lettera
E’ solo il principio che conta

di Elisa Merlo

Gentile signora Lucia Annunziata, non so se irritarmi un pochino o metteremi a ridere. Io capisco i tagli per ragioni di spazio, ma questo non è un taglio, è uno scempio, un’amputazione, una manipolazione...un’offesa a chi l’ha scritta. Esagerata? Sì, un po’ esagerata, lo so, però la prossima volta non si faccia prendere da simili tentazioni: tagli tutto completamente; cestini. E’ preferibile.
Un caro saluto
Elisa Merlo


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La Stampa 26 luglio 2008:
Eluana prigioniera di un incubo
Ho sognato di essere sveglia e di non potermi muovere, completamente paralizzata. Prigioniera in una statua di carne e ossa. Un incubo angoscioso della durata di pochi attimi. Se Eluana avesse coscienza, il suo sarebbe un incubo infinito, e davvero sarebbe un dovere porvi fine. Ciò che mi sconcerta in chi è contrario alla sospensione dell’alimentazione è che non pensa a queste cose, non pensa a lei. Ha nella mente, non nel cuore, un principio.
ELISA MERLO
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Ed ecco il testo originale:
Gentile direttore, mi è capitato alle volte di sognare d’essere sveglia e di non potermi muovere, completamente paralizzata. Prigioniera in una sorta di statua di carne ed ossa, senza la minima possibilità di comunicare col mondo esterno. Un incubo angoscioso della durata di pochi attimi. Se Eluana Englaro avesse coscienza, il suo sarebbe un incubo infinito, e davvero sarebbe un dovere porvi fine. Ma Eluana, essendo in stato vegetativo, non soffre, non sente nulla, non ha coscienza, e quindi farla morire definitivamente, oppure tenerla in vita, non dovrebbe avere nessuna importanza: per il suo corpo la durata della vita non ha senso. Nessuno può onestamente affermare che agire in un modo o in un altro è per il bene di Eluana. Per Eluana in quello stato, il bene e il male non hanno senso. Però della memoria di Eluana, della sua esistenza passata, della sua relazione con le persone che le sono state vicine, non si può non tener conto. Ciò che mi sconcerta e mi addolora in coloro che sono contrari alla sospensione dell’alimentazione, soprattutto negli uomini di chiesa, è che non pensano assolutamente a queste cose; non pensano ad Eluana, alla persona Eluana, alle persone che l’hanno conosciuta ed amata. Hanno nella mente (non nel cuore) un principio. Principio che ha la stessa funzione del paraocchi per il cavallo: obbliga ad una visione parziale delle cose. Ed anche se Eluana si trovasse nell’incubo sopra descritto, se soffrisse indicibilmente, sarebbe l’identica cosa. Per loro è solo il principio che conta.

Elisa Merlo



Sabato, 26 luglio 2008