Lettera
Strana compassione

di Elisa Merlo

Ancora su Annamaria Franzoni


Gentile direttore, Piero Sansonetti, su Liberazione (ed. sera 27 maggio) parla di un suo "forte sentimento di compassione per la signora Franzoni che entrava in carcere piangente". Non si comprende come la compassione ed anche il rispetto verso un piccolissimo bimbo massacrato, possa permettere ad un tempo di avere compassione per una madre che piange, ora che entra in carcere, ma non restò schiacciata dall’immane tragedia, ed era capace di sorridere, di concedere interviste, di pensare a concepire un altro figlio pochissimo tempo dopo la disgrazia. Bisogna essere più buoni di Gesù Cristo. Il Signore, infatti, aveva compassione dei derelitti, dei poveri, dei diseredati, si sacrificò per la salvezza dell’umanità, ma non era tanto tenero verso i peccatori che non mostravano pentimento. Scrive ancora Sansonetti: "Non proviamo la minima vergogna a dire qualche parola a favore di chiunque stia in carcere, anche Anna Maria Franzoni". Una cosa è parlare a favore di tutti i carcerati, altra cosa è parlare a favore di un carcerato in particolare. Sansonetti sarebbe stato più credibile se avesse proposto in passato la grazia per altre madri finite in carcere, che magari non avevano soldi da spendere, e noti avvocati pronti a difenderle.

Elisa Merlo



Mercoledì, 28 maggio 2008