Lettera
Scambio di mail con Famiglia Cristiana

di Veronica Tussi

Lettera inviata alla direzione di Famiglia Cristiana il 5 marzo 2008

Il grande miracolo e la storia
Gentile direttore, su "Il Giornale" del 29 febbraio è apparso un articolo che parla di un manoscritto, riemerso recentemente, nel quale Pio XII affermava con sicurezza d’aver assistito al fenomeno del "sole danzante" mentre passeggiava nei giardini vaticani. L’articolo riporta anche la testimonianza del giornalista M. Avelino di Almeida, inviato del quotidiano "O Seculo", riguardo al fenomeno che si verificò il 13 ottobre 1917 a Fatima. La visione di Pio XII risale al 1950. Vorrei ricordare una notizia non riportata da "Il Giornale". Il fenomeno del "sole danzante", considerato, il 13 ottobre 1917, grande prodigio divino ebbe a ripetersi il giorno dopo, 14 ottobre, con le stesse condizioni climatiche, senza che nessuno gridasse nuovamente al miracolo (le parole in corsivo sono tratte da: Historia de Portugal del noto storico A.H. de Oliveira Marques, Palas Editores, Lisboa, 1981, pag. 342). E vorrei anche ricordare che quel 13 ottobre 1917, molta gente delusa dal miracolo poco evangelico e aspettando ben altro dalla Madonna, chiedeva a Lucia: “Ed il miracolo? Il grande miracolo promesso?”. E la piccola veggente: "Cosa volete di più? Oggi finisce la guerra; i soldati tornano a casa. C’è forse miracolo più grande?" (cf Luigi Gonzaga da Fonseca, Le meraviglie di Fatima, Edizioni San Paolo). Ma la guerra, assieme alla fame e alla spagnola, continuò ancora per un bel pezzo a mietere vittime. Fu la Signora di Fatima a dire il falso, oppure la piccola veggente?
Veronica Tussi

Risposta del 13 marzo
Gent.ma Signora Tussi,
le allego la risposta del nostro teologo al suo quesito del 5 Marzo scorso.La ringraziamo per l’attenzione che ci ha riservato e cogliamo l’occasione per farle i nostri più cari auguri per una Felice Pasqua.
Cordialmente
Elena Rivolta
Segreteria Direzione Famiglia Cristiana

Allegato
Gent.ma Signora, il suo cortese scritto è stata girato dalla direzione FC alla propria rubrica “Il teologo” per una risposta. Quanto da lei inviato, a proposito di visioni da parte di papa Pio XII, potrebbe trovare un suo riscontro nell’affermazione, riportata, dall’Osservatore Romano dell’epoca, e raccolta nella celebre espressione “Vidi Dominum”. Se è nelle sue possibilità, cerchi di consultare tale giornale del Vaticano, nei giorni della morte di papa Pacelli E forse potrà raccogliere dati significativi a quanto lei ha reperito nell’ormai densa bibliografia, anche recentissima sulle Apparizioni a Fatima e su I segreti di Fatima Soprattutto in quei particolari che hanno destato in lei inquieti interrogativi ed un certo disagio spirituale. Una verità, non giornalistica, del tutto lei la potrebbe avere consultando l’Archivio Storico del Vaticano.
La saluto molto cordialmente. Il teologo

Replica di Veronica Tussi
Gentile signora Rivolta, la ringrazio per la cortese comunicazione, però credo che il mio scritto, intitolato "Il grande miracolo e la storia", non sia stato ben compreso dal vostro teologo. Io mi sono limitata a riportare le affermazioni di un noto storico portoghese. Non nego che il fenomeno sia avvenuto, però il fatto che non possiamo spiegarci scientificamente un fenomeno, non ci autorizza ad attribuirlo ora a Dio ora al diavolo, secondo le circostanze. L’autore da me citato, che non era un giornalista, ma uno storico serio, riferisce anche che il 10 maggio 1917, vale a dire tre giorni prima che la Madonna apparisse ai tre pastorelli di Fátima, si diffuse la notizia di un’apparizione ad un pastorello nel villaggio di Barral, con un dialogo tra il piccolo veggente e la Vergine, molto simile ai dialoghi di Fatima. Evidentemente si trattava di una Madonna meno importante di Nostra Signora di Fátima...
Vorrei permettermi però, se non oso troppo, di consigliare sia a lei sia all’illustre teologo, la lettura di un libro che si trova (almeno così mi ebbe a dire tempo fa GianPaolo Salvini) nella biblioteca de "La civiltà cattolica" in via di Porta Pinciana 1 a Roma. Ma forse si trova ancora anche in qualche libreria. Si tratta de "Il quarto segreto di Fatima" (titolo copiato poi senza autorizzazione da Antonio Socci) di Renato Pierri. L’autore dimostra, alla luce del Vangelo e della ragione, l’assoluta inconsistenza e delle apparizioni di Fatima e del famoso segreto.
Riguardo all’argomento in questione, riporto una bella lettera di questo autore pubblicata tempo dal Corriere della Sera e da Affari Italiani.


Affari Italiani 1 giugno 2007; Corriere della Sera 5 giugno; con i rispettivi titoli:

Una Madonna diversa dal Figlio
Fatima. I messaggi di Dio

Gentile direttore, ancora una trasmissione di Bruno Vespa, dedicata a Fátima. Questa volta però non c’era neppure l’ateo di turno. C’era Paola Rivetta che ha detto d’essere stata a Fátima, e che era "tutto molto bello". E c’era Andreotti, e Giuseppe De Carli, e Marco Politi, l’unico che ha provato a fare qualche timida obiezione. Dominava, in collegamento, la porpora di Tarcisio Bertone, che ha mostrato la lettera di Lucia, contenente il terzo segreto. E Vespa, abituato a parlare per ore e ore di Cogne, di Rignano e di Marsciano, si è detto commosso per aver visto per la prima volta quel documento e quella "scrittura elegante". Ignorava forse che quella lettera è stata riprodotta fedelmente e data alle stampe nel 2000 (cf Il messaggio di Fátima - Elledici).
Una trasmissione come sempre a senso unico. Non c’era nessuno che potesse dire al cardinale che segreti sono faccende umane e non divine. Ciò che viene da Dio, può essere inaccessibile per la mente degli uomini, e può essere incomprensibile per chi non è disposto all’ascolto, ma assolutamente non può costituire un segreto.
Diceva Gesù: “Per questo parlo loro in parabole, perché vedendo non vedono; udendo non odono né comprendono”. (Mt 13, 13). Era velata, per alcuni, la verità, ma non era segreta. Velata per chi aveva il “cuore indurito”. Qualsiasi rivelazione divina, per sua natura, non può essere segreta; è sempre rivolta a tutti gli uomini, senza discriminazioni da parte di Dio. Le discriminazioni, le fanno gli uomini. Il segreto appartiene alle tenebre, non alla luce. I segreti mal si conciliano con l’amore, poiché dividono gli uomini, non li uniscono. Dove ci sono segreti, non c’è comunione.
La bianca Signora avrebbe disposto di non rivelare a nessuno i discorsi e le visioni di cui gratificava i suoi piccoli martiri; poi avrebbe dato a Lucia il permesso di rivelare alcune cose a tutti, ed altre non a “tutte le genti”, ma solo a qualcuno. Gesù disse agli apostoli: “Andate, dunque, e ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo”. (Mt 28, 19.20). Tutte le genti, quindi, senza segreti per nessuno.
Il fatto, poi, che la Madonna, la saggia donna delle nozze di Cana, la Madre di Gesù, la Madre di Dio, possa aver affidato il suo importante messaggio a tre bimbetti, terrorizzandoli, tra l’altro, con visioni infernali, alla luce della ragione e delle Scritture, appare non solo molto ridicolo, ma anche poco evangelico. Invano illustri teologi tentano di giustificare l’assurdità del “miracolo” di Fátima, appellandosi al versetto del vangelo che parla di cose nascoste (non per volontà di Dio, ma per la cecità degli uomini) ai dotti e ai sapienti (scribi e farisei), e riservate ai semplici (i discepoli). (cf Mt 11,25). I “semplici” cui allude Gesù, sono i puri di cuore, coloro che si fanno piccoli, e non i bambini, né necessariamente gli ignoranti, e tanto meno gli sciocchi o i matti! Il Signore prendeva in braccio i bambini, li indicava com’esempio di semplicità, ma non risulta, e del resto sarebbe assurdo, che confidasse loro segreti. Per trasmettere la sua parola, si affidò a persone mature e responsabili, e quindi credibili, anche se semplici come bambini. La Signora di Fátima è una Madonna poco “cristiana”, giacché non assomiglia per nulla a suo Figlio.
Renato Pierri

Risposta di Sergio Romano alle lettera sul Corriere
Esito a trattare questioni su cui, come ho già scritto, non ho alcuna competenza, ma confesso che la sua osservazione mi sembra molto convincente.



Domenica, 16 marzo 2008