresche, formate e non precarizzate.

2) IMMISSIONE IN RUOLO DI TUTTI I PRECARI PRESENTI NELLA GRADUATORIA AD ESAURIMENTO CON UN PIANO PLURIENNALE DI ASSUNZIONI E’ necessario portare a termine il piano triennale di 150000 immissioni in ruolo per poi prevedere un successivo piano di assunzioni che esaurisca definitivamente le GE.

3) LE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO SOLO AI PRECARI E’ necessario cancellare i docenti a tempo indeterminato dalle Graduatorie ad Esaurimento.
Le attuali graduatorie sono piene di docenti non precari (oltre a quelli di ruolo anche quelli delle private titolari di un contratto a tempo indeterminato), che stazionano in gran parte in prima fascia senza possibilità di essere superati da precari in servizio da anni.
Si otterrebbero così due risultati:
1) Si avrebbe la certezza che tutte le immissioni in ruolo future siano destinate a docenti effettivamente precari
2) Si renderebbero gestibili le Graduatorie ad Esaurimento riducendone il numero di iscritti 3) In alternativa i docenti a tempo indeterminato dovranno essere collocati in coda alle graduatorie.

4) RIDUZIONE DELLA MOBILITA’
E’ assolutamente necessaria una forte riduzione della mobilità dei docenti di ruolo.
I passaggi di ruolo avvengono tutti nella stessa direzione, dalle scuole materne, elementari a quelle superiori, dove è maggiormente diffuso il precariato storico, con docenti di 45, 50 anni ancora precari.
Pur riconoscendo il diritto alla mobilità dei docenti di ruolo, non si può negare che l’ attuale mobilità condanna i docenti delle secondarie ad un precariato lunghissimo ed intollerabile. Anche in questo caso sarebbe opportuno che tale mobilità avvenga dopo l’assegnazione dei posti al personale precario.

5) PARITA’ DI DIRITTI E DOVERI TRA PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO E PERSONALE A TEMPO DETERMINATO Ad una perfetta parità di doveri, non corrisponde una uguale parità di diritti: i docenti precari sono penalizzati per quanto riguarda permessi, ferie, malattie.
Scandalosa appare inoltre la mancanza di scatti stipendiali di carriera per docenti con anni di precariato alle spalle che si ritrovano con uno stipendio uguale a quello di un neoassunto E’ necessaria quindi la TOTALE equiparazione dei diritti tra personale precario e di ruolo, vista l’attuale parità di doveri.
Oltretutto, in seguito ad una sentenza della Corte Europea la Flcgil sta lanciando una vertenza nazionale proprio su questo argomento

6) TUTTI GLI SPEZZONI ORARIO ASSEGNATI AI PRECARI Il regolamento delle supplenze affida gli spezzoni orario sotto le 7 ore a personale già in servizio nella scuola.
Quindi aumentano le spese per l’amministrazione, visto che gli spezzoni devono essere retribuiti in base allo stipendio percepito, e molti precari restano disoccupati. Chiunque può accertarsi dell’aggravio di spesa per il bilancio dello Stato, in cosa contrario siamo disponibili a rivedere la proposta.

7) UN NUOVO SISTEMA DI RECLUTAMENTO CHE PROIBISCA QUALSIASI FORMA DI CHIAMATA DIRETTA CLIENTELARE E NEPOTISTICA Nella finanziaria, a proposito del reclutamento degli insegnanti, si parla di "valutazione degli esiti dell’attività didattica al termine della formazione in servizio", frase ambigua che potrebbe aprire uno spiraglio alla chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi: il reclutamento degli insegnanti deve essere effettuato con procedure concorsuali pubbliche, che garantiscano imparzialità, legalità ed efficacia, come del resto previsto dalla Costituzione.

Per aderire al documento è possibile andare in questa pagina
http://www.costituentedemocratica.net/sito/page.php?27



Martedì, 22 aprile 2008